di Michele Pizzillo
In copertina, sotto il titolo “Osterie d’Italia 2023”, in tre righe è evidenziato lo slogan “sussidiario del mangiarbere all’italiana” grazie a 1.730 locali tra osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati per la cucina territoriale, la rigorosa selezione degli ingredienti, il prezzo giusto, selezionati da 240 collaboratori.
E, così, in 938 pagine per Slow Food è il libro delle meraviglie, per il vice sindaco di Milano, Anna Scavuzzo “il racconto dell’Italia attraverso una sorta di bagno di vita”. La rappresentante della civica amministrazione è intervenuta perché la Guida è stata presentata a Milano e, come ormai di consueto, al Piccolo Teatro Strehler, ma anche per i tanti punti di contatto che ci sono tra il comune di Milano e Slow Food come il tema delle food policy che non è più solo appannaggio delle amministrazioni, ma coinvolge tutti. Il primo ad intervenire alla presentazione, però, è stato Carlo Petrini, con un video-messaggio perché si trova in Brasile e non ha mancato di complimentarsi con i due curatori, Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni – bravi anche nella conduzione della lunga “cerimonia” – per aver scelto come tema della 30esima edizione di “Osterie d’Italia” il valore dell’accoglienza. Valore ulteriormente enfatizzato nel corso della presentazione della guida anche da osti ed ostesse che sono stati premiati o interpellati per esplicitare cosa intendono per accoglienza. Ne è emerso uno spaccato di vita quotidiana davvero interessante, unitamente al contributo di un fine narratore di storie come l’attore Matteo Caccia. D’altronde il presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini ha sottolineato che “voi osti e ostesse siete i nostri ambasciatori, perché costruite comunità locali insieme ai produttori e agli artigiani, quei sistemi locali del cibo che curano la biodiversità, valorizzano i prodotti, e fanno economia grazie ai mercati contadini, alle visite in fattoria e ai gas. Si tratta di piccole esperienze che provano a valorizzare anche quella sovranità alimentare di cui si è dibattuto tanto in questi giorni. Sovranità alimentare è definita come il diritto dei popoli a determinare le proprie politiche alimentari senza costrizioni esterne legate a interessi privati e specifici”.
E, poi, sottolineando l’alto numero di nuovi ingressi – 139 novità rispetto alla scorsa edizione – è un ottimo segnale dello stato di salute di questo specifico segmento di ristorazione anche perché “molti locali sono stati aperti di recente e, soprattutto, da giovani cuochi e cuoche, imprenditori e imprenditrici che, tra i tanti modelli offerti dalla ristorazione contemporanea, hanno scelto di calzare proprio quello dell’osteria”, commentano i curatori Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni. È il caso di giovani professionisti che, dopo svariate esperienze all’estero, in segmenti totalmente diversi, come quello del fine-dining e in ristoranti di ben altro stampo e calibro, scelgono di assumere una forma ben precisa, che nella sua naturale identità permette di rispondere anche a questioni contemporanee sulla sostenibilità ambientale e umana attraverso un racconto autentico, genuino e accogliente della grande ricchezza di biodiversità, cultura e tradizione enogastronomica territoriale. Quest’anno, accanto allo storico riconoscimento della Chiocciola, assegnato a quelle osterie che si distinguono per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con i valori del buono, pulito e giusto di Slow Food, e al riconoscimento della Bottiglia, che segnala una proposta di vini articolata, rappresentativa del territorio e con prezzi onesti, in “Osterie d’Italia 2023” compare un nuovo riconoscimento: il Bere Bene, assegnato a quelle osterie che offrono, accanto o in sostituzione a una valida proposta di vini, una selezione di bevande alcoliche e non – birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi – scelti con attenzione e personalità. A ricevere la Chiocciola nella trentatreesima edizione della guida sono 270 osterie, mentre ad aggiudicarsi la Bottiglia e il Bere Bene sono rispettivamente in 450 e 126 locali. La regione con il maggior numero di Chiocciole è la Toscana (27), seguita dal Piemonte (26) e dalla Campania (25).
Ai simboli che guidano il lettore nel racconto della proposta di ogni osteria – come l’orto di proprietà, una selezione di formaggi di qualità e identitaria, una buona offerta vegetariana, di vini al calice e tanti altri – si uniscono due novità che mettono in luce i punti di forza, le eccellenze e gli elementi rappresentativi del territorio proposti da ogni osteria: il simbolo del pane, assegnato alle osterie con un eccellente cestino del pane e di prodotti da forno, autoprodotti o reperiti da fornai di qualità̀, e il simbolo dell’olio, ai locali che valorizzano l’olio extravergine d’oliva sia a tavola che in cucina, secondo una selezione oculata di prodotti d’eccellenza e rappresentativi del territorio. A completare uno spaccato così dettagliato sono ancora gli inserti regionali, ovvero sezioni dedicate a realtà con specifiche peculiari di ogni regione, e solo lì ritrovabili: ne sono esempio le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia e le piadinerie in Emilia Romagna, e ancora i trippai toscani, i farinotti liguri e i mangiari di strada siciliani.
Questi, invece, i premi speciali consegnati a Milano.
