(Il Palazzo del Ghiaccio)
di Michele Pizzillo
Due giornate – sabato 18 e domenica 19 – per esaltare la natura attraverso il vino. Questo è il messaggio che si raccoglie dalla terza edizione di Live Wine, che a Milano è senz’altro l’evento più importante dell’anno dedicato alle migliori produzioni vitivinicole artigianali.
Importanza sottolineato anche dalla partecipazione delle cantine, 150 provenienti da tutte le regioni italiane ed anche da paesi esteri vocati a coltivare la vigna o con interessanti produzioni vinicole come Francia, Spagna, Austria, Germania, Slovenia. Le cantine selezionate per la terza edizione di Live Wine sono tutte aziende di piccole e medie dimensioni che praticano un’agricoltura sostenibile, tant’è vero che dalle vigne sono banditi i prodotti chimici e in fase di vinificazione non utilizzano additivi enologici perché hanno sposato una sorta di filosofia che privilegia la produzione di un vino che esprima al massimo il territorio, l’annata e il lavoro dell’uomo. Insomma, una filosofia non interventista che oggi è sempre più condivisa da molti appassionati che, probabilmente, stanno condizionando anche i compilatori delle carte dei vini visto che molti prodotti naturali sono sempre più spesso proposti nei migliori ristoranti del mondo. Però le aziende di piccole dimensioni non hanno la forza di contattare tutti gli operatori appassionati di vini naturali, così la manifestazione milanese rappresenta l’occasione giusta per presentare le proprie produzioni ad un pubblico di operatori e di privati molto più vasto di quello che solitamente li visita nella proprie cantine.
Tant’è vero che nella grande sala dal Palazzo del Ghiaccio (via Piranesi 14), un capolavoro di architettura liberty, dove si svolge la manifestazione, sarà anche possibile acquistare i vini in esposizione direttamente dai produttori, non solo degustarli. E, a proposito di degustazioni, da segnalare quelle guidate da Samuel Cognati, l’editore e divulgatore italo-francese che è una vera autorità del settore di vini naturali, tant’è vero che del salone milanese è responsabile degli approfondimenti e, secondo gli organizzatori, disponibile a rispondere a qualsiasi domanda. Solo che le sue degustazioni (quattro, quelle in programma: il grande Sud Ovest della Francia; Borgogna: introduzione alla Cote d’Or; Etna rosso, versante Nord; Marsala come territorio) sono a numero chiuso e già tutte al complete. Chi non ha prenotato dovrà attendere e sperare che qualcuno venga meno all’ultimo momento. Comunque in alcuni locali – enoteche e ristoranti in particolari (l’elenco è consultabile sul sito www.livewine.it) – è possibile partecipare alle degustazioni in compagnia dei vignaiuoli presenti al salone per approfondire la conoscenza dei vini e dei territori dove sono prodotti.
L’evento è realizzato con il sostegno dell’Associazione Italiana Sommelier Lombardia e della storica manifestazione “Vini di Vignaioli” di Fornovo. Mentre per evidenziare ulteriormente la vocazione per la naturalità, gli organizzatori di Live Wine 2017 hanno chiesto la collaborazione di “Arte Sella”, il magnifico museo a cielo aperto ubicato nell’omonima Val di Sella in Trentino, che espone solo opere realizzate con materiali naturali. “Arte Sella” è oggi uno dei progetti culturali più importanti d’Italia e per l’occasione espone al centro della sala degustazioni un’opera dedicata alla pianta della vite.Fra le aziende italiane che si propongono all’attenzione degli appassionati di vini naturali, spicca la massiccia presenza siciliana (con produttori come Marco de Bartoli e Fenech) e toscana, e nomi importanti come l’abruzzese Emidio Pepe, i friulani Radikon e Dario Princic, il trentino Foradori e tante piccole cantine che propongono vini di qualità.