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La manifestazione

Se i pescatori ripuliscono il mare: funziona il progetto ideato a Favignana

16 Giugno 2019
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(Marcello Cavalli, Alessandra De Caro, Francesca Cerami, Franco Andaloro, Salvatore Livreri Console, Pietro La Porta e Matteo Ernandes)

“Dallo scorso anno ad oggi, grazie al coinvolgimento di 145 imbarcazioni di pescatori coinvolti nell’attività di monitoraggio abbiamo riempito circa mille sacchi da 115 litri di plastica raccolta negli angoli più nascosti delle isole siciliane che poi sono stati smaltiti nell’ambito dell’azione “Marine Litter”, grazie a un fondo di 190 mila euro finanziato dall’Unione Europea attraverso la Regione Siciliana”. 

Lo ha detto il direttore del Gac Flag Isole di Sicilia, Pietro La Porta, nel corso del workshop organizzato nell’ambito della manifestazione Fishtuna nell’ex Stabilimento Florio di Favignanaisola delle Egadi in provincia di Trapani, su “La pesca sostenibile: un valore ambientale e culturale nelle Aree Marine Protette”, al quale hanno partecipato anche Salvatore Livreri Console, direttore dell’Area Marina Protetta Isole Egadi, Franco Andaloro, direttore della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Francesca Cerami di Idimed, Alessandra De Caro della Soprintendenza del Mare, e Matteo Ernandes della Sea, società che gestisce l’energia elettrica nell’isola. “Abbiamo coinvolto in un progetto che parte dal basso – ha aggiunto La Porta – quasi tutte le imbarcazioni delle Isole Egadi, Eolie, Ustica e Pantelleria che fanno pesca artigianale per un monitoraggio ambientale che prevede la raccolta di plastica che poi viene smaltita in accordo con i gestori dello smaltimento in collaborazione con gli enti locali. E’ stato un grande successo che terminerà la prossima primavera ma che vogliamo proseguire a tutela del nostro mare e del nostro pescato”, ha concluso La Porta.

“Non esiste dicotomia tra la gestione delle aree marine protette e la pesca sostenibile – ha sottolineato Salvatore Livreri –  che è un valore ambientale e culturale nelle aree marine protette. Oggi la nostra azione punta alla promozione e al sostegno delle attività tradizionali. Il mare non è più percepito come risorsa da cui estrarre, ma luogo da gestire, si punta più sulla qualità che sulla quantità”. Franco Andaloro ha invece sottolineato l’importanza della pesca artigianale che “non è cieca, perché bisogna essere davvero bravi a conoscere i luoghi dove è possibile pescare pesci considerati poveri ma che oggi sono rivalutati. Inoltre bisogna custodire il patrimonio culturale immateriale delle nostra pesca e dei nostri pescatori, bisogna ritornare ai nostri pesci e ritornare alla pesca artigianale è ormai un percorso obbligato”, Infine, ha ricordato che “il problema della presenza di rifiuti e plastica nei nostri mari esiste ed è rilevante, ma non dobbiamo dimenticare i metalli spesso inquinati abbandonati nei nostri fondali”. Infine, Matteo Ernandes della Sea, nel sottolineare che il parco mezzi dell’azienda è interamente elettrico, ha sottolineato l’impegno della sua azienda nel percorso di sviluppo sostenibile e nell’ottica della produzione di energia da fonte rinnovabile.

C.d.G.