da Milano, Michele Pizzillo
Sono 17 i professionisti della cucina che hanno superato le preselezioni regionali per entrare a far parte della Nazionale italiana cuochi.
In pratica, il team degli chef che rappresenterà l’Italia alle competizioni culinarie internazionali con un importante appuntamento, l’anno prossimo, alle Olimpiadi di Erfurt per l’assegnazione del Global Chefs Challenge. La selezione per individuare i 12 componenti della Nazionale si svolgerà il 31 marzo a San Donato Milanese, presso la Metro Academy che la Federazione italiana cuochi ha individuato come sede del team, mentre il training center resta sempre l’Istituto Eccelsa di Alberobello.
I 17 finalisti sono per la “categoria senior – programma cucina” Fabio Baldassarre dell’associazione cuochi di Trapani, Francesco Cinquepalmi di quella dei Trulli e delle Grotte di Bari; Domenico Dibella e Massimo Mangano dell’associazione palermitana; Paolo Galetta dell’associazione del Lazio; Marialuisa Lovari di Arezzo; Massimiliano Mandozzi di Macerata; Giampiero Vento di Milano. Per la “categoria senior – programma pasticceria” il barese Maurizio Bonina e il savonese Franciani Tartari. Per il “programma cucina della categoria junior” la scelta sarà fatta tra Mirco Esposito dell’associazione cuochi del Gargano; Arcangelo Fiorillo di Latina; Giulia Canneva di Savona; Catello Francesco Iezza dei Cuochi Senesi; Andrea Tiziani di Bergamo; Briget Gimmi di Arezzo. Un solo finalista per il “programma pasticceria della categoria junior”, Luca Palmeri dell’associazione cuochi Etnei.
“Sarà una bella sfida perché tutti e 17 i cuochi che hanno superato le preselezioni regionali – anticipa Daniele Caldarulo, team manager della Nazionale – daranno il meglio di sé per dimostrare le proprie competenze e le proprie capacità professionali”. Ma l’appuntamento milanese sarà anche l’occasione per gli chef Cristian Spagnoli e Salvatore Canargiu per completare l’allenamento in vista della semifinale continentale del Global Chefs Challanges, la gara mondiale di cucina indetta dalla Wacs (World Association of Chef Society) in programma a Seattle dal 15 al 17 aprile 2015. Saranno loro, Spagnoli e Canargiu, i rappresentati della Nazionale Italiana Cuochi che competeranno, rispettivamente, per il Global Chef e per l’Hans Bueschkens Young Chefs Challenge.
Oltre che competitiva, la giornata milanese sarà anche un evento formativo e informativo per creare cultura intorno a Expo. Insomma, un’occasione per comprendere le sfide e le opportunità dell’esposizione universale, oltre che l’occasione per cercare tutte quelle eccellenze italiane che non riescono ad uscire dalla nicchia dove li hanno collocati, spesso inconsapevolmente e insieme, produttori e consumatori. Prodotti che invece meriterebbero di essere valorizzati per essere conosciuti e apprezzati da tutti. Alcune di queste eccellente saranno protagoniste del cooking show in programma a San Donato Milanese, che agli chef della Nazionale Italiana Cuochi ha ispirato il tema dell’Expo “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Una volta completata la squadra, il prossimo 8 aprile inizierà la preparazione per i Global Chefs Challenge presso la Saps Agnelli Cooking Lab, a Laillo, nella bergamasca, una delle palestre ufficiali di allenamento. Seguirà, poi, l’inizio degli allenamenti in vista delle Olimpiadi di Erfurt 2016, dove, nel passato la Nazionale italiana ha quasi sempre conquistato significativi successi che l’hanno spesso portata sul podio per l’assegnazione delle medaglie. Mentre a Lione, il 23 e 24 gennaio scorso, alla Catering Cup 2015, il concorso che premia il miglior servizio del catering, la Nazionale Italiana Cuochi non conquista il podio, ma torna a casa con la consapevolezza di aver dato il massimo, dice Pierluca Ardito, team coach della Nazionale. Sono stati due giorni di tensione, concentrazione e determinazione che hanno accompagnato gli chef Domenico Lampedecchia e Giuseppe Palmisano jr, rispettivamente team leader e team component della squadra che ha rappresentato l’Italia alla Catering Cup, “una delle gare più difficili – dice Caldarulo –. Una grande performance quella dell’Italia. I nostri chef hanno dimostrato enorme impegno e grinta, eseguendo tutto con la massima perfezione, rispettando le procedure haccp, le tecniche e i tempi di esecuzione, stoccaggio e allestimento del tavolo col buffet”.