(Lara Magoni, Federico Gordini e Stefano Bolognini)
di Michele Pizzillo, Milano
Per tutto quello che sta accadendo attorno al cibo, nessuno può negare a Milano il titolo di capitale – probabilmente mondiale, non solo italiana – del food.
Gli eventi si susseguono uno dietro l’altro, spesso si accavallano – aspetto positivo: non si fanno concorrenza e non si disturbano – ma, poi, ti rendi conto che non si copiano. Quindi, si passa tranquillamente da un evento all’altro e si scoprono sempre cose diverse, cose nuove. Così, Milano Food Week, arrivata alla nona edizione, per esempio, si definisce il “fuorisalone del gusto”, sulla scia dell’identica iniziativa che caratterizza il Salone internazionale del mobile, puntando su sette cucine tematiche disseminate per la città, tante quante i giorni di durata dell’evento. Circa 40 chef, tra i più rappresentativi del panorama italiano, coinvolti nei vari “storycooking” e incontri pubblici gratuiti inseriti nel fitto calendario spalmato su sette giorni. Quattro onlus impegnate in una raccolta di generi alimentari in favore delle fasce disagiate della popolazione, in 9 supermercati Pam di Milano e uno di Rozzano. Questi alcuni numeri della nona edizione della Milano Food Week, il “fuorisalone del gusto”, organizzato da Lievità, che avrà luogo dal 7 al 13 maggio.
Uno degli headquarter della manifestazione è il centralissimo Brian & Barry Building, scelto da Federico Gordini – co-founder & creative director di Lievità ma, soprattutto, il motore di un evento dai numeri che possiamo definire mostruosi – per presentare la manifestazione insieme agli assessori della regione Lombardia Stefano Bolognini (politiche sociali) e Lara Mangoni (turismo, marketing territoriale e moda), a Vincenzo Russo (docente di psicologia dei consumi e neuromarketing presso l’Università Iulm e direttore scientifico del Master in Food & Wine Communication) e Roberto Zaccardi (general manager di Brian & Barry). Tutti che hanno sottolineato anche l’importanza dell’iniziativa “carrello della spesa”, che diventerà per l’occasione un mezzo utile per spostare il focus della manifestazione dalla cucina all’alimentazione, dando spazio allo storytelling dei prodotti che i vari target coinvolti ripongono al suo interno quotidianamente. “Il carrello – ha spiegato Gordini – rispecchia le nostre abitudini, i nostri gusti, il nostro stile di vita e rappresenta quindi uno spunto di riflessione sui consumi del pubblico, in quanto accomuna tutti, dagli chef alle casalinghe, passando per i manager e gli studenti, solo per fare qualche esempio. In più, può trasformarsi anche nello strumento per aiutare concretamente chi è in difficoltà. A Milano, di pari passi con il numero dei “foodies”, cresce a vista d’occhio anche quello dei poveri: una fascia composta da nuove categorie sociali, dai pensionati con la minima ai padri separati, a chi si trova in una situazione occupazionale saltuaria. Una problematica presidiata dallo straordinario lavoro di alcune associazioni e dei loro volontari, che abbiamo sentito il dovere di supportare”.
(Wicky Priyan)
Poi si è passato ad illustrare la funzione delle cucine tematiche, che sono sette (City Kitchen, Public Kitchen, Student Kitchen, Home Kitchen, Special Kitchen, Lifestyle Kitchen – più un Healthy Point): diventeranno luoghi di esperienze enogastronomiche esclusive, associate a contesti e stili di vita diversi. La selezione degli ingredienti realizzata da uno chef stellato, esattamente come quella di un consumatore qualsiasi, sarà al centro di altrettanti “storycooking” che, insieme, comporranno un unico grande racconto con il cibo protagonista. La “City Kitchen”, davanti al Castello Sforzesco, è la cucina istituzionale di Milano Food Week e ospiterà gli chef stellati come Alessandro Negrini e Fabio Pisani de “Il Luogo di Aimo e Nadia”, Enrico Bartolini, Andrea Aprea del “Vun”, Tano Simonato di “Tano Passami L’Olio” e Viviana Varese di “Alice”; ma, anche chef importanti come il telentuoso Alberto Gipponi del ristorante “Dina” di Gussago, Wicky Priyan del rinomato giapponese “Wicky’s Wicuisine”, il pasticcere Gianluca Fusto, l’ex secondo di Bottura Yoji Tokuyoshi, la star indiana Ritu Dalmia di “Cittamani”. A leggere questi nomi, si capisce che la “City Kitchen” è una proposta all’insegna della varietà e della trasversalità che, oltretutto, ospiterà anche gli speciali storycooking di “InLombardia”, ad opera di 7 chef tra i migliori della regione, che si focalizzeranno sulle eccellenze gastronomiche della regione.
