di Michele Pizzillo, Milano
Un panorama molto interessante dei vitigni autoctoni italiani il tradizionale appuntamento che a Milano l’associazione Go Wine dedica ai vini autoctoni, con una grande degustazione in programma giovedì 23 gennaio, presso l’Hotel Michelangelo, ubicato quasi accanto alla stazione centrale.
Il titolo dell’evento, giunto alla 12ma edizione, è “Autoctono si nasce…” e, il riferimento è legato al libro “Autoctono si nasce…” pubblicato anni fa da Go Wine Editore e ad altre iniziative che hanno sempre visto l’associazione privilegiare la cultura e la comunicazione a favore dei vitigni-vini di territorio. A Milano, in degustazione, c’è una selezione importante di vini espressione di oltre 80 vitigni autoctoni, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, con un panorama ben articolato di etiche anche di varietà meno conosciute e, quindi, da scoprire. Nelle sale dell’Hotel Michelangelo sarà presentato un banco d’assaggio rappresentativo di tutte le regioni italiane con una selezione di vini espressione di terroir spesso nascosti e dai sapori nuovi, per un irripetibile viaggio tra i più insoliti e rari autoctoni italiani, dice Massimo Corrado, presidente dell’associazione Go Wine. Un’enoteca completerà il panorama della degustazione, con inizio alle ore 15,30 per la degustazione riservata ad operatori professionali (giornalisti, enoteche, ristoranti, wine bar). E dalle 18,30 alle 22, invece, banco d’assaggio aperto al pubblico di enoappassionati.
Le cantine presenti sono:
Valle d’Aosta – Les Crêtes, di Aymavilles;
Piemonte – Binè, di Novi Ligure; Cagnotto Marcello, di Calosso; Cantina Sociale di Castagnole Monferrato; Cascina Castlèt, di Costigliole d'Asti; Cieck, di San Giorgio Canavese; Domanda, di Calosso; Diego Morra, di Verduno; Piccole Vigne del Piemonte (con le cantine Baldissero di Treiso, Ugo Balocco, di San Marzano Oliveto, Ca ed Curen, di Mango, Cascina delle Rocche di Moncucco, di S. Stefano Belbo, Cascina Sant’Eufemia, di Sinio, Luca Ferraris, di Castagnole Monferrato, Gili Raffaele, di Castellinaldo d’Alba, Vigna Riccardo, di Montà, Virna, di Barolo(Cn)
Liguria – Lombardi, di Terzorio; Lunae Bosoni, di Castelnuovo Magra); Vite in Riviera (Nata nell’ottobre 2015, Vite in Riviera raggruppa 25 aziende vitivinicole ed olivicole, ubicate tutte tra le provincie di Savona e Imperia, con l’obiettivo di divulgare e promuovere i vini e gli oli liguri della Riviera di Ponente. In degustazione una straordinaria selezione di etichette, espressione dei principali vitigni autoctoni delle cantine: A Maccia, di Ranzo; Anfossi Luigi Blaise, di Albenga; Arnasco, di Arnasco; Biovio, di Albenga; Bruna, di Ranzo; Cantine Calleri, di Albenga; Cascina Nirasca, di Pieve di Teco; Cascina Praiè, di Andora; Coop. Viticoltori Ingauni, di Ortovero; Durin, di Ortovero; Enrico Dario, di Bastia d'Albenga; Feipu dei Massaretti, di Albenga; Foresti, di Camporosso; Guglierame, di Pornassio; Innocenzo Turco, di Quiliano; La Vecchia Cantina, di Salea d'Albenga; Lombardi, di Terzorio; Podere Grecale, di Bussana Sanremo; Poggio dei Gorleri, di Diano Marina; Ramoino, di Chiusavecchia; Sartori di Dulbecco, di Albenga; Sommariva, di Albenga; Tenuta Maffone, di Pieve di Teco; Vio Claudio, di Vendone);
Lombardia – Bugno Martino, di San Benedetto Po; Club del Buttafuoco Storico, di Canneto Pavese; Le Strie, di Teglio); Piovani Massimo, di Canneto Pavese;
Trentino – De Tarczal, di Isera;
