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La manifestazione

Andrea Macca (Donna Carmela Risposto), dietro un’aspettativa disattesa la scoperta di un piatto unico

20 Ottobre 2014
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Minne di Sant'Agata di Andrea Macca

Ti aspetti un dolce e con sorpresa scopri un antipasto di pesce.

La seconda giornata del Taormina Gourmet si è aperta con il cooking show presentato dal giovane talento del Donna Carmela resort, Andrea Macca, che ha presentato ad una platea di curiosi e Food lovers una rivisitazione del dolce catanese. Appunto, una rivisitazione perché se gli occhi vengono ingannati, il palato non mente e riscopre sin dal primo assaggio un piatto dalla forte connotazione siciliana.


Daniela Corso, che ha presentato il cooking show e Andrea Macca

Alla base c'è un leggero soffritto di tinto siciliano con cipolla, acciughe, aglio e una mistura di capperi e olive nere con un filo diolio Nocellara del Belice Lorenzo 5 dell'azienda Barbera, dal sentore delicato e dal profumo fruttato. Una breve doratura evita che il soffritto pervada gli altri profumi. Si aggiungono i pomodori secchi e una mistura di erbe aromatiche: prezzemolo, timo limonino e basilico.

La seppia, protagonista indiscussa del piatto, subisce due processi di lavorazione differenti: la parte della schiena viene coppata e intagliata orizzontalmente, mentre il nero viene sbollentato con un cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro per ottenere un fine ragù di seppia.

La preparazione del piatto parte dal basso: un filo di olio alla base serve a porre un disco di seppia, a cui va aggiunta una purea di patata con prezzemolo e succo di limone cotta al sale alla temperatura di 200 gradi. Si aggiunge il ragù e un altro disco di seppia. La cottura avviene in forno ad una temperatura di 205 gradi per sei minuti a misto vapore. Prima di servire una pennellata di olio conferisce alla seppia quella lucidità che ricorda il marzapane del dolce, un pomodorino posto in cima simula la frutta candita.
 
Ed è così che si presenta ai nostri occhi, un piatto che ci ha ingannato ma anche piacevolmente sorpreso per la sua complessità strutturale.
 
In abbinamento un Etna bianco: l'Archineri Pietradolce 2013, elegante e perfettamente in simbiosi con il piatto

Roberto Chifari

Foto di Salvo Mancuso