Valorizzare e promuovere due simboli enogastronomici del territorio di Marsala e dell’area di Trapani – il vino Perpetuo e il “pesce povero”, è stato l’obiettivo principale del primo Perpetuo Wine Fest, l’evento che ha portato al centro della scena vitivinicola i vini a carattere ossidativo, di cui la Sicilia vanta una storia secolare.
Questa prima edizione è stata realizzata insieme al progetto “Poveri ma ricchi”, affidato all’Organizzazione di Produttori della pesca di Trapani che, attraverso una serie di iniziative ed azioni, punta a valorizzare il pesce povero portandolo sia nelle tavole delle famiglie che dei ristoranti gourmet e abbinandolo ai vini ossidativi, in particolare al Perpetuo. “Il Perpetuo, non solo rappresenta l’identità e la storia del territorio marsalese e trapanese ma anche il passato e il futuro di questa zona – afferma Francesco Baldacchino, presidente Ais Sicilia – L’Ais, insieme alle altre associazioni del settore, ha l’obbligo di promuovere gli abbinamenti tra il Perpetuo e il pesce povero, per sottolineare il binomio vincente vino-territorio e materie prime locali”. Il nome dell’evento vuole riprendere quel particolare vino che si produceva prima del vino Marsala. Oggi conosciamo il vino Marsala così per come lo hanno voluto gli inglesi che, arrivati in Sicilia nella metà del ‘700 per cercare un vino da vendere al mondo, hanno trovato il Perpetuo, ovvero quel vino che si produceva nel trapanese già da diversi secoli. Il Perpetuo era, ed è, un vino che si rinnova per sempre, perpetuamente. Ogni anno i produttori di vino Perpetuo lasciano una quantità di questo vino in una singola botte dove rimane ad affinare. L’anno successivo, dopo la sottrazione di una parte destinata al consumo, il vino rimasto nella botte viene addizionato con una parte uguale di vino nuovo, rinnovandosi di anno in anno, e al contempo, invecchiando all’infinito.
Una magia del vino che si era un po’ persa nei primi del ‘900 e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso da Marco De Bartoli, enologo e produttore di vini marsalese, visionario e lungimirante nelle sue scelte. E proprio la cantina Marco De Bartoli è stata il palcoscenico dell’apertura del Perpetuo Wine Fest con la prima Masterclass di Ais Trapani dal titolo Perpetuo, il Marsala prima del Marsala. L’abbinamento vino-cibo ha visto protagoniste sei cantine del territorio trapanese che producono vini ossidativi e i piatti della tradizione locale realizzati dalle Osterie per Slow Food Trapani. “Questa prima edizione nasce dalla volontà di legare due prodotti fortemente rappresentativi di un’area, il vino Perpetuo e il pesce povero, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare un territorio, quello di Marsala e della provincia di Trapani e il suo patrimonio enogastronomico – commenta Giuseppe Vultaggio, delegato Ais Trapani e tra i promotori del Perpetuo Wine Fest – È il vino della nostra storia, della nostra tradizione contadina e familiare che più rispecchia il nostro territorio, il suolo, la salinità. L’auspicio è quello di rafforzare la consapevolezza da parte dei produttori dell’importanza storica e del valore che questo vino rappresenta e di sostenere la volontà di continuare a produrlo”.
L’ossidazione, ovvero questa particolare reazione chimica che ha la capacità di alterare le caratteristiche dei vini creando spesso un difetto, qui diventa fase fondamentale del processo produttivo, donando ai cosiddetti vini a carattere ossidativo quelle particolari caratteristiche che li rendono inimitabili. Il Marsala, il Vin Jaune, il Madeira, lo Sherry sono solo alcuni esempi dei migliori vini a carattere ossidativo prodotti al mondo. Grazie a questa particolare tecnica di produzione, oggi sempre più riscoperta da tanti produttori, si riesce ad apprezzare vini intriganti e a raggiungere frontiere aromatiche sempre più ampie ed interessanti. L’evento si è concluso presso l’agriturismo Vultaggio, nel comune di Misiliscemi, con la tavola rotonda sul tema “Vini a carattere ossidativo e pesce povero”, dalle tavole dei pescatori e dei contadini alle proposte gourmet per valorizzare il territorio con nuovi percorsi enogastronomici e i banchi di assaggio con proposte di abbinamento vini ossidativi e pesce povero. Un incontro dove si sono confrontati chef, ristoratori, produttori, giornalisti e sommelier con l’obiettivo di sviluppare insieme idee che possano valorizzare al meglio i prodotti del mare abbinati ai vini a carattere ossidativo, riscoprendo anche i sapori di una volta.
“Slow Food Trapani ha il dovere di portare avanti la sostenibilità della pesca e sensibilizzare al consumo e di questi piatti semplici che appartengono alla tradizione locale – commenta Vito Saccà, fiduciario di Slow Food Trapani – Da diversi anni, con una serie di iniziative, promuoviamo il valore del pesce povero o meglio dimenticato, e continueremo a farlo con prossime azioni ed eventi futuri, all’insegna della cultura del mangiare bene e sano”.
C.d.G.