Ormai è consuetudine che nella settimana di Ferragosto Enzo Vizzari e il suo staff divulghino le prime anticipazioni della guida de L'Espresso che verrà.
E così è stato anche quest'anno. Dopo la rivoluzione annunciata qualche tempo fa (leggi qui), la nuova Guida del 2018 celebra i 40 annidi attività e anche quest'anno presenta delle novità. Previsti i voti in cappelli, mentre fa capolino la sezione Nuovi Classici in cui rientrano i grandi fuoriclasse, i ristoranti storici che hanno segnato una svolta nella cucina italiana, e che vengono distinti con un cappello d’oro, ripercorrendo le orme dalla grande epopea dei Cantarelli, gli Alciati, Paracucchi, passando per Marchesi, il San Domenico, Pinchiorri, Don Alfonso, Santin, Dal Pescatore, Vissani, Pierangelini, fino all’epoca attuale, con un lungo elenco che spazia da nord a sud, toccando Bottura, Crippa, Alajmo, Scabin, Cerea, Perbellini, Cedroni, Uliassi, Piccini, Romito, Beck, Esposito, Cuttaia, Sultano.
Dei duemila locali recensiti, la summa di quest’anno vede protagonista la Lombardia, in particolare Milano, “che si conferma all’avanguardia, mentre Roma solo di recente mostra qualche novità – sostiene Enzo Vizzari – E poi Piemonte sempre vivace, anche al di là delle Langhe, Campania assestata ad alto livello, ma senza particolari novità. La vera realtà in movimento è il Veneto. Al di là dei soliti noti, tanti i giovani emergenti: Dal Degan, Francesco Brutto, Oliver Piras, lo stesso Cogo ora a Vicenza”. E non da ultimo, la stilettata del Direttore che non mancherà di innescare chiacchiericci sotto l’ombrellone: “Nella nostra guida, nessun conflitto d’interesse, a nessun livello. E questo è importante dirlo con chiarezza soprattutto dopo la svolta di Michelin, che è ora a tutti gli effetti partner in affari con i ristoranti cui dà il voto: attraverso il sito Michelin Days, si prenotano pranzi a prezzo convenzionato nei ristoranti premiati dalla guida con le sue stelle. Più stelle, più prenotazioni, maggiori guadagni per Michelin. Non occorrono commenti”.
In attesa della presentazione della guida il 19 ottobre alla Stazione Leopolda di Firenze, ecco intanto i riconoscimenti più attesi che premiano le nuove generazioni e che inscrivono l’alta cucina italiana nell’olimpo della grande ristorazione mondiale:
Giovane dell’anno
Davide Caranchini, Ristorante Materia – Cernobbio (CO)
Cuoca dell’anno
Gaia Giordano, Spazio, Milano
Pranzo dell’anno
Osteria Francescana, Modena
Maître dell’anno
Vincenzo Donatiello, Piazza Duomo, Alba (CN)
C.d.G.