- “Migliore oste” a Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi de La Campanara di Pianetto di Galeata (Fc) per come portano avanti la loro attività e la passione, e genuinità per fare stare bene i loro ospiti.
- “Migliore carta dei vini” a Devetak di Savogna d’Isonzo (Go), perché racconta il proprio territorio partendo dal vino tant’è che la cantina della famiglia Devetak è una vera e propria antologia del Friuli Venezia Giulia enologico.
- “Migliore interpretazione della cucina regionale” all’osteria Sora Maria e Arcangelo di Olevano Romano (Roma) perché propone una cucina domenicale accogliente, piena e riconoscibile, che si lascia ispirare dai prodotti e dai grandi classici del proprio territorio.
- “Premio novità” a Casa Colet di Monastero di Vasco (Cn), per è un esempio di posto speciale che si riconosce subito anche dai dettagli e poi per come valorizza la produzione agricola senza rinnegare le proprie radici.
- “Premio miglior giovane Vittorio Fusari Franciacorta” a Greta Gemmi di Al Resù di Lozio (Bs), ritenuta la migliore interprete dell’ondata d’interesse sulla rinascita delle montagne, giovanissima cuoca che mescola la sapienza della nonna con la propria mente aperta sul mondo.
- “Miglior dispensa” all’Enoteca della Valpolicella di Fumane (Vr), per l’attenzione per le materie prime e la cura nel selezionarle da parte di Ada Riolfi e Carlotta Marchesini, che nella loro osteria scelgono ogni giorno solo il meglio che questo ricchissimo territorio mette loro a disposizione.
Infine, il Premio Selezione Bere Bene è stato assegnato a ben tre osterie:
- Controvento di Porto Sant’Elpidio (Fm) perché ha puntato su materie prime di piccoli produttori, su una cucina di mare immediata e su una scelta di bevande che affianca birre artigianali, caffè, tisane e succhi selezionati con la stessa cura dei vini, perlopiù naturali, presenti in carta.
- Ada di San Sperate (Su) perché Ada Pinna, ben prima che di birra artigianale si parlasse in modo diffuso in tutta Italia, ha scelto di raccontarne i migliori interpreti regionali accanto a una curata carta dei vini, per un racconto del territorio che si conferma unico, ampio e coinvolgente”.
- Da Roberto Taverna in Montisi di Montalcino (Si) perché in un luogo come questo non è facile dedicare la stessa attenzione dei vini a tutto il resto della carta con eguale dignità e personalità a succhi e birre artigianali, distillati e liquori scelti con cura e raccontati con passione
LE NUOVE CHIOCCIOLE
Piemonte | 5 nuove chiocciole
- ’L Bunet – Bergolo (CN)
- Fuorimano – Busca (CN)
- Reis Cibo Libero di Montagna Busca (CN)
- Locanda Fontanazza – La Morra (CN)
- Osteria dell’Unione – Treiso (CN)
Lombardia | 3 nuove chiocciole
- Tamì – Collio (BS)
- Trattoria del nuovo macello – Milano (MI)
- Polisena l’altro agriturismo – Pontida (BG)
Trentino Alto Adige | 1 nuova chiocciola
- Lerchner’s in Runggen – San Lorenzo di Sebato (BZ)
Veneto | 3 nuove chiocciole
- La muda di San Boldo – Cison di Valmarino (TV)
- Locanda Aurilia – Loreggia (PD)
- Il Capriolino – Vodo Cadore (BL)
Friuli Venezia Giulia | 2 nuove chiocciole
- Allo storione – Prato di Pordenone (PN)
- Da Alvise – Sutrio (UD)
Emilia Romagna | 1 nuova chiocciola
- Arrogant Pub – Reggio nell’Emilia
Toscana | 6 nuove chiocciole
- Nonno Cianco – Abetone Cutigliano (PT)
- Osteria dell’enoteca – Firenze
- Azzighe – Osteria a metà – Livorno
- La ciottolona – Montieri (GR)
- La bottegaia – Pistoia
- Agrosteria La casa del buono – Terranuova Bracciolini (AR)
Lazio | 5 nuove chiocciole
- Il calice e la stella – Canepina (VT)
- Locanda del Ditirambo – Castro dei Volsci (FR)
- ‘Na fojetta – Frascati (RM)
- Pennestri – Roma
- SantoPalato – Roma
Abruzzo | 3 nuove chiocciole
- Borgo Spoltino – Mosciano Sant’Angelo (TE)
- Taverna 58 – Pescara
- Terra di Ea – Tortoreto (TE)
Puglia | 2 nuove chiocciole
- La bottega dell’allegria – Corato (BA)
- Taverna del porto – Tricase (LE)
Campania | 2 nuove chiocciole
- Viva lo re – Ercolano (NA)
La locanda della luna – San Giorgio del Sannio (BN)
Basilicata | 1 nuova chiocciola
- Al becco della civetta – Castelmezzano (PZ)
Calabria | 2 nuove chiocciole
- Le muraglie – Conflenti (CZ)
- U ricriju – Siderno (RC)
Sicilia | 6 nuove chiocciole
- Ginger People&Food – Agrigento
- Me Cumpari Turiddu – Catania
- Le Macine – Lipari, isole Eolie (ME)
- Casa & Putia – Messina
- Buatta – Palermo
- Cucina e Vino – Ragusa