di Michele Pizzillo
La pubblicazione è arrivata quasi alla fine della fase due dell’emergenza Covid-19, ma selezione e riconoscimenti si riferiscono al 2019.
A quando il food delivery stava crescendo sia con l’aumento dei ristoranti che lo utilizzano, sia per le richieste delle persone che amano ordinare il cibo a domicilio. Un trend molto positivo – che con l’epidemia del coronavirus si sarebbe rivelato fondamentale per molti ristoranti che vi hanno ricorso, non potendo aprire il locale al pubblico e per gli stessi consumatori trovatosi in difficoltà a cucina a casa – e che Just Eat ha pensato di valorizzare ulteriormente attraverso la segnalazione delle migliori realtà italiane della ristorazione a domicilio. E, in che modo? Forse nella soluzione più semplice ma, anche, più utile per i consumatori e cioè creando la prima “Guida ai migliori 50 ristoranti a domicilio in Italia”, che poi sono i vincitori – secondo le votazioni e le esperienze dirette degli utenti e di una giuria di esperti del settore – dei Takeaway Awards, estrapolati da un elenco di oltre 12.000 ristoranti in tutta Italia.
La guida nasce dalla volontà di Just Eat di valorizzare le realtà maggiormente apprezzate dai consumatori, includendo tutti i finalisti delle tre categorie principali all’interno del premio Takeaway Awards, che si struttura in 11 categorie: dalle migliori performance per risultati come ordini, volumi raggiunti con il delivery e clienti, ai ristoranti più amati dai consumatori; fino ai tre premi speciali divisi in miglior progetto sostenibile, miglior progetto innovativo e ristorante più social: scelte affidate a giurie di qualità, oltre a una selezione di 9 nuovi food trend con i ristoranti per ordinarli a domicilio. I vincitori sono inoltre suddivisi per area geografica, raccontando storie e curiosità, le specialità da provare, i piatti preferiti dai clienti, le opinioni di chi li apprezza e il rapporto di successo con il digitale e il food delivery.
I premiati
Partiamo, intanto, da quello che gli esperti di Just Eat e i consumatori ritengono che nel 2019 “ha saputo raggiungere la miglior combinazione tra successo di ordini e servizio al cliente, insieme a una proposta food vincente che soddisfa le esigenze alimentari e incontra il gusto di tutti. Il menù alterna la tradizione con un guizzo di innovazione nella scelta degli ingredienti e delle materie prime” e, cioè, “Mister Pizza” di Milano; mentre per la migliore performance e servizio al cliente, bisogna andare a Roma, al “Food Delivery Ex Mercato – Hamburger & Tex Mex” che offre un menù tra America e Messico, grazie all’ampia scelta di piatti, dai burger a burritos e tacos. A questi due premi nazionali, seguono i ristoranti premiati lungo tutta la Penisola e suddivisi in aree geografiche: “Sushi Oita & Poke Bowl” di Milano per le migliori performance grandi città del Nord, il “Food Delivery Hamburger & Tex” di Roma, “Pizzeria polleria Popi Popi” di Palermo per il Sud, “Kyoto ristorante Giapponese” di Saronno per le migliori performance di piccole città.
Per il delivery anche il servizio è un valore fondamentale che cambia la percezione e la passione per un ristorante, per questo che la Guida ha voluto indicare chi riesce a eccellere nel servizio offerto garantendo un alto livello di soddisfazione. A distinguersi, sia come vincitore nazionale e grandi città del nord, è ancora il milanese “Mister Pizza”, seguono, divisi per le altre aree d’Italia, Ristorante Xun di Roma per il Centro, Paninoteca Beneduce di Benevento per il Sud e Strapizza di Zola Pedrosa per le piccole città.
Farsi subito amare, poi, è una sfida davvero importante per il delivery, come il bolognese “Qbiq Pokeria & Bubble Tea”, un caso veramente unico in termini di ordini, fedeltà, passione e fiducia create in solo un anno con gli amanti del cibo a domicilio, e che ha per questo vinto il premio come Miglior New Entry 2019! Ma anche conservare i propri clienti è una grande sfida, come “Gusto Pizza” di Bologna, che ha ricevuto il maggior numero di ordini dallo stesso cliente, a conferma di passione e fiducia e che Just Eat ha voluto celebrare insieme ai ristoranti e le catene più amate, votati dai clienti, che tra oltre 12.000 locali, hanno scelto la “Pizzeria Sciuè Sciuè” di Pisa che offre la vera pizza napoletana, e Old Wild West come catena del cuore.
