da Milano, Michele Pizzillo
Ha un’impostazione diversa dalle altre pubblicazioni che parlano di vino, “Cantine d’Italia” edita da GoWine. Perché privilegia il tema del racconto per condurre il lettore a conoscere meglio cosa c’è dietro un calice di vino.
“Storie di uomini e donne del vino, storie di famiglie italiane innamorate della loro terra, investimenti lungimiranti da parte di uomini che hanno deciso di dedicare parte della loro vita a favore di un’idea di vino”, dice Massimo Corrado, presidente di GoWine. Insomma, una guida che si rivolge all’enoturista, non al superesperto. Una pubblicazione che seleziona quelle che ritiene cantine meritevole di un viaggio: 680, più altre 60 inserite nella speciale rubrica “da conoscere” al termine di ogni regione.
Di queste cantine sono 3.500 i vini segnalati e 1.500 gli indirizzi utili per mangiare e dormire. Partendo, poi, da quello che viene ritenuto rappresentativo della cantina, il vino top, con curiosità e riferimenti precisi si arriva a comprendere il panorama produttivo dell’azienda, avere notizie sulle ultime etichette proposte ai consumatori. E, aggiunge Corrado “lasciando poi al lettore-enoturista il compito di scoprire i diversi vini, degustarli in modo da essere lui protagonista della scelta dei prodotti meritevoli di essere acquistati”.
In pratica, “Cantine d’Italia” è una guida che vuole evidenziare come il vino è prima di tutto storia di persone, luoghi, anima la vita sociale ed economica di molti territori perché dietro un grande vino c’è quasi sempre un progetto importante e ci sono persone di qualità. Per cui, la pubblicazione presentata a Milano, è una guida che valorizza la grande accoglienza in cantina e – secondo i promotori della pubblicazione – rappresenta un riferimento per gli eno-appassionati e curiosi che non amano solo degustare buoni vini, ma sono interessati ad attraversare l’Italia per conoscere dove nascono e dove molti uomini e donne del vino realizzano sogni e progetti. Infatti le cantine presenti in guida sono frutto di una selezione che tiene conto di più fattori che concorrono a formare la valutazione: il sito aziendale, le attività legate all’accoglienza come pure la disponibilità a promuovere in cantine manifestazioni e iniziative culturali; e, poi, il vino e tutto quello che si porta dietro.
Da qui vengono fuori le 231 “impronte GoWine”, che è il massimo riconoscimento attribuito dalla guida. Ma solo 17 sono le cantine che raggiungono il vertice delle tre “impronte”: 4 della Toscana (Badia a Coltibuono, Capezzana, Castello di Modanella, Tenuta di Vicchiomaggio); 3 del Piemonte (Castello di Verduno, Fontanafredda, Malvirà), 2 del Veneto (Bisol, Emo Capodilista-La Montecchia) e della Sicilia (Florio, Pianeta) e uno ciascuno del Trentino (Ferrari), Umbria (Lungarotti), Abruzzo (Masciarelli) e Campania (Mastroberardino).
Nel corso della presentazione milanese della guida, sono stati anche consegnati sei premi speciali. Questi i premiati:
- Castello di Razzano, di Alfiano Natta, il premio “alto comfort” per il realais aziendale;
- ristorante Il Falconiere-Baracchi di Cortona, il premio “cantine golose” per la tavola aziendale;
- Villa Sandi di Crocetta del Montello, il premio “cantine meravigliose” per l’eno-agricoltura;
- vino Furore bianco Fiorduva di Marisa Cuomo di Furore, il premio “autoctono si nasce”;
- Perola aleatico superiore Grifoglietto-Villa Ligi di Pergola, il premio “buono … non lo conoscevo”;
- Barolo dei poderi e cantine Oddero di La Morra, il premio “vini storici d’Italia”.
Alle 680 cantine presenti nel volume edito da GoWine è dedicata una pagina ricca di notizie: dall’anagrafe aziendale ai dati sulla produzione, ai referenti interni da contattare, dai giorni e orari di visita o le informazioni stradali, sino al racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore.
Ogni cantina, poi, è valutata in stelle (su scala 5), suddivisa nei tre aspetti che sono ritenuti rilevanti dalla guida: sito, accoglienza, vini.
Arricchiscono la guida le interviste che il giornalista Massimo Zanichelli ha fatto ad alcuni dei protagonisti della rinascita del vino italiano.