Sono più di 20.000 gli sportivi attesi nell’Est Veronese domenica 22 gennaio per prendere parte alla 42°edizione della Montefortiana, l’appuntamento sportivo che da oltre 4 decenni appassiona atleti di ogni età ideato dal Gruppo Sportivo Valdalpone in collaborazione col Consorzio Tutela Vini di Soave.
Correre tra le vigne del Soave è come correre a ritroso nel tempo, in un paesaggio cristallizzato che fonde in sé passato e presente, e che proprio per questi motivi ha ricevuto il riconoscimento di “Paesaggio rurale di interesse storico” da parte del Ministero delle politiche agricole e forestali. Salute, benessere e qualità della vita sono tutti valori legati alle “Colline vitate del Soave”, primo paesaggio rurale di interesse storico d'Italia: un comprensorio produttivo composto da piccoli vigneti contigui, distribuiti su 13 municipalità, che si configura sempre di più come vero e proprio Winepark, un parco da vivere, scelto – anche per la sua accessibilità – da visitatori e turisti per scoprire scorci inediti, a piedi in bici o a cavallo.
Gli atleti che correranno domenica tra i filari di garganega oltre a godere dell'ambiente incontaminato potranno ammirare numerosi elementi di edilizia storica come i muretti a secco e i 10 capitelli, vale a dire le 10 edicole votive erette nel tempo dai viticoltori locali in segno di devozione e da anni oggetto di un laborioso processo di restauro.
Assistiti da uno staff di più di 800 volontari, gli atleti potranno immergersi letteralmente nella natura, in un ambiente salubre, integro e pulito, perfetta cornice per uno stile di vita corretto e sano. Da anni, infatti, il Consorzio del Soave ha intrapreso un importante percorso per promuovere il principio di responsabilità ambientale nelle aziende associate, proponendo pratiche agricole più sostenibili. Una delle ultime iniziative che vanno in questa direzione è il progetto Etichetta Verde, che calcola l’incidenza sull’ambiente dell’intera filiera produttiva, dalle attività in vigneto fino alle ditte che producono bottiglie, dalla lavorazione in cantina, alla movimentazione delle merci, fino al consumatore finale.
In tal senso, grande rilevanza ha assunto anche la tutela della biodiversità, con il progetto “viticoltura e biodiversità” attivato dal Consorzio nel 2014, in sinergia con l’associazione Biodiversity Friend, che ha raggiunto il suo primo obiettivo con la pubblicazione dei primi dati relativi all’indagine operata nell’ambito delle vigne storiche della denominazione.
C.d.G.