di Michele Pizzillo, Milano
L’apertura dei cancelli di HostMilano, la biennale internazionale dell’ospitalità professionale, avverrà alle ore 9,30 di venerdì 18, presso il quartiere fieristico di Rho e resteranno aperti sino al tardo pomeriggio di martedì 22 ottobre.
Cinque giorni, quindi, per assaporare una manifestazione straordinaria, completa, unica nel suo genere e che copre tutte le sfaccettature dell’ospitalità e dell’accoglienza enogastronomica. Questo è un buon motivo per presentare HostMilano in una modalità originale sia per la location scelta, la cucina de “La Scuola della Cucina Italiana”, sia per i personaggi chiamati ad animare la conferenza stampa e, cioè, quattro grandi protagonisti dei rispettivi settori – il maestro Iginio Massari, lo chef stellato Andrea Berton, la barista expert e coffee trainer Chiara Bergonzi e il bar manager Federico Volpe – hanno intrattenuto i presenti in un format ibrido, un po’ cooking show, un po’ chiacchierata con la direttrice manifestazioni di Fiera Milano Simona Greco e il Ceo di Fiera Milano Carlo Antonelli, per l’occasione nelle vesti di moderatore. Il fil rouge degli interventi è stato l’innovazione e la tecnologia, ma si è parlato anche di tendenze e stato dell’arte di un settore in costante ascesa. D’altronde i numeri di HostMilano, giunta alla 41esima edizione, sono da boom: 2.249 aziende (di cui 1.360 italiane e 889 straniere, provenienti da 55 Paesi); 1.500 hosted buyer provenienti da 80 Paesi; più di 500 appuntamenti tra eventi, contest e cooking show. E, inoltre, la manifestazione milanese è il punto di riferimento a livello globale per ciò che significa fare innovazione e anticipare tendenze per il mondo dell’ho.re.ca. E’ proprio il focus sull’innovazione che rende unica Host nel panorama delle manifestazioni di settore: è qui che le aziende presentano in anteprima – e spesso in esclusiva – le vere novità, quelle caratterizzate dalla tecnologia più avanzata.
E’ chiaro, che la tecnologia sarà presente in forze alla manifestazione, dove diventa innovazione e creatività nelle giuste mani come ha dimostrato Andrea Berton realizzando un piatto in presa diretta. Piatto buono, sano e bellissimo, naturalmente, perché “l’impiattamento è un segnale che fa capire che è stato pensato secondo una logica, con un’attenzione anche nella fase della preparazione. Carlo Antonelli ha ricordato l’aspetto formativo, informativo ma anche coinvolgente di Host: “Se pensiamo al mondo dell’ospitalità come un teatro, Host è il retropalco. A Host troviamo tutta l’innovazione dei macchinari e delle attrezzature: è il luna-park degli chef”, ha chiosato Berton. Il maestro Iginio Massari ha portato, come sempre, una visione controcorrente della pasticceria: “Ho i capelli bianchi da trent’anni, ma amo la tecnologia perché ci aiuta a migliorare, ci permette oggi di creare dolci con il 70% di zuccheri in meno rispetto a 50 anni fa. Ma la pasticceria è anche trasgressione e i pasticceri sono portatori di progresso perché non c’è progresso senza trasgressione, l’uomo deve vivere nel suo tempo”. E, ha concluso con un consiglio dietetico: “il dolce si può mangiare tutti i giorni, basta mangiare metà dose. Il che farebbe bene non solo ai clienti ma anche a noi pasticceri”.
Un inno alla bellezza e alla complessità del caffè e dello specialty in particolare, invece, l’intervento di Chiara Bergonzi, che ha invitato i baristi a formarsi e studiare “perché troppo spesso il barista è un mestiere improvvisato. Ci sentiamo i top player del mondo del cappuccino ma nel 90% dei bar italiani non facciamo un prodotto corretto perché dimentichiamo l’importanza di una materia prima senza difetti, torrefatta nel modo giusto e con una dolcezza naturale, estratta con una macchina adatta che sia in grado di esaltarne la qualità”. A proposito di nuove tendenze, che ci si aspetta di vedere in forze a Host, Federico Volpe ha portato una tecnologia che incrocia il desiderio di complessità e multisensorialità del cliente moderno con quello di salute: stiamo parlando delle vaporizzazioni di cocktail, una possibile evoluzione del bar tender. Tant’è che ha detto “da miscelatori diventeremo creatori di esperienze multisensoriali. Oggi sempre più la mixology è influenzata dall’alta cucina, usiamo abbattitori, padelle ed essiccatori”.
HostMilano 2019 sarà un’edizione all’insegna del green, con la sostenibilità nelle sue diverse declinazioni: dalle più hitech alle reinterpretazioni più contemporanee di formato e progetti. Anche perché, secondo Assolombarda, la green economy ha già generato tre milioni di posti di lavoro e l’Italia è leader europeo per la dematerializzazione dell’economia: per ogni kg di risorsa consumata, genera 4 euro di pil, rispetto ai 2,4 della Germania e ai 2,2 euro della media UE. Senza dimenticare che a HostMilano, con l’ospitalità professionale, va in scena un macro-settore che per l’Italia vale 5,4 miliardi di euro, di cui 3,6 miliardi grazie all’export. Il valore del mercato mondiale del food equipment, nel 2025, supererà i 50 miliardi di dollari.