di Michele Pizzillo
E’ una sorta di enciclopedia della vite italiana quella che giovedì 26 irrompe a Milano. Si tratta di “Autoctono si nasce … atto nono”, iniziativa dell’associazione “Go Wine” che tradizionalmente inaugura così il nuovo anno, facendone anche un appuntamento con i vini autoctoni italiani.
Insomma, “una serata di degustazione in cui sarà possibile conoscere ed apprezzare una selezione importante di vini da vitigno autoctono, con alcune varietà rare o comunque poco conosciute”, anticipa Massimo Corrado, presidente di “Go Wine”. E, infatti, leggendo l’elenco dei vini che sarà possibile degustare, l’anticipazione di Corrado non fa una grinza. Vogliamo fare qualche esempio? Proviamo. Quanti conoscono vitigni come i piemontesi Albarossa, Gamba di Pernice o gambarossa, Malvasia di Schierano, Uvalino e Vespolina; i lombardi Ancellotta, Uva Mornasca e Verdea; i veneti Gruajo e Pedevendo; l’emiliano Ortrugo; il marchigiano Lacrima di Morro; i campani Caprettone, Piedirosso e Ripoli-Fenile-Ginestra; i pugliesi Bombino Bianco, Malvasia Nera e Verdeca; e il sardo Cagnulari. Che al grande banco d’assaggio di Milano, presso l’Hotel Michelangelo, saranno affiancati dai più noti e consolidati vitigni che caratterizzano le vigne piemontesi come Barbera, Dolcetto, Erbaluce, Favorita, Freisa, Grignolino, Moscato di Canelli, Nebbiolo (ben presente anche in Lombardia) e Ruchè; mentre la Lombardia sarà presente con il Croatino; invece a rappresentare il Trentino ci saranno Marzemino e Moscato Giallo; al Corvina è assegnato il compito di rappresentare il vigneto veneto; e, quello friulano, ovviamente a Friulano, Malvasia, Refosco dal Peduncolo Rosso, Ribolla Gialla e Schioppettino; invece dall’Emilia e Romagna arriveranno Lambrusco Salamino e Pignoletto; poi c’è il classico Verdicchio marchigiano; la molisana Tintilia; i due campioni campani come Greco e Aglianico: quest’ultimo vitigno è anche portabandiera dell’enologia della confinante Basilicata; è un grande trio quello che rappresenterà la Puglia: Negroamaro, Nero di Troia e Primitivo; tre “moschettieri” anche dalla Sicilia (Nero d’Avola, Catarratto e Grillo) e dalla Sardegna (Cannonau, Monica e Nuragus).
Un’occasione, insomma, per conoscere il grande patrimonio viticolo italiano questo “Autoctono si nasce … Atto nono!” che Go Wine porta a Milano come prima manifestazione dell’anno nuovo, dopo il successo riscosso con un libro pubblicato tantissimi anni fa, che aveva lo stesso titolo della manifestazione milanese e, a quanto pare, è stato anche una sorta di apripista delle iniziative che hanno sempre visto l’associazione presieduta da Corrado, di privilegiare la cultura e la comunicazione a favore dei vitigni-vini di territorio. Tant’è vero che nelle sale dell’Hotel Michelangelo sarà disponibile “una qualificata selezione di vini, espressione di terroir nascosti e dai sapori nuovi, per un irripetibile viaggio tra i più insoliti e rari autoctoni italiani”, aggiunge Corrado, con quelle aziende che hanno “trasferito” in bottiglia l’essenza dei vitigni presenti nelle proprio aree produttive. Così, dall’enciclopedia dei vitigni, si passa alle bottiglie che contengono il nettare di queste uve. Bottiglie spesso con il nome del vitigno in etichetta.
A Milano ci saranno, per esempio, aziende come le piemontesi Bottega del Vino Dogliani, Bricco Maiolica e La Carlina dalla zona delle Langhe; gli astigiani Cantina Comunale dei Vini Crota d’Caloss, Cantina Mosparone, Cascina Castlet, Cascina Gilli, Hollborn di Giovanni Brignolio, Poggio Ridente, Tamburnin ed Emilio Vada; dall’alessandrino ci saranno Cascina Gentile, Castello di Grillano e Montariolo; i torinesi La Masera e La Tribuleira; le novarese Le Piane e Rivetti Mario; Pietro Cassina da Lessona e la biellese La Carlina. La Lombardia sarà presente con le pavese Cascina Gnocco, Rebollini e Vercesi del Castellazzo; la mantovana Bugno Martino; Le Strie dalla Valtellina e la piacentina Marengoni Silvio, Lino & Flavio. La trentina De Tarczal. Damoli Vini e Firmino Miotti del Veneto. Le friulane Gigante Adriano, Marinig, Scubla Roberto, Stanig e Vigna Petrussa. Una sola presenza dall’Emilia e Romagna, Manaresi. Mentre per le Marche ci saranno Benforte, Lucchetti ed Enzo Mecella. Tre dalla Campania: Casa Setaro, Cennerazzo, la famosa Marisa Cuomo e l’azienda San Salvatore. Poi c’è il molisano Cipressi Claudio. I lucani Casa Maschito e Tenuta I Gelsi con i loro Aglianico del Vulture. Dalla Puglia arriveranno le Cantine San Marzano, D’Alfonso del Sordo, Feudi di Guagnano e Lama di Rose. Nonché le siciliane Baglio Aimone e Francesco Spadafora: E, infine, la cagliaritana Cantina Trexenta.
Oltre a vini selezionati dal Consorzio di tutela e promozione dell’Ovada Docg e del Consorzio di tutela del Ruchè di Castagnole Monferrato. A completare la degustazione, i prodotti dell’Oleificio Lu Trappitu di Campobello di Licata. Il programma della manifestazione prevede un’anteprima (dalle 16 alle 18) di degustazione riservata esclusivamente ad un operatori professionali come giornalisti, enoteche, ristoranti, wine bar. E dalle 18,30 alle 22, apertura del banco d’assaggio al pubblico di enoappassionati.