Mentre la “Public Kitchen” è riservata al pubblico consumatore, che al suo interno potrà cucinare un proprio piatto durante speciali Public Storycooking, semplicemente scegliendo l’ora e il giorno dal programma e portando in loco la propria spesa per realizzare la ricetta prescelta. Quest’anno sono previste più sessioni e protagonisti di alcune saranno anche blogger, influencer, personaggi dello sport e dello spettacolo, come il pallavolista Andrea Zorzi e il musicista Omar Pedrini, lo chef Andrea Berton e il pasticcere Ernst Knam.
(Federico Gordini)
La “Student Kitchen”, ubicata nel cortile dell’Università Iulm, vedrà susseguirsi una serie di “storycooking”, workshop, conferenze e incontri tematici legati a diverse tipologie di studente (fuorisede, modaiolo, ambientalista, impegnato, hipster…) con le rispettive abitudini alimentari, condizionate anche dal budget a disposizione nel portafoglio. “Per la prima volta, grazie all’Università Iulm, la Milano Food Week ha un suo punto cardine all’interno di un contesto scientifico e accademico – dice Gordini – L’ateneo, infatti, già da tempo attento al tema del cibo sia nella sua offerta didattica che nelle numerose attività di ricerca anche di matrice neuro-scientifica, è l’unica università milanese coinvolta direttamente all’interno della manifestazione, sia nel ruolo espositivo che organizzativo”. L’Ateneo ha scelto di declinare il tema di quest’anno, il Carrello della Spesa, con uno sguardo specifico rivolto al Carrello degli Studenti, affrontando in modo sia critico che educativo le principali tematiche della manifestazione, come la cultura del cibo, lo spreco e la scelta consapevole, con particolare riferimento al mondo dei giovani. Un tema importante e delicato, specie in una città come Milano che ospita circa 250 mila studenti, che l’università affronta con un ricco calendario di incontri scientifici ed esperienze enogastronomiche guidate, coinvolgendo chef, comunicatori ed esperti nutrizionisti, con l’obiettivo di individuare un carrello della spesa di qualità e, al contempo, con prezzi ragionevoli.
Per indagare il rapporto tra food e millenial si ritroveranno tra i banchi dell’ateneo anche special guest come gli chef Davide Oldani e Filippo La Mantia, nonché quattro partecipanti dell’ultima edizione di Masterchef (Denise Delli, Rocco Buffone, Manuela Costantini e Francesco Rozza), protagonisti de “La sfida dei carrelli” e de “La schiscia perfetta”. La “Special Kitchen”, allocata nel Padiglione “Disturbi dei Comportamenti Alimentari” dell’Ospedale Niguarda, proporrà, in collaborazione con la Onlus “Officine Buone”, due special cook , rispettivamente con “The Cookers” e lo chef Carlo Andrea Pantaleo del ristorante “Milano 37” di Gorgonzola, preludio alla finale del primo “talent” che porta la cucina di qualità di giovani cuochi italiani negli ospedali e negli istituti di cura. La “Smart Kitchen”, ubicata presso la Samsung Smart Home, è la cucina tecnologica di Mfw, dove giovedì 10, a partire dalle 19, si terrà una speciale serata di degustazione a cura di Giorgione (al secolo Giorgio Barchiesi), con abbinamenti a una selezione di vini “Tre Bicchieri” della Guida Vini d’Italia 2018 di Gambero Rosso. L’evento sarà moderato da Marisa Passera, conduttrice radiofonica di Radio Deejay. Unica considerazione: vale la pena partecipare.