(Luigi Caricato)
di Michele Pizzillo, Milano
Olio Officina Festival, il grande happening dedicato agli oli da olive e ai condimenti, ideato da Luigi Caricato e in programma a Milano dal 6 all’8 febbraio, sembra candidato ad essere l’edizione degli anniversari, visto che sarà celebrato il 60° anniversario dell’introduzione della categoria merceologica “olio extra vergine di oliva” e il 10° anno di attività del progetto culturale Olio Officina.
Due anniversari nel nome di un alimento/condimento universale che lega popoli e culture tra loro differenti. Tant’è che il tema portante della prossima edizione è proprio “L’olio dei popoli”, e, in occasione di queste importanti ricorrenze, Olio Officina Festival sarà, per la prima volta a ingresso libero. Una scelta probabilmente per sottolineare la necessità di fare conoscere ancora meglio un alimento/condimento universale come l’olio e quindi, eliminiamo – avrebbe detto Caricato ai suoi collaboratori – anche i pochi euro che abbiamo sempre previsto per l’accesso alle sale dove si approfondiscono le tematiche dell’olio e dei condimenti in genere, e alla stessa area espositiva. Scelta lungimirante e proprio in un momento in cui l’oro verde sta conquistando molta attenzione ed anche molta fame di conoscenza da parte dei consumatori. E, Caricato, ha colto benissimo queste tendenze tant’è che sui tre giorni del festival, ha spalmato un programma oltre che ricco di incontri e di eventi, anche di assaggi di olio in purezza quasi come forma di educazione per il consumatore e, probabilmente, anche per qualche produttore. Così, nei saloni e nel chiostro del milanese Palazzo delle Stelline, cultura e pratica si alterneranno, visto che il programma è così ben articolato che appena si esce da un incontro diciamo tecnico o culturale, è subito pronto qualche sessione di assaggio di olio in purezza, degli oli in abbinamento, delle olive da tavola e dei paté, come pure sessioni dedicate all’olio e al gelato e occasioni per apprezzare l’olio con finger food inusuali. D’altronde, il decennale della fondazione di Olio Officina, serve proprio per fare conoscere meglio l’unico polo culturale presente in Italia intorno all’olio da olive e ai condimenti, tant’è vero che Poste Italiane sarà presente con un proprio spazio in cui è possibile, per tutti i collezionisti filatelici, usufruire di due annulli dedicati ai 60 anni dell’extra vergine e ai 10 anni di Olio Officina, affiancando una sezione prettamente culturale tra design e presentazione di libri.
Anche Olio Officina Festival 2020 si svilupperà su tre giorni, cominciando giovedì 6 febbraio, con l’assegnazione dei premi “Olio Officina Cultura dell’olio” a sei personalità del nostro tempo, che sono gli imprenditori oleari Antonio Mela (Frantoio Sant’Agata d’Oneglia; che tra l’altro presenta proprio in contemporanea l’extra verine monovarietale Taggiasca “Musicale”, dedicato ai 70 anni del Festival di Sanremo), Cristina Santagata (Santagata 1907) e Lucio Carli (Olio Carli e Mediterranea), quest’ultimo anche in veste di presidente di Onaoo, la più antica scuola di assaggiatori d’olio; e con loro anche Tullio Forcella, direttore generale di Federolio, la Federazione nazionale del commercio oleario, nonché il biochimico Massimo Cocchi e lo scrittore Guido Conti. Per poi proseguire con gli altri eventi che vanno dalla degustazione degli oli provenienti da diverse regioni italiane – con un evento specifico sugli oli del resto del mondo, perfino gli extra vergini giapponesi, una rarità – ai temi riguardanti le nuove formule di comunicazione rispetto a un prodotto millenario come l’olio da olive, con il coinvolgimento degli studenti dello Ied (Istituto Europeo del Design). Dalla rappresentazione scenica di come si usa l’olio nei ristoranti che Caricato spera che possa essere emulata e presa a modello.
Alla necessità e l’urgenza di concepire una nuova classificazione merceologica, più in linea con la contemporaneità. Senza trascurare il dramma del sottocosto, per evidenziare che non tutto è oro ciò che luccica, dice Caricato. Se è a tutti gli effetti un grande alimento, da tutti universalmente ritenuto un functional food, il mercato tuttavia non riesce ad assegnare il giusto valore a un prodotto come l’olio extra vergine di oliva cui, addirittura una corrente di pensiero attribuisce a buon diritto il ruolo di alimento “nutraceutico”. Nonostante ciò, malgrado le grandi virtù riconosciute dalla scienza, viene di fatto minacciato il valore e l’onorabilità stessa degli oli. L’occasione dei 60 anni dell’extra vergine è anche quella che ci consente a maggior ragione di dire stop al sottocosto praticato in maniera selvaggia dalla Grande distribuzione organizzata. Possibili soluzioni e alternative ci sarebbero, e proprio per questo a OOF 2020 si elaborerà un documento ufficiale da porre all’attenzione dei buyer della Gdo. A discuterne vi sono tra gli altri il direttore generale di Assitol Andrea Carrassi, il direttore commerciale di Salov Mauro Tosini, l’analista di mercato Daniele Tirelli e altri imprenditori del settore. Sarà interessante, poi, seguire le iniziative di Ais, Associazione italiana sommelier, che come ha sottolineato il presidente nazionale Antonello Maietta, celebra il decennale di introduzione di corsi di degustazione degli oli nei programmi della propria associazione. Maietta, poi, si è “prenotato” per parlare degli oli dei vignaioli e, quindi, di oli che come i vini, indicano in etichetta il nome dell’oliveto. Possiamo dire che seguiranno aggiornamenti.