di Antonio Stanzione, Roma
E' stata presentata a Roma, “Sparkle 2018”, la guida dedicata alle bollicine secche italiane, edita da Cucina&Vini.
L’evento si è tenuto in quella che ormai è la sua storica cornice, l’hotel Westin Excelsior in via Veneto, nel cuore della dolce vita. Oltre 70 le aziende presenti ai banchi d’assaggio e circa 300 vini in degustazione che hanno deliziato e talvolta strabiliato. Tanti i volti noti del mondo del vino e tantissimi appassionati hanno affollato le sale di degustazione. Ma Sparkle day non è stato solo vino, infatti, all’interno delle sale erano presenti anche prodotti gastronomici d’eccellenza italiana.
Sulle bollicine che sono riuscito a degustare, mi permetto qualche impressione personale, in particolare sui vini che mi hanno emozionato di più. Parto da quei vini che rappresentano la culla dello spumante italiano, ovvero il Prosecco delle Colline di Conegliano Valdobbiadene, terre candidate a diventare patrimonio nazionale dell’Unesco. Ben nove le cinque sfere portare a casa dai vini veneti ed in particolare da quegli spumanti che nascono dalle uve arroccate su questo bellissimo paesaggio.
Ma la corona, per quantità di vini premiati, spetta alla Lombardia, regione che senza dubbio ospita una delle zone a vocazione spumantistica più importante d’Italia: ben 28 i vini lombardi, non tutti Franciacortini, che hanno avuto il massimo riconoscimento.
A pari merito per numero di etichette, quattro, che si aggiudicano le 5 sfere, Piemonte ed Alto Adige; l’Abruzzo e la Puglia portano due referenze al massimo riconoscimento, mentre si fermano solo ad una etichetta il Friuli Venezia Giulia, le Marche, l’Umbria e la Sicilia.
Ho degustato tantissimi prodotti, quasi tutti noti; tra quelli che mi hanno emozionato ci sono senza dubbio Palazzo Lana Satèn 2008 di Guido Berlucchi e, ancora in Franciacorta, il Quinque Extra Brut di Uberti, vino dalla suadente eleganza; in Trentino, tra le cinque sfere, da segnalare il Trento Brut 51,151 di Moser ed il Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Extra Brut 2006; espressione del territorio anche il Trento Riserva Lunelli Extra Brut 2009; in Umbria, La Palazzola colpisce con i suoi spumanti dal metodo ancestrale; chiudo col segnalare un’etichetta del Friuli, il Rosè de Noir Dosage Zero 2014 di Villa Parens, un vino dall’animo nobile e austero.