di Maristella Vita
“Calici di Stelle” anche sulla costa dei Gelsomini, eccezionalmente il 22 agosto alle ore 21, a Bianco (RC) presso la Villa Comunale “Vincenzo Medici”.
Come tradizione, previste degustazioni di prodotti tipici locali, ma tutti a base di Greco di Bianco e Mantonico della Locride, per rilanciare la Doc “Greco di Bianco”, considerato il vino più antico d'Italia (insieme al Moscato di Siracusa). Come spesso avviene, storia e leggenda si intrecciano: sembra che le primi viti del passito odierno siano state portate in zona da alcuni coloni greci sbarcati nella jonica Capo Bruzzano (RC), nell'VIII° secolo a.C.; un altro racconto narra che, nel 560 a.C., 10 mila Locresi dopo abbondanti libagioni con un vino locale (il Greco?) che infuse loro coraggio e vigore, riuscirono nell’epica impresa di sconfiggere l'esercito Crotonese composto da 13 0mila uomini. Resta comunque il fatto che la tecnica di appassimento, come richiede il disciplinare, richiama questi trascorsi millenari. Racconta il poeta Esiodo (VII° a.c.): “…li terrai al sole per dieci giorni e per dieci notti, per cinque invece all'ombra; al sesto giorno poi, porrai nei tuoi vasi i doni di Dioniso giocondo”. A Bianco ad inizio settembre, le uve dopo la raccolta, molto spesso notturna, sono poste al sole su graticci di canna (o similari), subendo un appassimento che può determinare, in relazione al contenuto in zuccheri, una loro riduzione di peso fino al 35%. Al termine di questa operazione avvengono pigiatura e torchiatura. La resa massima di uva in vino al consumo non deve essere superiore al 45%.
Ma l’incontro di martedì prossimo si presenta anche come un’ottima occasione per una concreta riflessione sulle scelte a sostegno della viticoltura regionale, specie nell’area reggina e jonica. Il dibattito, previsto in apertura di serata, vedrà protagonisti Mauro D’Acri (consigliere regionale delegato all’Agricoltura), Rocco Zappia (Università Mediterranea di Reggio Calabria), Francesco Macrì (titolare Azienda Barone Macrì), Sebi Romeo (Consigliere regionale), Vincenzo Maione (Arsac), giornalisti e produttori. Va detto, entrando nel merito tecnico che, grazie agli studi di Zappia, autorevolmente confermati da Attilio Scienza dell’Università di Milano, il vitigno del Greco di Bianco è una malvasia, dal colore giallo ambrato e dal particolare profumo di zagara, tanto che è stato più volte definito “nettare degli Dei”. È una piccola Doc, ma storica, perché nata nel lontano 1980; il “passito” viene oggi prodotto solo su una cinquantina di ettari da 12 viticoltori. Per rilanciarne la produzione e preparare un percorso che porti alla costituzione del Consorzio della Doc, l’amministrazione comunale ha previsto per il terzo weekend di settembre, in tempo di vendemmia, un press tour con un evento finale nella splendida Villa romana di Casignana (una sorta di Villa Armerina, anch’essa piena di mosaici di notevole valore), comune adiacente a Bianco e inserito nel disciplinare della Doc; sono annunciate tra gli altri, le presenze del Presidente della Regione Calabria ed il prof. Attilio Scienza, con una sorpresa governativa in attesa di conferma.