(Il palco dei relatori)
di Michele Pizzillo
Parlando dell’Ais, Associazione italiani sommelier, Luigi Caricato, oleologo ideatore di Olio Officina Festival con la sesta ediziona che si è conclusa a Milano sabato sera, non si affida ad affermazioni diplomatiche, visto che ha sottolineato “senza i corsi dell’Ais, ci sarebbero solo consumatori di vino analfabeti”.
Bel complimento che Antonello Maietta, presidente nazionale dell’Ais, ha colto al volo per anticipare la decisione della sua associazione di organizzare un programma di corsi finalizzati ad avere una migliore conoscenza del vasto mondo degli oli extra vergine di oliva, che andrà completamente a regime agli inizi del 2018, con il coinvolgimento di tutte le delegazioni Ais. Maietta ha fatto ancora di più. Ad Olio Officina ha voluto che fosse conosciuta l’esperienza dell’Umbria, dove insieme alla Calabria la formazione per far acquisire le conoscenze necessarie per avere il giusto approccio con l’olio è già una realtà. E, così, a Milano, ha fatto raccontare da Anna Chiara Baiocchi, dell’Ais Umbria, come è nata l’idea di intraprendere anche per il condimento principe della cucina, lo stesso percorso che alcuni decenni addietro è stato seguito per il vino, con il positivo risultato che è sotto gli occhi di tutti.
A questo punto, al convegno “E’ tutta questione di naso. A scuola d’assaggio” costruito apposta per permettere all’associazione dei sommelier di evidenziare le proprie attenzioni per l’olio e per le olive, la signora Baiocchi meraviglia tutti i partecipanti quando apre una sorta di borsetta – contenente i bicchieri, di colore bianco, da utilizzare per le degustazioni – che la sua delegazione fornisce ai propri corsisti. E non è un bicchiere qualsiasi, dice la Baiocchi “perché l’abbiamo studiato con un artigiano che ha una buona conoscenza di olio oltre che di vino. E devo dire che abbiamo fatto un bel lavoro, apprezzato pure della aziende oleicole che abbiamo coinvolte in questa nostra avventura”. Oggi, in Umbria, sono numerosi i produttori di oli che vogliono mettere i loro prodotti in degustazione, ammette il presidente del Consorzio olio dop Umbria, Leonardo Laureti, grazie anche all’approccio diciamo popolare che gli organizzatori hanno impresso ai corsi. Insomma “siamo in buona compagnia e, credo – dice la Baiocchi – che l’esigenza della formazione è avvertita in tutta Italia, non solo in Umbria o in Calabria”. E, poi, aggiunge Maietta, “la filosofia dell’Ais verso l’olio ripercorre le linee espresse in campo enologico, ossia orientando le energie alla formazione e permettendo a chi si avvicina al grande e articolato mondo dell’olio di acquisirne le necessarie e fondamentali conoscenze”.
Queste le premesse che hanno portato i sommelier ad una manifestazione dove l’olio è dappertutto, spesso monopolizzando l’attenzione dei visitatori del festival. E, poi, dice Caricato “considero l’Ais un punto fermo tra quanti si occupano di formazione; non è un caso che gli italiani siano cresciuti nella consapevolezza del valore intangibile del vino. Per questo, come direttore di Olio Officina Festival, sono molto soddisfatto di avere anche in questa edizione 2017 la presenza dell’Associazione Italiana Sommelier. Senza i loro corsi, ci sarebbero solo consumatori di vino analfabeti. Puri bevitori. Invece, la cultura trasmessa con grande efficacia e semplicità dai sommelier ha permesso al Paese di poter compiere il grande salto in avanti. Una certezza di qualità. Proprio per questo mi piacerebbe che l’Ais prendesse a cuore la formazione, organizzando corsi per tutti, popolari, sempre nello spirito con cui si contraddistingue da oltre cinquant’anni.”
E, infatti, i “primi corsi che abbiamo organizzato sono alla portata di tutti, sia per i costi sia perché non ci sono gli stessi problemi del vino, quando bisognerà tornare a casa in auto – evidenzia Maietta -. Posso dire che siamo di fronte ad una innovazione di esperienze già fatte. Senza trascurare il fatto che l’Associazione Italiana Sommelier è da anni sensibile al tema dell’olio, perché ha organizzato iniziative didattiche, eventi a tema, collaborazioni con rassegne, fino all’annuale Giornata Nazionale dedicata alla Cultura del Vino e dell’Olio. Oggi abbiamo reso i nostri corsi ancora più innovativi, perché è tempo di conoscere l’olio da un nuovo punto di vista, che non sia solo tecnica della degustazione e analisi organolettica, ma attenta ricerca dell’abbinamento ideale. L’olio è un condimento prezioso, che sa esaltare i cibi e deve essere a sua volta valorizzato dalle preparazioni”.