L'iniziativa a Rimini il 17 e 18 giugno dedicata al meglio delle produzioni enogastronomiche dell'Emilia Romagna. Ma lo chef de L'Osteria “attacca”: “Puntano tutto su Fico di Bologna”
di Michele Pizzillo
Una persona di successo non dovrebbe mai tirarsi indietro sia quando c’è da evidenziare qualcosa di scomodo, sia quando c’è da elogiare colleghi impegnati con serietà nel proprio lavoro.
Massimo Bottura, secondo noi, è l’esempio del grande professionista che non “misura le parole” – in senso positivo, ovviamente – quando è convinto che qualcosa non va, perché a Milano, alla presentazione della prossima edizione di “Al Meni” in programma a Rimini il 17 e 18 giugno, ha detto che questo potrebbe essere l’ultimo appuntamento del circo 8 e ½ dei sapori inventato quattro anni fa – e diventato un must -, per esaltare prodotti emiliano-romagnoli e cucina d’autore, avendo avvertito una sorta di volontà generalizzata di puntare tutto su Bologna con la creazione di Fico. A chi è indirizzato il messaggio? Alla Regione, rappresentata dall’assessore al turismo Andrea Corsini? Al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi? A Oscar Farinetti che ha voluto il mercato agroalimentare bolognese? Corsini ha risposto al volo, assicurando Bottura che un evento come “Al Meni” non può essere trascurato. In privato Gnassi ha confermato che il messaggio non era diretto a lui perché Rimini ci crede a questa manifestazione; il patron di Eataly non c’era alla presentazione della manifestazione riminese e, quindi, non conosciamo il suo pensiero.
Il viaggio di “Al Meni”, pare che non si concluderà il 18 giugno prossimo. E il “maestro dei maestri”, potrà continuare la sua intensa attività di valorizzazione delle produzioni emiliano-romagnole e nel portare a Rimini i grandi talenti della cucina italiana che “spesso, non vogliamo riconoscere perché noi italiani siamo miopi”. E, mettendo insieme Nord e Sud, accostando l’altoatesino Norbert Niederkofler del “St. Hubertus” di San Cassiano a Pino Cuttaia de “La Madia” di Licata, si ha la sintesi della cucina italiana che non guarda con nostalgia al passato, afferma Bottura, perché è la cucina che “mastica il territorio”, filtrata dalla passione di chi la fa e, cosa più importante, richiesta e apprezzata dai visitatori che vengono nel nostro Paese.
Se ad unire Licata a San Cassiano ci fosse stata la Via Emilia – che, com’è noto, attraversa un pezzo di territorio nazionale con il maggior numero di produzioni Dop e Igt -, sarebbe stato tutto più facile. La strada voluta dal console Emilio Lepido, purtroppo comincia a Rimini, e pur lasciandosi alle spalle tre quarti d’Italia, resta sempre un esempio di come si può fare promozione del territorio, con eventi come “Al Meni” – in dialetto romagnolo 'le mani', dal titolo di una poesia di Tonino Guerra, una festa dei sapori unica al mondo, dedicata al cibo in tutte le sue forme – specialmente se si trovano personalità come lo chef modenese che carica a bordo di una sorta di nave il tesoro enogastronomico della sua terra e, attraverso le 'mani' e i 'cuori' dei migliori talenti della gastronomia del pianeta , quel carico lo scelgono, lo preparano e lo cucinano per migliaia di persone raccolte a due passi dalla riva del mare, sotto un gigantesco tendone che evoca un altro grande navigatore dell'arte mondiale: Federico Fellini.
