E’ ormai un appuntamento tradizionale quello con i suggerimenti di Lonely Planet e il suo “Best in Travel”, ossia le migliori mete per partire nell’anno successivo.
La guida, quest’anno, risente della pandemia. E quindi niente più “Paesi”, “Città” e “Regioni” come categorie usate per individuare le destinazioni meritevoli per via di una novità culturale, una nuova apertura o una celebrazione particolare. Questa edizione guarda ai viaggi con occhi nuovi e inediti criteri: “Sostenibilità”, “Comunità” e “Diversità”. La guida, per la prima volta, sarà solo in formato digitale. La redazione di Lonely Planet ha deciso di rivedere i criteri di selezione delle destinazioni. E di regalare ai suoi lettori qualcosa di diverso. Se in passato, infatti, il Best in Travel è sempre stato una classifica con i 10 Paesi, le 10 regioni e le 10 città da vedere assolutamente nell’anno a venire, per il 2021 la nota casa editrice propone una raccolta diversa. Essendo in questi mesi praticamente impossibile viaggiare, Lonely Planet, nel suo Best in Travel 2021, ha deciso di rivisitare i tradizionali criteri di selezione su cui ha basato le classifiche negli anni scorsi e di segnalare luoghi e persone che non solo hanno dato un contributo significativo al modo di viaggiare ma hanno mostrato un certo impegno a favore della sostenibilità, delle comunità coinvolte e della valorizzazione della diversità. E quindi spazio a destinazioni e persone che possono davvero regalare ai visitatori un’esperienza autentica. Tre le categorie in cui è suddivisa la raccolta – Sostenibilità, Comunità, Diversità – ognuna con dieci suggerimenti tra persone e destinazioni. Un modo per sostenere coloro che, con impegno e coraggio, cercano di essere una forza positiva in un anno in cui la pandemia ha tolto temporaneamente i viaggi dalle priorità. E per poter rilanciare, una volta finita la crisi, un turismo che sia davvero più responsabile.
SOSTENIBILITA’
Le Vie di Dante
Nell’ambito dei “Cammini culturali”, Lonely Planet segnala Le vie di Dante, mirabile esempio di slow travel che si sviluppa dalla tomba del Sommo Poeta a Ravenna fino alla sua casa natale a Firenze. È l’unica destinazione italiana presente nei Best in travel 2021.
Antigua e Barbuda
Nella scelta delle destinazioni emergenti, Lonely Planet per il 2021 ha premiato Antigua e Barbuda. Il motivo? Le due isole sono in prima linea nella lotta al cambiamento climatico. Tante sono, infatti, le iniziative intraprese a favore della sostenibilità in questi territori.
Ruanda
All’interno dei progetti che sono più attenti a preservare la fauna selvatica – quest’anno Lonely Planet ha scelto di premiare il Ruanda per via dell’International Gorilla Conservation Programme, un programma nato per salvaguardare i gorilla di montagna, tuttora a rischio estinzione.
Rocky Mountaineer (Canada)
Lonely Planet non ha mancato di premiare, quest’anno, lo slow travel. In particolare, ha scelto di valorizzare un particolare viaggio in treno, quello a bordo del Rocky Mountaineer, in Canada, mirabile esempio di sostenibilità applicata ai mezzi su rotaia.
Grecia
L’antica consuetudine di coltivare gli ortaggi, raccogliere le olive per ricavarne un olio vellutato e cucinare piatti prelibati con pesce fresco, pomodori ed erbe selvatiche è una pratica abituale in Grecia, sia sulle isole che sulla terraferma. Un’attenzione alla cucina e ai sapori della tradizione che è valsa al Paese ellenico il riconoscimento di Lonely Planet. La casa editrice, non a caso, ha inserito la destinazione nel Best in Travel 2021 nella sottocategoria “Cucina”.
Virginia Mountain Bike Trail (Stati Uniti)
Nell’elenco dei luoghi, delle iniziative o delle persone che hanno dato un contributo significativo nell’ultimo periodo al modo di viaggiare c’è il Virginia Mountain Bike Trail, uno spettacolare percorso di quasi 800 chilometri attraverso le Blue Ridge Mountains e l’Appalachian Trail, nel Sud degli Stati Uniti.
