di Fabiola Pulieri
Si è tenuta a Roma, al Salone delle Fontane all'Eur, la prima edizione del “Salone del Prodotto Tipico” con oltre 120 espositori, soprattutto piccoli produttori, cantine e aziende agricole, consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari e associazioni di categoria che hanno proposto alcuni dei migliori prodotti d’Italia.
Sui banchi, ad attirare migliaia di romani, visitatori curiosi, ma anche appassionati e addetti del settore: formaggi, salumi, conserve e molte altre prelibatezze. Tra i tanti prodotti solo per citarne alcuni: la Bottarga di Cabras, la Tiella di Gaeta, il ragù di chiocciole toscane, lo Zafferano essiccato a freddo, la Mozzarella di Bufala Campana Dop, la Crescia sfogliata di Urbino, i formaggi e i salumi di Amatrice, oli di oliva extravergine, tantissimi altri prodotti profumati e prelibati e ovviamente vini di alta qualità.
L’offerta del Salone del Prodotto Tipico è stata arricchita dalle proposte di ospitalità e dai percorsi agrituristici del Salone del Turismo Rurale, dando una panoramica completa delle eccellenze del Made in Italy. La manifestazione, ideata e curata dalla Piemmeti, società di Veronafiere, affiancata dalla Mg Logos di Roma per la comunicazione, ha proposto il perfetto connubio tra il mondo dell’accoglienza rurale e quello dei prodotti tipici, i due protagonisti del turismo enogastronomico, un fenomeno capace di sviluppare un business che sfiora i 40 miliardi di euro l’anno.
“L’Italia può vantare un’indiscutibile leadership nel campo della produzione agroalimentare – ha spiegato Ado Rebuli, presidente di Piemmeti – ma, soprattutto, è il Paese che più di ogni altro ha creato un forte processo di identificazione tra i territori e le loro eccellenze gastronomiche. La nostra manifestazione si basa appunto su questo imprescindibile legame tra le bellezze delle nostre terre e la bontà dei prodotti che esse esprimono. In sintesi possiamo dire che il cosiddetto turismo rurale e i prodotti tipici sono le sentinelle della tradizione gastronomica italiana”.
L'accesso gratuito alla manifestazione ha favorito l'affluenza e l'acquisto dei prodotti degustati, la partecipazione a laboratori, degustazioni guidate, cooking show e oil tasting. Tanti i personaggi che si sono avvicendati per far conoscere le loro specialità e promuovere la bontà dei prodotti italiani: Arcangelo Dandini, oste del ristorante L’Arcangelo, ha preparato la “Carbonara dei pascoli estivi”; Alessandro Scorsone, sommelier di Palazzo Chigi, ha guidato le degustazioni del profumatissimo Fior d’Arancio Colli Euganei Docg, delle diverse sfumature del Frascati e delle bollicine del Prosecco Doc.
Domenica 26 febbraio si è tenuto un doppio appuntamento a cura dell’agronomo e alimentarista Giuseppe Nocca che ha guidato dapprima all’assaggio e al riconoscimento delle erbe aromatiche e poi insieme a Tiziana Zottola, dirigente dell’Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana, alla lettura delle etichette degli alimenti. Stefano Callegari, pochi giorni dopo l'apertura del nuovo locale a New York, durante il Salone del Prodotto Tipico, ha preparato e fatto degustare i suoi amatissimi trapizzini farciti con i piatti della tavola romanesca, come il celebre Picchiapò.
Anche gli “archeochef” Carmelo Esposito e Gianmarco Carli hanno presentato un grande classico rivisitato: la Pasta con la colatura di alici. Nel pomeriggio di domenica, con grande apprezzamento da parte del pubblico, Giorgione ha cucinato un altro primo piatto della tradizione: la Pasta alle brassiche. Nelle sale dedicate alle degustazioni, Antonio Paolini, una delle più importanti firme del giornalismo enogastronomico, ha condotto i visitatori attraverso la mescita e l'assaggio delle eccellenze vinicole presenti nel Salone. In una prima degustazione, in compagnia della Salsiccia di Monte San Biagio, Paolini ha accompagnato i fortunati degustatori lungo La Strada del Vino Cesanese e, subito dopo, alla scoperta dei profumi e dei sapori de La strada del vino della provincia di Latina.
Raul Barbieri, Direttore di Piemmeti, ha affermato: “Il turismo enogastronomico ha smesso da tempo di essere un fenomeno di nicchia ed è diventato un asset fondamentale per la nostra economia. Sempre più spesso sono proprio i prodotti a determinare la scelta di un luogo piuttosto che un altro e non sono pochi i territori che devono la loro fortuna alle proprie eccellenze. La nostra manifestazione vuole dare agli ospiti l’occasione di ritrovare, in scala, una mappa ragionata del giacimento enogastronomico italiano, senza dimenticare la capacità di accoglienza che ormai caratterizza gran parte delle nostre regioni e province”. E visto il successo di questa prima edizione, la mappa del prossimo appuntamento è già tracciata per la seconda edizione.