I 900 vini descritti in “ViniPlus 2018”, la guida alle eccellenze vinicole lombarde selezionate dall’Ais, sono stati degustati in contemporanea da tre diverse commissioni composte da sommelier, per garantire la massima imparzialità dei giudizi riportati in guida.
Sono stati 108 i degustatori chiamati a fare parte delle commissioni di degustazione che hanno individuato i 50 vini a cui assegnare la “rose camuna d’oro 2018” perché sono di grande qualità “che tiene conto della coerenza produttiva delle aziende che li producono, e soprattutto orientate alla valorizzazione di vitigno e specifica zona di produzione”, ha sottolineato il presidente di Ais Lombardia, Fiorenzo Detti, nel corso della presentazione della guida. 74, invece, i vini con le “4 rose camuna” perché oltre ad essere di ottima qualità, valorizzano anche il terroir di provenienza. Mentre sono 706 le “3 rose camuna” assegnate ai vini di qualità complessiva molto buona e coerenti con la tipologia di cui fanno parte. Ed è stato lo stesso Detti ad evidenziare “il lavoro veramente importante che ogni anno ci permette di arrivare ad un risultato prestigioso per il mondo vitivinicolo. Siamo la guida che parla delle eccellenze del vino lombardo con contenuti sempre innovativi e aggiornati, veramente unica nel suo genere”. Per questo è stato deciso che la versione cartacea sarà inviata a tutte le aziende che hanno accettato di sottoporre i vini alla degustazione, mettendo a disposizione 4 campioni di quelli che hanno ritenuti più significativi, e ad oltre 800 enoteche e ristoranti della Lombardia perché “siamo sicuri che sarà uno strumento di consultazione importante da utilizzare nella propria attività per la comunicazione del vino lombardo”. Mentre gli oltre 6.000 soci Ais della Lombardia potranno consultare il contenuto della guida attraverso una innovativa web app, ottimizzata per essere visualizzata al meglio su computer, smartphone e tablet.
Insomma, uno strumento di lavoro eccellente oltre che un bel libro capace di contribuire alla valorizzazione dei vini di Lombardia. Tant’è che Luigi Bortolotti, responsabile degustatori Ais, evidenzia che nello spazio riservato ad ogni cantina sono indicati i dati tecnici attinenti alla vendemmia e alla vinificazione e, ove fornite dal produttore, è indicato anche il contenuto di solforosa, poiché riteniamo che sia un dato sensibile per la salute del consumatore”. E, infatti, la “rosa camuna verde” segnala quei vini che hanno un contenuto di solforosa totale uguale o inferiore a 75 milligrammi per litro. Nelle 560 pagine di “ViniPlus 2018”, oltre alle 233 cantine recensite, si posso leggere anche gli interventi di Fiorenzo Detti, Luigi Bortolotti, del curatore della guida Sebastiano Baldinu (qualità e consapevolezza nelle proprie capacità, questo è il quadro confermato dalle degustazioni di quest’anno, per la più grande regione agroalimentare italiano) e del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni (questa è la guida che parla di noi, della Lombardia, con le sue aziende, i suoi prodotti d’eccellenza e le storie dei suoi territori) del vice presidente Fabrizio Sala (il nostro vino è l’ambasciatore della Lombardia sulle tavole di tutto il mondo) e dell’assessore all’agricoltura, Gianni Fava (abbiamo investito 13 milioni di euro nel settore vitivinicolo e continueremo ad affiancare le imprese ad affermarsi sul mercato nazionale e su quelli internazionali), mentre a raccontare il vino ci pensa, con competenza, Ais Lombardia).
La Lombardia, infatti, produce mediamente 1,4 milioni di ettolitri vino, con il 60% riconosciuto in Docg (Franciacorta, Moscato di Scanzo, Oltrepò pavese metodo classico, Sforzato di Valtellina, Valtellina superiore) doc (Bonarda dell’Oltrepò Pavese, Botticino, Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese, Capriano del Colle, Casteggio, Cellatica, Curtefranca, Garda, Garda Colli Mantovani, Lambrusco Mantovano, Lugana, Oltrepò Pavese, Oltrepò Pavese Pinot Grigio, Oltrepò Pavese Pinot nero, Garda bresciano, San Colombano al Lambro, San Martino della Battaglia, Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese, Terre del Colleoni, Valcalepio, Valtellina rosso, Valténesi), più 15 Igt. E, giustamente, Maroni sottolinea che “i dati statistici ci dicono che questo settore, negli ultimi anni, è cresciuto in quantità ma soprattutto in qualità.
Michele Pizzillo