Grootberg Lodge (Namibia)
Nella selezione di Lonely Planet ci sono anche delle strutture ricettive degne di nota per la loro attenzione alla sostenibilità. Una di queste è il Grootberg Lodge, in Namibia. Si tratta di un lussuoso lodge a basso impatto ambientale che, con varie iniziative, contribuisce a tutelare i leoni e i rinoceronti neri.
Palau
Composto da 576 isole di sabbia bianca, l’arcipelago di Palau, in un angolo remoto dell’Oceano Pacifico, è tra i luoghi più paradisiaci al mondo. Lonely Planet l’ha inserito nei Best in Travel 2021, non tanto per la sua bellezza quanto per il suo essere all’avanguardia nella sostenibilità ambientale.
Göteborg (Svezia)
La città di Göteborg, in Svezia, è sempre ai primi posti del Global Destination Sustainability Index. Un dato non da poco per valutare l’attenzione alla sostenibilità di una destinazione. I motivi sono tanti: il 95% degli hotel in città, ad esempio, è dotato di certificazione verde, il 65% dei mezzi di trasporto pubblici funziona con energia rinnovabile e i ristoranti cittadini vantano, in tantissimi casi, una cucina ecosostenibile.
Soraya Abdel-Hadi
Tra le persone che stanno trasformando il mondo rendendolo un posto migliore, Lonely Planet ha scelto Soraya Abdel-Hadi, celebre blogger del Regno Unito che ha lasciato il posto fisso qualche anno fa per aiutare le persone a prendere decisioni consapevoli nell’organizzare il proprio viaggio. All’interno del suo blog Soraya.earth la ragazza spiega come conciliare l’amore per i viaggi con il desiderio di proteggere la Terra.
COMUNITA’
Kazakistan
C’è anche il Kazakistan nelle lista delle dieci realtà che, in campo turistico, apportano benefici alle comunità locali. Il merito è dell’Associazione del Turismo in Kazakistan, meritevole di promuovere la formazione, nel settore dell’ospitalità, degli abitanti dei villaggi rurali.
Isole Faroe
Lonely Planet ha inserito le Isole Faroe nella lista dei Best in Travel 2021 non tanto per la bellezza dei paesaggi – le imponenti scogliere di lava basaltica, le cascate vertiginose e i pascoli verdi valgono, certo, la vacanza – quanto piuttosto per l’affiatamento della comunità nell’offrire un’ospitalità tipicamente familiare.
Medellín, Colombia
Un tempo era la città più pericolosa del mondo. Oggi, invece, grazie a un interessante progetto di riqualificazione urbana basato sulla comunità, Medellín ha infranto ogni stereotipo. Nell’arco di una generazione, da località famigerata controllata dai grandi trafficanti di droga è diventata una metropoli cool.
Tesfa Tours (Etiopia)
Lonely Planet ha inserito, nella lista delle dieci realtà particolarmente attente alla comunità, i Tesfa Tours, una serie di trekking condotti da persone del posto lungo tutta l’Etiopia.
Hesham Moadamani, Refugee Voices Tours
Hesham Moadamani, fuggito dalla guerra civile siriana, porta in giro i visitatori a Berlino per Refugee Voices Tours. Partendo della propria esperienza, l’uomo utilizza luoghi della città di rilevanza storica – il Muro di Berlino, il museo Topografia del Terrore e il Checkpoint Charlie per citarne alcuni – per fare un confronto tra i 15 milioni di sfollati della Seconda Guerra Mondiale e la situazione attuale in Siria.
Australia
Dopo aver conosciuto una delle peggiori stagioni di incendi nel bush in tutta la sua storia, l’Australia sta rinascendo e le foreste pluviali, le coste e la fauna selvatica endemica stanno riprendendo forza. Il merito va ai diversi progetti di ripristino condotti dal governo e dalle comunità locali. Anche il turismo, però, in questo dà il suo contributo.
Burren EcoTourism Network (Irlanda)
Fondato nel 2011, il Burren EcoTourism Network include una settantina di imprese locali impegnate a trasformare il Burren e il Cliffs of Moher Geopark, in Irlanda, in un punto di riferimento mondiale per il turismo sostenibile.
