Delineare il primo scheletro di contenuti della Carta Milano, la proposta di accordo mondiale per garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti.
Questo l'obiettivo della giornata di lavori “Expo delle Idee” in corso oggi a Milano, all’Hangar Bicocca.
40 tavoli di lavoro dedicati a quattro percorsi di contenuto sui temi di Expo: sviluppo sostenibile tra economia, ambiente e società; culture, identità e stili alimentari; agronomia, nutrizione, economia del cibo; Milano/Italy tra smart e slow city.
Oltre 500 gli interlocutori che si sono confrontati e confronteranno durante le varie sessioni di lavoro.
Saranno al lavoro ricercatori e borsisti coordinati da Salvatore Veca, curatore di Laboratorio Expo (un progetto di Expo2015 e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli).
Presenti molte importanti imprese dell’agroalimentare italiano, le associazioni ambientaliste e del terzo settore, personalità come don Luigi Ciotti, Giancarlo Caselli (che presiede l’Osservatorio contro le agromafie) e Raffaele Cantone (presidente dell’Autorità Anticorruzione).
Molti i gruppi di lavoro sulla biodiversità, sullo spreco alimentare, sulla contraffazione alimentare, sulla tutela delle provenienze geografiche degli alimenti, sul diritto al cibo.
Al termine della giornata, ogni gruppo di lavoro produrrà una lista di case history e luoghi rappresentativi e una raccolta di raccomandazioni per cittadini, imprese, associazioni, istituzioni, suddivise per i diversi ambiti tematici.
Questi diventeranno la base della Carta di Milano
La Carta di Milano
Come garantire cibo sano, sicuro e sufficiente è la domanda alla quale i Governi e le Istituzioni di tutto il mondo sono chiamati a dare risposte, considerata una popolazione in crescita che nel 2050 arriverà a 9 miliardi di persone.
A Milano, in occasione di Expo 2015, ci sarà un confronto vero su alcuni nodi cruciali della sfida alimentare globale che ci accompagnerà per i prossimi anni.
Un dibattito iniziato concretamente oggi con Expo delle idee, che continuerà durante il semestre Expo e culminerà nella Carta di Milano, una sorta di Protocollo di Kyoto dedicato al cibo che vuole essere:
Lo strumento per guidare il dibattito che si svolgerà nei prossimi mesi, e per tutte le iniziative che diventeranno eventi nel semestre dell’Expo (a partire dal Padiglione Italia).
La dichiarazione conclusiva dell’Esposizione Universale, da consegnare al Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon quale atto di indirizzo internazionale e contributo alle riflessioni che saranno svolte in sede di discussione sui Millennium Goals a novembre 2015.
Per la prima volta, quindi, un’Esposizione Universale propone una carta di responsabilità e impegni concreti e misurabili rivolta a cittadini, governi, istituzioni, associazioni e imprese.Il documento sarà sottoposto anche alla firma dei visitatori dei padiglioni per responsabilizzare ciascuno su questioni come lo spreco alimentare, il diritto al cibo, la sicurezza dei prodotti, l’agricoltura sostenibile.
Elisa Costanzo