di Maristella Vita, Padova
Sono una quarantina i panettoni che sta giudicando Panetthòn, la sfida solidale tra i panettoni artigianali migliori del Veneto, ideata da Daniele Gaudioso, medico ma soprattutto grande esperto di gastronomia, portata avanti con il giornalista Renato Malaman.
Giunta alla sua ottava edizione, è ormai ben presente sul territorio, tanto che in questi giorni si sono tenute le tre “semifinali” provinciali che hanno individuato oltre ai dodici finalisti (quattro per ogni sfida), i tre panettoni vincitori “di tappa”. Ad ospitare le selezioni effettuate in questi giorni da una Giuria composta da esperti di settore e giornalisti enogastronomici, prestigiosi locali, ad indicare l’alto livello della sfida. Per la province di Padova e Rovigo i giurati sono stati ospitati dal ristorante “Osterie Moderne” di Sant'Andrea di Campodarsego (PD): qui è stato designato vincitore tra le pasticcerie ed i forni in gara il ristorante “Valpomaro” di Arquà Petrarca (PD), terzo l’anno scorso. Per l’area di Verona e Vicenza, la sede è stata quella del ristorante-pizzeria “Ai Tigli” di San Bonifacio (VR), dove ha prevalso la pasticceria “Chiosco” di Lonigo (VI). Infine ieri sera, al prestigioso “Perché” di Roncade (TV), è stata la pasticceria “Milady” di Mestre Marghera (Ve) a riscuotere i maggiori consensi tra gli assaggiatori.
Sono così stati selezionati i 12 migliori panettoni artigianali veneti, che per partecipare al concorso, unico nel suo genere, dovevano garantire l’uso di lievito naturale, materie prime di qualità, non contenere additivo e conservanti, in particolare l’E471 spesso usato per allungare la vita del prodotto, al fine di proporre un vero prodotto frutto dell’ingegno e della professionalità dei singoli “pastry chef”. Del resto il panettone – una leggenda la nascita del “Pan de Toni”, causata forse da un fortunato incidente in cucina di un fornaio distratto, o voluto da un grande cuoco per celebrare i signori locali, o chissà come…, è ormai una tradizione nazionale, con eccellenze che esportano in tutto il mondo, come il siciliano Fiasconaro, di Castelbuono (PA), il cui panettone alla manna ha riportato in auge una pratica, la raccolta della manna dai frassini delle Madonie, che andava perdendosi. O quelli prodotti da Dario Loison, di Costabissara (VI), detentore del marchio Panettone Milano, apprezzato di qua e di là dell’Atlantico, e non solo. O quello pluripremiato della famosa pasticceria del carcere di Padova, il panettone Giotto, caro anche al Papa.
La finale di Panetthòn è prevista per domenica prossima 3 dicembre presso la storica trattoria “Ballotta” a Torreglia (PD). Questi dodici panettoni, apostoli della dolcezza artigianale nonsolonatalizia veneta, si contenderanno il trofeo 2017: un trofeo però che ha un cuore etico, e guarda ai meno fortunati. Panetthòn, come bene indica il nome, è soprattutto una sfida solidale, istituita per aiutare chi è meno fortunato. Quest’anno i proventi andranno alla onlus “Amici di Adamitullo”. Adamitullo è un piccolo paese in Etiopia dove opera Don Cesare Bullo; qui i salesiani hanno costruito un centro scolastico e ricreativo per i giovani e le popolazioni locali. Il successo di Panetthòn sarà il successo di molti bambini e operatori che si spendono per la giustizia e la pace.