di Maria Giulia Franco
Calda, filante, rotonda, a tranci, a fette, a spicchi, in piedi o a tavola, fuori o a casa: “Fatte 'na pizza c'a pummarola 'ncoppa vedrai che il mondo poi ti sorriderà”, cantava Pino Daniele.
E dunque per gli appassionati di questa pietanza ecco un'occasione da non perdere. La Città della Pizza nasce “per celebrare e promuovere il nuovo Rinascimento del prodotto italiano più amato nel mondo”. Così Vinòforum, ideatore dell'evento in collaborazione con Ferrarelle, annuncia l'arrivo del nuovo format venerdì 31 marzo, sabato 1 e domenica 2 aprile, presso gli spazi dell'area Guido Reni District – in via Guido Reni, 7 a Roma. Una grande piazza in cui andrà in scena tutto il meglio dell'universo pizza. Quaranta tra i migliori pizzaioli della Penisola, da Nord a Sud passando per il Centro, dai maestri partenopei alla nouvelle vague casertana, dagli interpreti del fenomeno pizza gourmand alla scuola romana, per un totale di circa 90 differenti pizze, suddivise nelle categorie “napoletana”, “all'italiana”, “da degustazione”, “al taglio” e “fritta”. A selezionarli i 5 autori della manifestazione: Emiliano De Venuti, ideatore e Ceo di Vinòforum, uno dei più importanti marchi italiani dedicati alla promozione enogastronomica; Luciano Pignataro, tra le firme del giornalismo agroalimentare italiano, appassionato di pizza e voce autorevole del settore; Luciana Squadrilli e Tania Mauri, giornaliste specializzate in gastronomia, autrici di iniziative editoriali sulla pizza; Stefano Callegari, pizzaiolo, tra i massimi esponenti su scala nazionale, inventore del già mitico Trapizzino.
“La Città della Pizza – osserva Emiliano De Venuti – sarà un luogo di confronto e dibattito, ma soprattutto un momento di festa per celebrare questo grande prodotto italiano. Si fonderanno quindi in un'unica anima gli aspetti più strettamente tecnici e lo spirito popolare insito nella pizza. Per questo motivo l'ingresso per il pubblico sarà gratuito, così come sarà gratuito prenotarsi alle diverse iniziative collaterali in programma”. A fianco quindi alle 30 “Case” dei pizzaioli, 10 al giorno per 3 giorni, ci saranno, a completare la vasta offerta della kermesse, una serie di spazi e situazioni a latere, ricche di gusto e di interesse. Il “Pizza Lab”, con corsi e masterclass sull'arte della pizza, per tramandarne i segreti a bambini e adulti. Lo “Spazio convegni”, per discutere, insieme ai più grandi interpreti del settore, di impasti, condimenti e cotture, secondo tradizione e nuove tendenze. Immancabili gli abbinamenti con la birra artigianale firmata Baladin e le bollicine italiane del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, per scoprire l'immenso ventaglio di possibilità che offre la pizza in tutte le sue varianti. La Città della Pizza riserverà uno spazio d'eccellenza anche alle “Materie prime”, in cui si potrà assistere a percorsi degustativi tenuti da aziende del settore, sui principali ingredienti della pizza: farina, pomodoro, olio evo e mozzarella. E per chi vuole vivere un'esperienza unica, La Città della Pizza metterà in scena le “Sensational Brunch e Dinner” by Ferrarelle, veri e propri show cooking a quattro mani con chef stellati e maestri pizzaioli. E d'altra parte diceva Jacques Attal: “Se c'è un piatto universale, quello non è l'hamburger bensì la pizza, perché si limita a una base comune – l'impasto – sul quale ciascuno può disporre, organizzare ed esprimere la sua differenza”.