Invisible Cities
Tra le realtà che sul territorio apportano benefici alle comunità locali e offrono esperienze autentiche e indimenticabili ai viaggiatori, vi è Invisible Cities, impresa del Regno Unito che dà agli ex senzatetto l’opportunità di diventare guide turistiche nella propria città, proponendo itinerari a piedi alternativi e avvincenti.
Footprint Cafés a Siem Reap (Cambogia)
Come locale di quartiere che valorizza la comunità, Lonely Planet ha scelto il Footprint Cafés di Siem Reap, in Cambogia. Il ristorante abbina cucina Khmer a uno spazio di coworking, utile non solo ai clienti. L’obiettivo di questo progetto, infatti, è affrontare problematiche sociali, migliorare le condizioni delle comunità e garantire l’accesso a lavoro e formazione.
Girl in Florence
Avete in programma di visitare Firenze? Per una volta non affidatevi alle semplici guide cartacee ma seguite i consigli di Georgette Jupe. Nel suo blog Girl in Florence, la ragazza texana porta alla scoperta di una delle città più importanti d’Italia attraverso gli occhi di artisti e artigiani locali, negozi indipendenti e residenti stranieri.
DIVERSITA’
Costa Rica
Grazie alle severe norme sull’accessibilità, il Costa Rica è la destinazione ideale per chi si muove su una sedia a rotelle. Per questo Lonely Planet ha scelto di inserire il Paese nei Best in Travel 2021, nella lista delle dieci realtà attente alla diversità.
El Hierro (Canarie)
El Hierro è stata invece premiata da Lonely Planet per il suo carattere multigenerazionale. Qui, la diversità tutelata, è quella anagrafica: questa splendida isola remota nelle assolate Canarie si trovano a proprio agio i viaggiatori di tutte le età.
San Diego (California)
San Diego, negli Stati Uniti, è stata scelta da Lonely Planet come una delle dieci destinazioni (o persone) che più tutelano la diversità in questo periodo. Il motivo? La città balneare, lungo la costa della California, è un rifugio eterogeneo di artisti nonché un importante centro culturale.
Amman (Giordania)
Tra le destinazioni più accoglienti del momento c’è Amman, in Medioriente. La capitale della Giordania sorprende per il suo senso di ospitalità, tanto da essere stata inserita da Lonely Planet nei Best in Travel 2021.
Wheel the World
Dalla scalata del Machu Picchu al paracadutismo a Santiago fino a San Pedro de Atacama: l’agenzia di viaggi californiana Wheel the World consente a persone con disabilità di esplorare il mondo senza limiti.
Hiakai di Wellington (Nuova Zelanda)
Nell’ambito food Lonely Planet ha scelto di premiare, tenendo fede al criterio della tutela della diversità, lo Hiakai di Wellington, celebre ristorante di cucina indigena. L’apprezzata chef maori Monique Fiso, dopo anni in giro per il mondo in vari ristoranti stellati, ha deciso di tornare a casa per aprire il proprio locale nella capitale neozelandese.
Jeff Jenkins e Chubby Diaries
Anche le persone oversize viaggiano. E Jeff Jenkins, con il suo blog Chubby Diaries, ha voluto dimostrarlo al mondo. “Avevo viaggiato in 24 Paesi e mi ero accorto che non incontravo mai una persona di aspetto simile al mio”, ha spiegato il giovane. “Ho scoperto che ciò è dovuto a una carenza di rappresentanza”.
Karl Krause e Daan Colijn, Couple of Men
Premiati da Lonely Planet, quest’anno, anche Karl Krause e Daan Colijn, i fondatori di Couple of Men, un blog che fornisce informazioni di viaggio sulle mete migliori per la comunità LGBTIQ+.
I gullah-geechee delle Sea Islands (USA)
La diversità non è soltanto quella in termini di genere. C’è anche quella culturale. Sotto questo aspetto Lonely Planet ha pensato bene di inserire, nei Best in Travel 2021, i gullah-geechee, un popolo che vive nelle Sea Islands, al largo della costa sud-orientale degli Stati Uniti.
Gabby Beckford
Nella lista della categoria “Diversità” c’è anche Gabby Beckford, cresciuta in Virginia e fondatrice del blog Packs Light e poi dello Young Travelers Network. Il suo obiettivo è favorire l’aumento della rappresentanza afroamericana nell’industria dei viaggi.
Fonte corriere.it
C.d.G