di Michele Pizzillo
All’appuntamento de “Gli artisti dello Street food”, la clientela di un ristorante raffinato come il tristellato “da Vittorio” di Busaporto, in provincia di Bergamo, per una sera può anche cambiare abbigliamento per immergersi in una sorta di fantastico luna park gastronomico, ricco anche di molte attrazioni artistiche.
Così, appena incontriamo Pino Cuttaia, presente con la sua strepitosa cornucopia di cialda, quasi ci toglie di mano block notes e penna perché “qui si viene per divertirsi, incontrare amici e scoprire il bello dell’Italia. Ascoltami, divertiti anzi, cominciamo con bel Ferrari; poi degustiamo un cannolo e, via alla scoperta di ottimo cibo ma presentato in modo non convenzionale”. Il grande Pino sintetizza così l’idea dei fratelli Cerea, che quattro anni fa hanno dato vita a questa sorta di luna park invitando il meglio dello street food italiano, per salutare l’arrivo dell’estate. Questa volta, per una serie di contrattempi, ci confida Enrico Cerea – lo incontriamo al banchetto de “La Fraschetta Abruzzese & Venditti Porchetta mentre degusta l’arrosticino – “abbiamo rinviato due volte l’appuntamento, da giugno a luglio per arrivare a settembre. Alla gran fatica che si fa per organizzare una giostra simile, si sono aggiunti gli imprevisti e meno male che il clima si è schierato dalla nostra parte”.
(Francesco Cerea e Pino Cuttaia)
Tant’è vero che le 39 “isole gastronomiche” fatti di furgoncini, carretti, banchetti, gazebi che aprono il proprio laboratorio esperienziale mobile ad una clientela d’eccellenza evidenziando quanto lo streetfood di qualità possa diventare volano di valori culturali e identitari di grandi territorio italiani, hanno sfoggiato il loro “ben di Dio” – insieme agli artisti che hanno allietato la serata, compreso un complesso bandistico – sotto la luce di una splendida luna piena.
(Enrico Cerea)
Una luce che ha fatto risaltare ancora di più quella che si presentava come una specie di isola, il grande pentolone collocato al centro del vasto prato che nell’area tennis accoglie i visitatori della Residenza Cantalupa dei fratelli Cerea, dove Marco Sacco, chef-patron del bistellato Piccolo Lago di Verbania ha cucinato “ riso, vongole, borragine e lamelle di mandorle tostate” e, provocandolo, lo abbiamo fatto parlare del suo Movimento di Gente di Lago che ha creato la primavera scorsa per promuovere iniziative finalizzate alla valorizzazione di un grande prodotto italiano purtroppo spesso trascurato, il pesce di acqua dolce. Tant’è vero che dopo aver organizzato serate a tema sulla trota e sulla carpa, il 12 ottobre protagonista sarà lo storione, interpretato da chef provenienti da tutta Italia.
(Salvo Mancuso e Tony Lo Coco)
Attorno a quest’isola, furgoncini e banchetti di artigiani del cibo che proponevano dalla “pizza in teglia alla romana” (Benny’s Street Pizza) a “i miei spaghetti aglio e olio” (Mangiari di Strada di Giuseppe Zen), dalla “porchetta campione d’Italia e arrosticino abruzzese” (La Fraschetta Abruzzese & Venditti Porchetta) all’irpino “caciocavallo impiccato” (Villa Calvo), dal “suino nero di Nobridi cotto a legna” dell’agriturismo Il Vecchio Carro che da una giuria composta da grandi critici enogastronomici, è stato scelto come il migliore “Artista di Strada 2017” alla “sfogliatella napoletana” (pasticceria Capparelli).
(Marco Sacco)
Affollatissima, poi, l’area piscina con proposte come le orecchiette pugliesi preparate in diretta da due signore di Altamura, Lilla Simone e Teresa Losurdo del Club delle orecchiette. Ma, anche, l’arancino di Umbriaco e il “lampredotto in brodo” (primo Trippaio di Firenze) alla cornucopia di cialda di cannolo di Cuttaia, dalla pasta con le sarde di Tony Lo Coco de I Pupi di Bagheria ai ravioli cinesi di Dongbei (La Ravioleria Sarpi di Milano), dalla focaccia col formaggio di Manuelina di Recco. Mentre i fratelli Cerea hanno proposto il tonno live e il bollito, i bomboloni e il baccalà pastellato.
(Caciocavallo impiccato)
Con questa iniziativa i tre Cerea (Enrico, Emilio e Francesco), mettendo l’uno affianco all’altro i migliori interpreti dello streetfood e grandi chef “collezionisti” di stelle Michelin, esaltano l’arte dei tantissimi artisti che con le loro creazioni, in maniera non convenzionale, destrutturata, pronta per essere servita come sulla più affollata delle vie del passeggio, contribuiscono all’esaltazione della cucina italiana. E loro, da bravi come sono, con la regia di Francesco, oltre a selezionare i comprimari, aggiungo giochi di luce, musica, risate, un trionfo di gusto per il palato e tanta voglia di stare insieme. Ed ecco che il piatto è servito. Con i loro clienti – eravamo in 1.200 – che senza formalizzarsi, hanno mangiato un cartoccio di fritto misto in abito lungo; brindato con Champagne (c’era Pommery) e Trento Doc (Ferrari) ma anche con un boccale di birra (quelle artigianali di Horeum, Mc Maier’s, Castagnero, Birra in Movimento), in giacca e cravatta (non tutti si sono “abbandonati” nel look casual), ammirando anche giochi in piscina e l’improvviso scoppiare dei fuochi d’artificio.
(Suino nero)
Così, nella splendida Residenza Cantalupa, ancora una volta i Cerea con “Gli artisti dello streetfood” hanno saputo unire l’informalità tipica dello streetfood all’eccellenza delle migliori proposte gourmet. Da tempo, d’altronde, hanno capito quanto i cibi di strada, legati a specialità locali o regionali, esaltino il Made in Italy gastronomico tanto quanto un piatto gourmet. E quanto lo spirito informale che caratterizza questo tipo di proposta gastronomica rispecchi lo spirito e l’approccio di “Da Vittorio”: eccellenza sul piatto, condita da atmosfera rilassata e allegra.