da Torino Bianca Mazzinghi
Millenovecentonove cantine recensite, 23mila vini degustati, 244 i collaboratori che hanno girato l'Italia andando di persona da ogni produttore.
Il risultato è Slow Wine 2013, la terza edizione della guida dei vini di Slow Food. Non solo vini però, sottolineano i curatori Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni, ma anche i racconti dei territori, frutto di passeggiate tra le vigne e chiacchierate con le famiglie produttrici. Il volume è stato presentato oggi al Salone del Gusto di Torino, che nonostante il periodo in corso continua ad avere e anzi ad aumentare il suo successo. “L'enogastronomia, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è un settore strategico per l'economia italiana – esordisce il presidente di Slow Food Roberto Burdese – e rappresenta una lente per capire le tendenze future perché anticipa i cambiamenti. E il vino in particolare”. I giovani hanno iniziato qualche anno fa ad appassionarsi all'enologia e adesso sempre più ragazzi si vedono da entrambi i lati dei banchi del salone. La ricerca di genuinità già vissuta per il vino sta ora investendo altri settori e la tendenza, sostiene Burdese, continuerà a crescere.
La propensione a concentrarsi sul territorio, sulla quotidianità dei produttori, non è ormai solo alimento con cui sfamare gli appassionati, ma anche via di guadagno e successo in una società sempre più attenta alla qualità e interessata alle origini e alla storia dei prodotti. Ormai assodato questo, Gariglio, Giavedoni e collaboratori continuano ogni anno a tornare nelle cantine, rendendo la loro guida quella con il più alto tasso di variabilità su giudizi e riconoscimenti conferiti gli anni precedenti.
“Consideriamo molto le differenze tra le annata e le singole vendemmie”, spiega Giavedoni, ricordando i grandi Baroli del 2008 o quanto il cattivo clima del 2011 abbia penalizzato i bianchi del cento nord. Gran parte dell'incontro è stata dedicata per questo motivo alle influenze del cambiamento climatico sulla produzione di vino, tema affrontato nelle chiacchierate con i produttori molto più della crisi delle vendite. La guida, privilegiando la parola alle immagini, cerca di spiegare tutti i fattori che concorrono alle caratteristiche di ogni bottiglia, conferendo poi riconoscimenti che quest'anno diventano sei con il ritorno della chiocciola e l'aggiunta dell'etichetta Vino Slow, per segnalare prodotti che, oltre ad avere eccellenti qualità organolettiche, ben interpretano i valori del territorio.
Altra novità, lo sconto del 10% garantito da 800 produttori a chi si presenterà in cantina con la guida. Come lo scorso anno continuano a essere segnalati i Grandi Vini, le migliori etichette di ogni regione, e i vini Quotidiani, dal prezzo che non supera i 10 euro. E, alla fine, il consiglio è sempre lo stesso: leggere non tanto per capire un vino quanto per appassionarsi; nessuna guida ripagherà mai quanto una giornata tra i filari tra i racconti del produttore e nessun vino sarà mai tanto compreso come quello goduto direttamente in cantina.