Altri due appuntamenti con i vini naturali a Verona. Giampiero Bea, presidente del consorzio Vini Veri organizza a Cerea, piccolo centro a sud di Verona, “Vino Vino Vino” una manifestazione di produttori naturali che occupa i capannoni dell’area Expo dal 24 al 26 marzo.
Anche all’interno del Vinitaly da quest’anno è presente un padiglione dedicato ai vini naturali, il ViViT, autogestito ed organizzato dai produttori stessi.
A Cerea quest’anno i banchi dei produttori Siciliani sono stati tra i più visitati. Giovanni Scarfone con il suo eccellente Faro Bonavita 2009 e con un Rosato di grande pregio macerato 24 ore sulle bucce. Cantine Marabino con l’ottimo Moscato di Noto, Paola Lantieri con una Malvasia coltivata a Vulcano dagli aromi intensi e minerali.
L’assaggio più stupefacente della manifestazione di Bea, anche per la novità del vitigno, è stato un bianco Georgiano fermentato ed affinato per sei mesi in anfore seppellite sottoterra. Il vitigno autoctono della Georgia meridionale è lo Rkatsiteli del Monastero di Alaverdi.
Rkatsiteli del Monastero di Alaverdi
Quest’uva ha una buccia spessa e ricca di tannini, che vengono completamente estratti dalla lunga permanenza nel mosto-vino. E’ un vino che necessita di un’adeguata ossigenazione, alla stregua di un rosso di struttura, per cui viene servito in un Decanter. Il colore è giallo ambrato intenso. L’impressione che suscita quando viene versato nel calice è completamente differente da quello che poi realmente i nostri sensi percepiranno.
L’apparenza è quella di un vino particolarmente ossidato e di difficile beva, in bocca invece scorre con una inaspettata fluidità e leggerezza. Accostando il calice al naso si percepiscono aromi di fiori di cappero, macchia e ginestra. La beva è sostenuta da una fresca acidità. I tannini sono sorprendenti! Potenti, asciugano la bocca con una sensazione di astringenza inaspettata per un vino bianco: ad occhi chiusi potrebbe facilmente essere scambiato per un rosso. Il finale chiude su note affumicate, con i ricordi degli aromi di apertura, e con una persistenza da primato.
Una grande sorpresa questo vino, distribuito in Italia dal giovane e talentuoso Nicola Finotto di “I am wine”.
Nicola Finotto
Scorrazzando tra gli ampi corridoi del capannone industriale dell’area Expo di Cerea incontriamo Beppe e Marta Rinaldi, che ci presentano i loro Baroli 2008, e Augusto Cappellano che ci fa assaggiare uno splendido Barolo 2004 da vigneto Michet a piede franco.
Marta Rinaldi
Beppe Rinaldi
Francesca Sfondrini di Massa Vecchia, con i suoi vini della Maremma Toscana intensi e di grande personalità. Francesco De Franco con il grande ‘A Vita, un Cirò Calabrese elegante e nebbioleggiante, e tanti altri da rendere la giornata divertente e troppo corta.
Francesco De Franco
Al ViViT, il padiglione dei vini naturali posizionato proprio all’ingresso della Fiera, è tutt’altra storia. Il grande successo ha determinato un’affluenza di pubblico ben oltre le aspettative, saturando i corridoi e determinando lunghe file di attesa all’ingresso. Il numero dei produttori, circa 120, anche questo ben oltre le aspettative, ha indotto gli organizzatori a suddividere i banchi degustazione e ridurre le distanze. Il lato positivo di questi disagi è che questo inaspettato ed enorme successo fornisce agli organizzatori del ViViT un maggiore potere contrattuale nei confronti dell’Ente Fiera per poter richiedere adeguati e più ampi spazi espositivi.
L’assaggio migliore tra i naturali del Vinitaly è stato senza ombra di dubbio les Clos de la Coulée de Serrant di Nicolas Joly: buono da piangere. Vino bianco da uve Chenin, giallo paglierino scarico, elegante nei profumi floreali, elegante al palato, perfettamente equilibrato. Questo è il vino. Quanto di meglio ti aspetteresti da un bianco è sublimato in quelle poche gocce di nettare fin troppo parsimoniosamente centellinate dalla gentile figlia di Nicolas.
Nicolas Joly
Sorprendenti i vini di Fulvio Bressan. Un omone grande e grosso dal carattere deciso, estroverso e simpaticissimo. I suoi vini sono come lui: potenti ma accattivanti. Tutti eccellenti, ma sicuramente meritevole di menzione il suo Schioppettino, un rosso di corpo, avvolgente, intenso, ma mai stucchevole e di facile beva.
Fulvio Bressan
Passeggiando tra i banchi degustazione assaggiamo l’Etna di Alberto Graci e Peppe Russo, i vini della fascinosa Arianna Occhipinti. Quelli ruspanti di Cantina Giardino, tra cui un bianco macerato ed affinato in anfora, non filtrato, di sicuro impatto: il Sophia, Coda di Volpe al 100%. Ed un Aglianico in purezza, il Drogone, anche questo non filtrato e molto particolare.
Arianna Occhipinti
Elena Graci
Peppe Russo
Cantina Giardino
L’unica nota stonata delle scorrerie tra i vini è la durata astronomica del giorno terrestre: sole ventiquattr’ore sono veramente poche.
M.M.
Consorzio ViniVeri
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E-mail: info@viniveri.net
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Vigne Vignaiuoli Terroir
ViViT
Salone Internazionale
del vino e dei distillati
Verona Fiere – 25/28 marzo 2012
http://www.vinitaly.com/areaVisitatori/eventi/id/6