Per due giorni, il 17 e 18 giugno, dalla via Emilia, questa volta partendo da Piacenza, viaggiano verso il mare i prodotti unici della regione con più Dop e Igp d'Europa, per incontrarsi a Rimini con gli chef più interessanti del panorama internazionale, dentro e fuori al Circo 8 e ½ dei sapori, tra degustazioni, show cooking stellati, laboratori, incontri con esperti, mercato di prodotti di eccellenza, street food stellato e gelati gourmet, lab store di artigianato, personal shopper del gusto e molto altro ancora. All'ombra di un grande tendone a strisce bianche e rosse, omaggio allo spirito onirico di Fellini, lo chef più premiato di sempre, chiama a raccolta 12 chef stellati emiliano-romagnoli (Paolo Teverini, uno degli chef che ha fatto la storia della cucina italiana moderna e Gian Paolo Raschi la stella che brilla col cinquantenne Guido sulla riviera riminese, Gianluca Gorini e Piergiorgio Parini i due giovani chef più premiati in Italia negli ultimi anni, entrambi impegnati in nuovi progetti personali. Mariano Guardianelli, l'argentino che tiene le redini di Abocar, astro nascente della ristorazione riminese, Gianluca Esposito, lo chef di Eataly Bologna, capace di una cucina di territorio basata sulle migliori materie prime italiane. Daniele Baruzzi dell'Insolito di Russi, storica insegna della bassa romagnola, mentre Dario Picchiotti e Federico D'Amato sono entrambi reduci dall'esperienza di Top chef. La stella esotica di Sartini è l'unica di San Marino e Omar Casali è il rivierasco del Marè di Cesenatico. Ad aprire gli show cooking sarà Davide di Fabio, sous chef dell'Osteria Francescana di Modena, ambasciatrice della cucina italiana nel mondo) e 12 promesse della cucina internazionale (Karime Lopez che è stata per anni la sous chef di Virgilio Martinez, attualmente al quinto posto dei 50 best e Zayiu Hasegawa dal Giappone, entrato proprio quest'anno nella prestigiosa classifica. Non poteva mancare il ritorno di Simone Tondo, e ancora il rappresentante della new wave della cucina portoghese, attenta alla qualità del prodotto come mai prima, Joao Rodriguez. Josè Delgado e Rafa Solinas, due dei nuovi rappresentanti della nuova cucina catalana che stanno consolidando una identità unica nella Costa Brava, una regione per tanti versi simile all'Emilia Romagna. James Lowe invece è uno dei più limpidi rappresentanti della cucina britannica contemporanea, il suo ristorante è considerato fra i migliori 10 della cucina inglese e fra i primi 100 al mondo. Non ultima, Emily Harris, braccio destro di Ana Ros, migliore chef donna del mondo della prestigiosa classifica dei “50 best” di quest'anno) per contaminare idee e ricette, attingendo dall’offerta dei grandi prodotti della Regione che sfilano in bella mostra nel Mercato di Al Mèni: dai i salumi straordinari del piacentino al culatello preparato per i reali d'Inghilterra, dall'aglio nero di Voghiera al lo scalogno, dalla frutta introvabile altrove al Parmigiano Reggiano delle vacche bianche modenesi o delle rosse reggiane, dall'oro nero del balsamico tradizionale di Modena al il riso di Jolanda di Savoia, dagli oli ai vini.
Fuori dal circo, nella rotonda di piazzale Fellini, speciali punti street food gourmet incontrano il gelato stellato, mentre, di fronte al circo, artigiani e designer danno vita a un salone a cielo aperto di creatività e manualità. E poi ancora completano gli ingredienti di questa festa del gusto unica al mondo: incontri e laboratori sensoriali, pic-nic stellato, dimostrazioni di panificazione antica e, novità di quest'anno come anteprima d'eccezione, una cena esclusiva a sei mani al Grand Hotel di Rimini. All'interno del circo 8 e ½ non potevano mancare i vini di qualità del territorio da degustare all'enoteca “Al Mèni”: la selezione è curata dall'associazione CheftoChef, e avrà al centro i migliori vini del territorio per un'offerta che illustri il paesaggio più caratteristico dell'Emilia Romagna. Il programma è talmente ampio che è abbastanza difficoltoso proporlo integralmente. Ha l’obiettivo, comunque, di rispondere alle richieste di migliaia di persone – tra riminesi e chi arriva da fuori – che si danno appuntamento all’evento ideato da Massimo Bottura.