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La manifestazione

I vini sperimentali dell’Irvo: a Camporeale Day spuntano 6 rossi

05 Ottobre 2019
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(Salvatore Sparla e Antonio Sparacio)

di Manuela Zanni, Camporeale (Pa)

La prima giornata di Camporeale Day, la kermesse dedicata alle eccellenze enologiche dell'areale camporealese, si è aperta con una masterclass sulla sperimentazione dei vitigni minori realizzata dall'Irvo. 

Nel settore vitivinicolo si assiste alla sempre crescente voglia da parte di enologi e produttori di migliorare i vitigni autoctoni più rappresentativi della nostra isola, quali Grillo e Nero d’Avola, solo per citarne alcuni, dall’altra c’è una altrettanto fervida attività che conduce gli addetti ai lavori ad investire tempo ed energia nella ricerca di vitigni autoctoni minori e nella sperimentazione dei vini da essi provenienti. Ne derivano alcuni interessanti risultati. Sono sei le tipologie di vino provenienti da altrettanti vitigni sconosciuti in occasione della degustazione organizzata a Camporeale. La degustazione dei vini sperimentali è stata condotta dal dirigente dell’Istituto Regionale Vini e Oli (Irvo) di Sicilia, Antonio Sparacio coadiuvato dall’enologo Salvatore Sparla che hanno illustrato le caratteristiche organolettiche di ciascun vino. Scopo della degustazione è stato rendere noti i risultati dei primi “esperimenti” effettuati su alcuni vigneti sperimentali ipotizzandone rosee prospettive future e, a giudicare dai primi risultati ottenuti,  non possiamo che essere concordi.

Si tratta di un interessante progetto realizzato dall’Irvo su alcune particelle del fondo “Verbumcaudo”, un vigneto sperimentale, nel territorio di Polizzi Generosa, nel cuore delle Madonie, in provincia di Palermo, confiscato alla mafia e assegnato al patrimonio della Regione siciliana e intitolato a Placido Rizzotto, destinato a “Banca del germoplasma viticolo siciliano”, dove sono state  impiantate  più di trenta varietà di vite minori o in via di scomparsa, recuperate  dal Dipartimento Regionale dell’Agricoltura. “Si tratta di minivinificazioni  che rappresentano un’attività sperimentale che sta dando risultati importanti ed interessanti – ha spiegato Sparacio – Obiettivo è che questi vitigni possano interessare i produttori siciliani che, magari, in seguito, ne faranno blend destinati alla vendita”. La degustazione ha riguardato sei vini rossi, provenienti da diverse varietà di vitigni autoctoni recuperati e oggetto di sperimentazione. Quasi tutti i vini degustati hanno evidenziato una piacevolezza al naso accompagnata da una buona godibilità del sorso facendo ipotizzare che in futuro le aziende potranno ampliare la loro offerta di vini provenienti da vitigni autoctoni siciliani.

Cominciando la carrellata dei vini rossi abbiamo provato l'Orisi 2017 rosso rubino cupo con intense note di frutti rossi e sentori speziati. In bocca il sorso è pieno e godibile con tannino smussato.
Lucignola 2017 dal colore rosso cupo e dal naso intrigante con piacevoli note di visciole e sentori balsamici in chiusura. In bocca il sorso è apparso  ancora acerbo ma dalle buone potenzialità di invecchiamento.
A seguire è stata la volta del Prunesta 2017 coltivato anche in Calabria. Rosso cupo intenso con naso di frutti rossi ed erbe mediterranee. In bocca e succoso e lascia un buon ricordo al palato.
Bracau 2018 dal colore rubino carico. Il naso, inizialmente un po’ chiuso, si è poi aperto lasciando intravedere sentori di frutti rossi e spezie miste in evoluzione. In bocca il tannino  è astringente, robusto e ben estratto e ne anticipa una buona capacità di invecchiamento.
A seguire il Merlese 2017, vitigno ottenuto dall’incrocio fra Sangiovese e Merlot. Il  colore  è rubino profondo e il naso  inizialmente è poco generoso rivelando solo  note lattiche ed erbacee. In bocca il sorso è citrico dalla freschezza sorprendente che rivela grande capacità di invecchiamento. Da riprovare con curiosità tra un paio d’anni.
Per concludere un blend di Bracau, Merlese e Inzolia Nero dal colore rosso rubino intenso, naso e bocca dal ventaglio aromatico ampio e una piacevolezza al sorso caratterizzato da una evidente persistenza.