Circa 1,1 milioni di enoturisti – il 10% in più rispetto al 2016 -; decine di migliaia di “calici solidali” venduti; boom di presenze nelle principali regioni, a partire da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, e Puglia. Grande affluenza anche nelle aree che hanno subito il terremoto, con l’Abruzzo, il Lazio, le Marche e l’Umbria che assieme confermano il valore e la forza aggregativa che ruota intorno all'enoturismo di qualità.
Chiude con numeri da record – trainata da una grande presenza di giovani – la 25esima edizione di Cantine Aperte, che ha visto impegnate 800 aziende vitivinicole in tutta Italia. Successo non solo nei numeri, ma anche nei contenuti, con le cantine del Movimento Turismo del Vino che hanno rafforzato il loro impegno per contribuire alla crescita della cultura del vino, in campo e nei luoghi di vinificazione.
Per il presidente del Movimento Turismo del Vino, Carlo Pietrasanta: “C’è un senso nuovo nell’approccio al vino da parte dei consumatori, che bevono meno e meglio e si avvicinano al prodotto non per necessità o per lo sballo, ma per scelta libera e consapevole. Oggi si opta per l’esperienza enoturistica un po’ come si sceglie un buon libro o un buon film: per questo è importante riuscire ad assecondare questa nuova tendenza, raccontando al meglio tutto il fascino che sta dentro una bottiglia di vino. Oggi possiamo affermare che le aziende del Movimento Turismo del Vino hanno staccato nettamente quelle che in questa giornata vedono solo l'occasione di vendere qualche bottiglia di vino in più. Ora attendiamo il buon esito della Legge che finalmente regolamenti un settore che già vale 2,5 miliardi di euro l’anno ma che è ancora poco rispetto alle sue potenzialità, e rappresenta meno della metà del giro di affari dell’enoturismo in California (7 miliardi di dollari)”.
C.d.G.