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La manifestazione

Bocuse d’Or, l’Italia ci crede e punta tutto su “4 assi”

13 Luglio 2017
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(Paolo Griffa, Giuseppe Raciti, Martino Ruggieri e Roberta Zulian)

Stavolta l'Italia ci crede, e fa il massimo per conquistare il Bocuse d'Or, massimo conferimento per ogni cuoco in questa “champions” degli chef che, per la prima volta, avrà in Italia non solo la selezione nazionale, il primo ottobre ad Alba, ma anche gli europei a Torino nel giugno 2018 in vista della finale mondiale in programma nel 2019, come da tradizione a Lione, in Francia.

In gara per la selezione italiana quattro talentuosi giovani, il siciliano Giuseppe Raciti, chef dell'hotel Zash ad Archi-Riposto (Catania), Roberta Zulian, classe 1981 ora sous-chef all'Alpen suite hotel a Madonna di Campiglio e due giovani attualmente al lavoro in Francia: il pugliese Martino Ruggieri, head chef al tre stelle Pavillon Lodoyen di Parigi, e il piemontese Paolo Griffa, classe 1991, già in allenamento a Chaudes Aigues, oltralpe, nella brigata di Serge Vieira, due stelle Michelin e vincitore Bocuse d'Or 2005. Tutti avranno un coach, assistenza tecnica e psicologica per vincere la “gara delle gare''. 

Ad assisterli, la neonata “Accademia Bocuse d'Or Italia”, nata ad Alba da una idea del produttore di Barolo Bruno Ceretto, e presieduta dallo chef Enrico Crippa e diretta da Luciano Tona, già allenatore dell'unico cuoco italiano arrivato vicino al podio, Paolo Lopriore che sarà in giura del Bocuse d'Or Italia insieme a 30 grandi chef italiani, da Anthony Genovese ad Alfonso Iaccarino, da Moreno Cedroni a Valeria Piccini, Enrico Cerea, Carlo Cracco e il pasticcere Gino Fabbri. “Speriamo nel massimo riconoscimento – ha detto lo chef Enrico Crippa -perché l'Italia se lo merita, e l'Accademia lavorerà per questo obiettivo”.

“Ospitare la selezione europea ci dà anche il vantaggio – ha spiegato l'assessore regionale al Turismo del Piemonte Antonella Parigi – imporre ai 20 Paesi in gara ingredienti tipici del Piemonte: il gorgonzola, il riso e la carne di fassona, new entry tra le Igp”. Massimo sostegno assicurato dai Ministeri delle Politiche agricole, Beni Culturali, Affari Regionali ed Enit.

C.d.G.