E Carlin Petrini lancia una proposta al Capo dello Stato: “Realizzi un orto al Quirinale”
(Il presidente Sergio Mattarella allo stand dell'azienda ragusana Fagone, che tra l'altro sarà anche a Taormina Gourmet – ph lastampa.it)
C’era anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Torino per il Salone del Gusto inaugurato ieri a Torino.
Oggi il presidente della Repubblica prima era tra gli stand in piazza Castello, poi lungo via Roma, per conoscere di persona i volti, i prodotti e la forza del mondo contadino che da ieri ha preso possesso di Torino. Ha scelto di arrivare a piedi al Teatro Carignano dove si è svolta la cerimonia inaugurale di Terra Madre con i rappresentanti dei settemila delegati provenienti dalle comunità del cibo di 143 Paesi. Il tragitto è stato accompagnato da lunghi applausi e strette di mano. Mattarella si è fermato a parlare con alcuni produttori – uno di zafferano, un altro da Arezzo – provenienti da tutta Italia e dall’estero per esporre le loro prelibatezze.
Al teatro Carignano, poi la cerimonia di inaugurazione di Terra Madre. Qui, in rappresentanza dei 7 mila produttori, ha parlato una delegata del Messico. “Siamo in presenza di un’economia che non rispetta la terra e il lavoro del contadini, anche in Italia, dove il prezzo del grano è quello di 30 anni fa e lo stesso vale per il latte o la carote – ha detto Carlin Petrini – Questa economia uccide i contadini del mondo e non rispetta la povera gente. Ma i poveri possono essere dei maestri”.
Poi prosegue: “Il cibo non è consumo e non si può sprecare per continuare a consumare. La povertà non è una maledizione e non dobbiamo avere un atteggiamento di carità pelosa. Noi siamo complici dell’ingiustizia che crea la fame. Dobbiamo cambiare i verbi. Primo: “imparare” invece di “insegnare”. Secondo: “restituire”, quando una massa di persone cerca di arrivare nella nostra terra, perché gli aiuti umanitari sono solo una restituzione. Terzo: “condividere””.
Poi Petrini ha lanciato al presidente della Repubblica un augurio-provocazione: “Mi piacerebbe tanto che ci fosse un bell’orto al Quirinale, così come ha fatto Michelle Obama alla Casa Bianca”.
Prima di lasciare il Teatro Carignano, il ministro all’Agricoltura, Maurizio Martina, ha proposto a Terra Madre di sedersi al tavolo del G7 in programma nell’ottobre del 2017. Per Mattarella, “Terra Madre è una sfida italiana e un incontro con il mondo: servono radici ben piantate nella dimensione locale per cogliere le opportunità della globalizzazione. Ma occorre non farsi condizionare da prodotti uniformi e da un pensiero unico. Lo sviluppo sostenibile è un dovere nei confronti delle nuove generazioni. Sconfiggere la fame è possibile”.
(L'assessore Antonello Cracolici con una cipolla di Giarratana dell'azienda Fagone)
Al Salone del Gusto era presente anche l’assessore regionale siciliano Antonello Cracolici: “La Sicilia è impegnata a coniugare la bellezza dei suoi luoghi e delle sue risorse culturali e ambientali, al gusto e ai sapori di una straordinaria biodiversità. Con Slow Food si valorizzano prodotti e territori, molti dei quali sconosciuti al grande pubblico. Il successo del Salone del gusto e la presenza importante della nostra regione e dei suoi produttori, con più di 50 espositori siciliani, confermano il ruolo di eccellenza che l’agroalimentare siciliano ha nel panorama internazionale”.
C.d.G.