Completano la gamma dei premi i ristoranti che si sono distinti per l’impegno nella sostenibilità ambientale, l’innovazione nel concept del food delivery e l’utilizzo dei social. Questi ristoranti sono stati selezionati da giurie di qualità, dopo un’analisi delle loro proposte. Così il “Ristorante Miglior Responsabilità Sociale” è stato individuato nel “The King” di Monopoli, una pucceria nel centro storico che serve pizze e delizie pugliesi in un pack sostenibile e biodegradabile facile da riciclare, che offre prodotti a km 0 azzerando quindi il processo della filiera produttiva ed effettua tutte le consegne a corto raggio con mezzi innovativi ed ecologici, come monopattini e bici elettriche, e quindi, secondo Enea Roveda, ceo del Gruppo LifeGate, advisor e punto di riferimento per la sostenibilità in Italia, meritevole di questo importante riconoscimento conferito da LifeGate. Al Premio per il “Miglior Concetto Innovativo” ci ha dovuto pensare una grande esperta di enogastronomia, la giornalista Anna Prandoni – è stata direttrice de La Cucina Italiana e della Fondazione Gualtiero Marchesi e ideatrice di Gastronomika, magazine dedicato al cibo del quotidiano online L’Inkiesta -, individuando nel romano “Lime – Sapori del Mondo” il format unico che permette di scegliere piatti di culture completamente diverse. Mentre per il premio riguardante i social media, assegnato da Buzzoole, è stato scelto Hamerica’s per la capacità di ingaggiare i food lover con contenuti e piatti coinvolgenti su Instagram e Facebook.
Poi ci sono i “9 food trend” che guidano le tendenze e i gusti a domicilio. Al primo posto l‘ormai famosa pokè-mania, seguita dal successo dei bao e dei ravioli cinesi e al terzo posto dai toast. Seguono nella classifica la cucina vegetariana, pasta e riso, tacos y burritos, dolci e delato, noodles & ramen e il pollo. Menzioni speciali quindi per la loro ascesa sulle tavole degli italiani portando ricette di tutto il mondo al genovese Bowl!, Maoji Street Food di Milano, Noodle Bar di Rieti, il torinese “Taco Bang – Taqueria Mexicana” e il bolognese “Flower Burger” per la sua proposta veggie davvero speciale, oltre ai famosi Cioccolatitaliani e Grom e al multi-premiato pasticcere Iginio Massari.
Dice Daniele Contini, country manager di Just Eat “abbiamo voluto riconoscere i successi della ristorazione takeaway italiana e la capacità di generare un sistema virtuoso con un impatto su tutti gli attori. Questa guida vuole evidenziare quanto la ristorazione può fare con il digitale attraverso i ristoranti di maggior successo grazie al food delivery, più innovativi, più sostenibili, e più amati dai clienti. Accanto, anche una giuria di qualità e un’analisi puntuale dei risultati generati in termini di performance, ordini, fedeltà dei clienti e capacità di sfruttare appieno la nuova frontiera del digitale”. E, Anna Prandoni, che aggiunge “Premiare chi realizza nel suo lavoro qualcosa di speciale è una prassi anglosassone, che nella concezione italiana è poco considerata: per questo la guida di Just Eat, che vuole mettere in risalto i locali che si sono distinti durante lo scorso anno, è un progetto da condividere. L’integrazione tra ristorazione e mondo digitale è ormai un dato di fatto: le due attività sono strettamente legate, sia per la parte di rapporto sociale con i propri clienti, sia per la continua necessità di avere piattaforme logistiche proattive, che rendano la delivery sempre più performante e permettano ai ristoranti di essere anche fuori dal loro punto vendita”. La guida si può scaricare in formato digitale cliccando qui>.