Un bilancio che segna un incremento delle presenze.
Il Merano WineFestival chiude bene la 21esima edizione. Ha visto partecipare sei mila visitatori (300 visitatori venerdì, 2.900 sabato, 1.800 domenica e 1.100 lunedì). Il 10% in più rispetto all'anno precedente. Numeri che riguardano esperti ed appassionati di vino, un target di intenditori. Formula di successo per la kermesse, che ha riunito 350 produttori italiani e 150 provenienti da altri Paesi, è stato il coniugare l’eccellenza del vino al buon cibo, questo protagonista ai padiglioni di Culinaria e di GourmetArena e l'avere trattato come tematica portante della manifestazione l'ambiente e la sostenibilità, valori a cui sono sempre più sensibili le aziende di vino e i consumatori.
L’organizzazione fa sapere che si è registrato una forte partecipazione di pubblico il lunedì, giornata dedicata ai winemaker emergenti, in 27 all’evento, e alla degustazione di etichette rare: Champagne Alain Thienot del 1999, Sherry Bunnahabhain 1978, Pinot-gris Rangen de Thann Clos St. Urbain grand cru 2005, solo per citarne alcuni. Tappa del calendario che ha visto debuttare ufficialmente il Club Excellence, l'associazione di importatori e distributori di vini e spiriti.
L’evento del vino alto atesino si riconferma quindi appuntamento imperdibile dell’agenda non solo degli appassionati ma anche degli operatori del settore. Con un’offerta, tradotta in cifre, di: 60 aziende a bio&dynamica, 300 selezionate aziende vinicole nazionali, 20 di viticoltura estrema, 29 produttori emergenti, 100 produttori internazionali fra cui i 26 Chateaux dell’Union des Grands Crus de Bordeaux, 13 produttori di birre artigianali. Non è mancata la grande partecipazione nemmeno alle prestigiose degustazioni, in tutto dodici, che si sono susseguite nel ricco planning degli appuntamenti: dalla verticale di Masseto a quella del Domaine Taupenot-Merme, vini considerati tra i più grandi della Borgogna, guidata dall'esperto di vino e critico Ian D’Agata.
C.d.G.