di Michele Pizzillo, Milano
“Se degusto l’olio, allora riconosco la qualità, sento le differenze e scelgo il mio olio; bisognerebbe acquistare diversi oli a scaffale, assaggiarli e tenere nota delle sensazioni olfattive e palatali e quindi scegliere non basandosi sul prezzo né sull’etichetta, ma sull’approccio sensoriale”.
Parole di Luigi Caricato, oleologo, scrittore, editore, giornalista e soprattutto ideatore e direttore di Olio Officina Festival, in programma a Milano dall’1 al 3 febbraio, nello storico Palazzo delle Stelline. Una manifestazione che da sette anni è bussola per orientarsi tra le diverse tipologie di olio – indicato come panacea per il corpo e per la mente -, aperta a consumatori, appassionati e operatori del settore. D’altronde nello storico palazzo milanese che si affaccia sulla Vigna di Leonardo – al centro del chiostro Caricato collocherà un frantoio durante l’evento – Olio Officina Festival offrirà la possibilità di conoscere 60 oli che saranno messi in degustazione, sia in purezza sia in abbinamento al cibo e, alcuni, anche in vendita nell’eleoteca che solitamente è allestita per offrire agli appassionati una selezione degli oli in mostra. Ci saranno, ovviamente, etichette di grandi imbottigliatori e quelle di piccoli olivicoltori, per mettere insieme le varie anime dell’oliveto Italia dove produrre olio di qualità non è tanto questione di quantità, ma di scelta personale, dice Caricato che, nel frattempo, si è fatto promotore del progetto “olio democratico” che vuole dire “un approccio volto a consentire la fruizione di una qualità garantita degli oli extra vergine di oliva a prezzi accessibili a tutti, frutto di una razionalizzazione dei costi di produzione, senza che sia mai svilito il valore e le peculiarità del prodotto”.
Siccome Olio Officina Festival è un evento organizzato per fare scoprire segreti, virtù e abbinamenti dell’olio e dei condimenti tra cultura culinaria, arte, letteratura, spettacoli, sostenibilità, nonché l’obiettivo di movimentare la cultura intorno all’olio – “materia fluida che permea la terra, il corpo, l’anima”, dice Caricato – la settima edizione della manifestazione, verterà sul tema “io sono un albero” dove l’albero è la vita. Vediamo, intanto, come l’ideatore di Olio Officina Festival ha articolato la settima edizione della sua “creatura”. Intanto con il settore “assaggi & dintorni” che comprende sessioni di “saggi assaggi” con degustazioni guidate alla scoperta dei diversi profili sensoriali, anche degli oli di semi nobili e degli oli aromatizzati; un focus dedicato all’abbinamento carne-olio a cura di Laura Turri e del maestro di macelleria Bruno Bassetto. Mentre L'azienda Pietro Coricelli organizzerà la “Tavola rotonda a tavola”, chiacchiere e assaggi animati dalla giovane Chiara Coricelli, terza generazione impegnata in azienda che, dice: “Proprio come Olio Officina Festival, anche la missione di Coricelli è diffondere la cultura dell’olio attraverso una maggiore conoscenza di questa preziosa materia prima. Per questa ragione siamo felici di dare anche quest’anno il nostro contributo a uno degli appuntamenti più attesi per tutti gli appassionati di olio. Da oltre settant’anni Pietro Coricelli è impegnata nel portare sulla tavola degli italiani la sicurezza e la qualità del migliore olio realizzato con i migliori frutti provenienti dalla campagna mediterranea. Per me si tratta di una passione più che un lavoro, che mi è stata trasmessa dalla mia famiglia e che, grazie ad appuntamenti come questo, ho l’opportunità di condividere con un pubblico il più esteso possibile”. E i laboratori di “Blending Experience”, a cura di Zucchi, dove è possibile realizzare il proprio personale “oil blend” a partire da diverse tipologie di oli messi a disposizione del pubblico.
Non saranno solo assaggi visto che Olio Officina Festival proporrà momenti di approfondimento sull’olio e sul mondo che lo circonda – esempio, come vendere l’olio nella grande distribuzione – nonché un impegnativo salotto letterario in cui si dibatterà di poesia, fumetto, e-book, letteratura, le mostre con “Olio d’artista. Atto terzo” – latte d’olio usate per reinterpretare in chiave artistica a cura di Francesco Sannicandro – il polittico “io sono un albero” del fotografo Pio Tarantini, le sculture alberello di Annarosa Mancini e il “Bosco di Ulivi” progetto-allestimento realizzato da Doriano Strologo da un’idea di Caricato; e, poi, le “chiome d’artista” come omaggio a Marina Ripa di Meana, con gli artisti che indosseranno le loro “chiome” come copricapi d’arte per dare il via ad una mostra coinvolgente che attraverso il linguaggio universale dell’arte, racconta di ulivi e di altri alberi, in un contesto ludico che è tipico della tradizione di “Arte da mangiare magiare arte”; inoltre, per onorare l’elemento olio, è prevista la performance “Dipingere con l’olio”. Infine, il concorso internazionale “le forme dell’olio” dedicato al packaging e all’immagine delle bottiglie e delle latte di olio perché sugli scaffali delle distribuzione l’olio in prima battura si presenta al consumatore attraverso la forma del contenitore e il progetto dell’etichetta. Conclusione con l’assegnazione di premi a personalità che hanno “onorato” l’olio come, fra l’altro, l’olivicoltore pugliese Donato Pantaleo e il presidente dell’Associazione sommelier italiani Antonello Maietta che ha promosso i corsi di degustazione dell’olio nell’ambito dell’associazione che presiede.