Veneto – Collis Cantina Veneta, di Monteforte d’Alpone; Conati, di Fumane; La Tordera, di Vidor; Consorzio Tutela Vino Soave, di Soave; Consorzio Lessini Durello, di Soave); Vinonovo con le cantine Barbaran Vigne e vini, di Zenzon di Piave; Giusti Wine, di Nervesa della Battaglia; Ronco dei Pini, di Prepotto;
Friuli Venezia Giulia – Fruscalzo, di Dolegna del Collio; Marinig, di Prepotto; Scubla, di Premariacco; Stanig, di Prepotto; Tenuta Stella, di Dolegna del Collio;
Emilia-Romagna – Barattieri di San Pietro, di Vigolzone; Cantina del Frignano, di Serramazzoni; Marengoni, di Ponte dell’Olio; Torre Fornello, di Ziano Piacentino; Tre Monti, di Imola;
Toscana – Fattoria di Magliano, di Lucca; Poggiolella, di Orbetello;
Marche – Benforte, di Cupramontana; Fiorini, di Terre Roveresche;
Lazio – Pileum, di Piglio;
Abruzzo – Zaccagnini, di Bolognano;
Molise – Cipressi, di San Felice del Molise;
Campania – Casa Setaro, di Trecase; Marisa Cuomo, di Furore; Ocone I Vini del Sannio dal 1910, di Ponte; Rossovermiglio, di Paduli; Vadiaperti, di Solofra; Vignai del Casavecchia, di Pontelatone); Viti, Vignaioli in Terre di Irpinia con le cantine: Cantina Del Barone, di Cesinali; Cantine Dell’Angelo, di Tufo; Il Cancelliere, di Montemarano;
Puglia – Conti Zecca, di Leverano; Domus Hortae, di Orta Nova; I Pastini, di Locorotondo; Varvaglione 1921, di Leporano;
Sicilia – Alessandro di Camporeale, di Camporeale; Castelluccimiano, di Valledolmo; Fausta Mansio, di Siracusa;
Sardegna – Cantina Ogliastra, di Tortolì); Cantina Santadi, di Santadi; Murales, di Olbia); Su’Entu, di Sanluri; Vigna du Bertin, di Carloforte;
Ospiti speciali dell’evento: i vini dell’Austria, con una selezione di Gruner Veltiner e Riesling.
Ecco gli oltre 80 vitigni autoctoni che incontrerete nel calice: Aglianico (Campania); Albana e Lambrusco Grasparossa (Emilia Romagna); Albarola e Granaccia (Liguria); Ancellotta (Lombardia); Ansonica (Toscana); Arneis, Barbera, Cortese, Dolcetto, Erbaluce, Freisa e Gamba di Pernice (Piemonte); Biancame (Marche); Bianco d’Alessano (Puglia); Bovale, Cannonau e Carignano (Sardegna); Caprettone, Casavecchia, Coda di Volpe, Falanghina, Fiano e Greco (Campania); Cesanese (Lazio); Catarratto (Sicilia); Corvina Durello, Garganega, Glera e Grapariol (Veneto);Croatina (Piemonte e Lombardia); Friulano (Friuli); Grillo (Sicilia); Lambrusco Salamino (Lombardia); Lumassina (Liguria); Malbo Gentile (Emilia Romagna); Malvasia Bianca (Puglia); Malvasia Istriana (Friuli); Malvasia di Candia (Emilia Romagna); Malvasia Nera (Puglia); Marzemino Gentile (Trentino); Minutolo (Puglia); Montepulciano (Abruzzo); Moscato bianco (Sicilia); Moscato Giallo (Lombardia e Trentino); Moscato (Puglia); Nasco (Sardegna); Nebbiolo (Piemonte e Lombardia); Negroamaro (Puglia); Nero di Troia (Puglia); Ortrugo (Emilia Romagna); Pallagrello Bianco (Campania); Passerina (Lazio); Pecorino (Abruzzo); Pelaverga (Piemonte); Perricone (Sicilia); Petite Arvine e Petite Rouge (Valle d’Aosta); Piedirosso (Campania); Pigato (Liguria); Primitivo (Puglia); Pugnitello (Toscana); Raboso (Veneto); Recantina (Veneto); Refosco dal Peduncolo Rosso (Friuli); Ribolla Gialla (Friuli); Ripoli-Fenile-Ginestra (Campania); Rossese (Liguria); Ruchè (Piemonte); Sangiovese (Emilia Romagna, Toscana e Marche); Schioppettino (Friuli); Tintilia (Molise); Trebbiano (Abruzzo); Uvalino (Piemonte); Uva Rara (Lombardia); Uva Tosca (Emilia Romagna); Verdeca (Puglia); Verdicchio (Marche); Vermentino (Liguria, Sardegna e Toscana); Vespolina (Lombardia).
Sarà un bel problema scegliere quali vini degustare, visto che è praticamente impossibile sentirli tutti.