di Stefania Petrotta
Lo ammettiamo, pensavamo che partecipare a Messina Street Food Fest, la manifestazione sul cibo da strada che si è tenuta in pieno centro a Messina, avrebbe comportato l’immersione in una bolgia di gente, tra nebbia di fumi di arrosti vari e palloncini sfuggiti alle mani di bambini urlanti.
Invece, magari qualche bambino avrà perso davvero il proprio palloncino, ma non ci siamo persi in alcuna nebbia e, cosa più importante, non c’era traccia di bolgia. Quello che abbiamo trovato invece, per noi che siamo andati la sera del venerdì, è stata una piazza Cairoli gremita di bella gente, nessuna confusione e anzi file ordinate per l’acquisto di cibo presso le 40 casette del food, bella musica, un’atmosfera distesa e allegra e tanta voglia di convivialità. Perfino i cooking show hanno registrato sempre il tutto esaurito (noi abbiamo avuto il piacere di assistere a quello di Simone Strano, executive chef del Grand Hotel Faraglioni di Aci Castello, in provincia di Catania e a quello del maestro panificatore Natale Laganà di Messina insieme allo chef Emiliano Cipicchia del ristorante Le Macine di Lipari, sempre nel messinese) con una platea interessata e partecipativa e svariati esperti del mondo della nutrizione e della ristorazione ad intervenire.
Ma torniamo all’argomento principale: lo street food. Quaranta proposte di specialità sono davvero tante e di certo hanno soddisfatto tutti i palati, dal salato al dolce, dal locale all’esotico. Ma, non potendo raccontarvele tutte, abbiamo quindi deciso di parlarvi di quelle che ci hanno più colpito, in rigoroso ordine sparso. Iniziamo con una nostra vecchia conoscenza, il cuoco e mastro salatore di Aci Sant’Antonio (CT) Alfio Visalli che ci ha deliziati con la sua meravigliosa “rosetta del Mastro Salatore”: stracotto di ventresca di tonno rosso del Mar Mediterraneo condito con cipolla rossa in agrodolce e cosparsa dalla deliziosa “salsa tonnata” di Visalli, nata dall’idea di utilizzare anche un’altra parte del tonno, la bottarga, che unita in polvere ai capperi di Salina da vita a questa golosissima emulsione assolutamente artigianale. Il tutto all’interno di una rosetta di pane. Notevole come inizio.
Proseguiamo e incontriamo “Bracevia – A tutta pecora”. Ci colpisce innanzitutto per l’allestimento, una deliziosa Fiat 500 gialla adibita a postazione di cottura, e per la simpatia del titolare, Maurizio Cutropia, arrivato da San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, apposta per la manifestazione. Questo finché non abbiamo assaggiato i suoi arrosticini di carne di pecora perché, da quel momento, non abbiamo avuto occhi che per essi.
Ad un certo punto ci siamo accorti di una fila interminabile che iniziava da un lato della piazza e terminava dall’altro, e vi assicuriamo che piazza Cairoli è davvero grande. Insomma, una specie di coda del Louvre che però portava ad una casetta dove si friggeva a tutto spiano. Abbiamo così conosciuto Enzo Piedimonte, napoletano di origine, ma messinese di adozione, visto che qui ha aperto la sua pizzeria “Piedimonte 1.0”. E qui abbiamo dato un senso alla coda interminabile: la sua pizza fritta, ripiena di prosciutto cotto stagionato 20 mesi e mozzarella fiordilatte, era semplicemente un sogno. Leggera, per nulla unta, dalla pasta sottile e croccante, insomma perfetta.
Sul cammino, abbiamo incontrato la casetta della “Pasticceria Gelateria Giuseppe Arena” di Messina dove il titolare ci ha fatto provare il “conocannolo”, un cono preparato con la scorza del cannolo e farcito con gelato alla ricotta e con un gelato alla gianduia che non aveva nulla da invidiare ai colleghi piemontesi. Una delizia da mangiare a vagonate.
Dulcis in fundo, sebbene col dolce non c’entri nulla, abbiamo appositamente lasciato il panino con la porchetta di maiale nero dei Nebrodi e cipolla caramellata del nostro Giuseppe Oriti, titolare del “Vecchio Carro” di Caronia, sulla costa messinese. Diciamo nostro a buon diritto visto che è stato premiato Best in Sicily migliore trattoria nel 2019. Lo abbiamo citato per ultimo perché, anche in questa occasione, ha ricevuto il premio street fooder più gradito per il terzo anno consecutivo. Premio che Oriti ha generosamente donato all’IIS Antonello da Messina affinché fosse attribuito ad uno degli studenti più meritevoli. Ah, il pane della proposta di Oriti era di Francesco Arena, Best in Sicily miglior fornaio sempre nel 2019, giusto per orgoglio personale.