Vinnatur, l’associazione di produttori di vini naturali fondata e presieduta da Angiolino Maule, in concomitanza con il Vinitaly organizza una propria manifestazione a Villa Favorita, in provincia di Vicenza, a pochi chilometri da Verona.
Quest’anno la manifestazione si è svolta dal 24 al 26 marzo.
Confesso che, nonostante la conoscenza di molti prodotti e aziende partecipanti, non ero mai stato a questa fiera dei vini naturali. La conoscenza di Villa Favorita è stata un evento, oserei dire, magico.
Svoltando dalla strada provinciale ci si trova su un lunghissimo viale alberato, fiancheggiato da due file di cipressi, che sale dritto su una collina in cima alla quale occhieggia la splendida villa in stile palladiano. Dalla sommità si ha un’ampia visuale sui vigneti adiacenti. Tutt’intorno all’edificio un curatissimo prato su cui è possibile sdraiarsi e sorseggiare il proprio calice di vino. Insomma, un’atmosfera da favola.
All’interno i banchi degustazione si snodano in ampi saloni ottocenteschi affrescati. Oltre ai vini è possibile degustare prodotti tipici caseari ed insaccati. E’ inoltre presente un punto vendita di prodotti gastronomici.
La degustazione prosegue rilassata, è possibile colloquiare con i produttori e prendersi pause di relax (e smaltimento alcol) sul prato. I vini sono tutti sorprendenti. Nel bene e nel male si è comunque inebriati da aromi e profumi inusuali di ampiezza e profondità non comuni. Molti gli assaggi ottimi, alcuni eccellenti.
Tra questi sicuramente il rosso di Jean-Pierre Robinot “L’Ange Vin – Cuvée Camille”, un Pineau d’Aunis (o Chenin noir, che dir si voglia) in purezza dai profumi intensi ma eleganti che oscillano tra spezie, incenso e frutta rossa.
Jean Pierre Robinot
L’ange vin – cuvèe Camille
Il raffinato “Tai Rosso” di Daniele Portinari, un Grenache, o Tocai rosso come è appellato da queste parti.
Daniele Portinari
Il potente Nero Né, il Taurasi de Il Cancelliere. L’intenso Akmeniné, il Sancerre di Sebastien Riffault.
l’Akmèninè
Oppure il particolarissimo Vermentino “Ponte di Toi” di Stefano Legnani. Ed i vini di casa Maule, soprattutto lo splendido Pico, una Garganega in purezza, ed il Recioto di Gambellara, il miglior esempio di Garganega passita.
Il ricordo più intenso però lo ha lasciato un vino dolce frizzante: il Dolce Racrei di Davide Spillare. E’ strano, perché questa tipologia di vino è in genere considerata figlia di un dio minore. Le ascendenze divine del Dolce Racrei risalgono invece indubitabilmente ad un dio maggiore. Di colore giallo dorato intenso, al naso si espande in dolci profumi di crostata di abicocche, le bollicine sono sottili e raffinate, la retrolfazione ci regala delicate note dolci-amare di mandorla. Un monumento di vino, una Garganega passita e rifermentata naturalmente in bottiglia.
Davide Spillare
Dolce Racrei
Girovagando tra le sale è stato possibile assaggiare vini dei più noti produttori naturali, da Frank Cornelissen a Giuseppe Sedilesu, passando per Camillo Donati, Bruna Ferro, Elisabetta Foradori e tanti altri, tra cui molti stranieri.
Frank Cornelissen
Giuseppe Sedilesu
Una particolarità di Villa Favorita è la possibilità di trattenersi a cena continuando a bere i vini degustati durante la giornata. Il costo della cena, bevande comprese, è di 25 euro. Il biglietto di ingresso alla manifestazione è 20 euro.
M.M.
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