di Michele Pizzillo
La novità dell’estate 2022 la riserva Daniele Cernilli alias DoctorWine che, con il suo team, propone una nuova guida, “Vini per l’estate by DoctorWine” (€ 9,90) presentata a Milano con un banco d’assaggio a cui hanno partecipato una cinquantina di cantine che hanno offerto la possibilità di degustare una bella selezione di etichette fra le 485 presenti nella guida.
Che Daniele definisce “bottiglie di vino da condividere con amici e parenti, ma anche in famiglia, tra le mura di casa o meglio ancora nei terrazzi o nei giardini. Allora abbiamo pensato di proporre una selezione di vini di 485 produttori che dell’estate portano il gusto per quella freschezza e bevibilità che associamo maggiormente alla stagione calda. Bianchi, rosati, rossi: tutti vini mai banali o privi di personalità o di territorialità”. Ne abbiamo avuto conferma del banco d’assaggio che a Milano è stato organizzato nei saloni del Grande Hotel Principe di Savoia. Ancora più pratico della degustazione è il libro, in formato tascabile, maneggevole, con una sintetica ma chiara descrizione dei vini “che più si adattano alla cucina estiva leggera e fresca, con qualche eccezione che prevede anche vini più importanti, perché è vero che d’estate si beve “leggero”, ma è bello godersi qualche bottiglia, soprattutto se straordinaria come quelle indicate, al di là della tipizzazione estiva”. Nel libro le aziende sono divise per regione, in ordine alfabetico così da facilitare la ricerca del vino e le informazioni fornite in ogni scheda permettono una scelta consapevole, a seconda del proprio gusto e le proprie esigenze. Il risultato è un piccolo libro prezioso, fatto di assaggi, di consigli e di piccole storie che raccontano del meraviglioso mondo del vino italiano.
Un mondo che Cernilli esplora attraverso 485 cantine, di cui 63 del Friuli Venezia Giulia, 47 dell’Alto Adige, 43 ciascuno per Campania e Veneto, 41 della Lombardia per passare, poi, a 27 della Puglia, 25 delle Marche, 23 di Piemonte e Toscana, 21 di Sicilia e Trentino, via via le altre come le 19 cantine di Lazio e Umbria, le 17 di Abruzzo ed Emilia, le 13 della Sardegna. Con una bella rappresentanza all’insegna della parola d’ordine “freschezza e bevibilità, con qualche bella eccezione” perché, sottolinea Cernilli “chi ha detto che in estate si devono bere solo vini semplici e leggerissimi? E’ vero, fa caldo, certi rossi corposi non sono proprio adatti a situazione del genere. Però qualche bianco di buon corpo, qualche rosso equilibrato, un sacco di rosati di alcune regioni classiche per quelle tipologie, possono benissimo essere presi in considerazione. Magari serviti a un paio di gradi di temperatura in meno, non tanto per esaltarne la freschezza, quanto perchè se fa molto caldo i vini si scaldano più velocemente nel bicchiere”.
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Ecco cosa abbiamo degustato:
Alta Mora Etna bianco 2020 – Cusumano, Partinico (Palermo)
Uve carricante in purezza con vino che matura in acciaio per sei mesi. Il colore è giallo paglierino con riflessi verdognoli. Profumo erbaceo e fruttato, sostenuti delicate note di cedro. In bocca è fresco, agrumato, piacevole e di buona persistenza.
Anas-Cetta Langhe Nascetta di Novello 2020 – Elvio Cogno, Novello (Cuneo)
Nadia Cogno e il marito Valter Fissore sono ligi nel seguire i consigli del compianto Elvio Cogno che è stato uno dei protagonisti della rinascita dell’enologia langarola, compreso la poca conosciuta nascetta, un’uva che da un vino di colore giallo brillante con riflessi verdognoli. Intensi i profumi di fiori di campo ed anche di frutta bianca. Esemplare la freschezza in bocca ma, anche, la grande sostanza strutturale e l’avvolgente sapidità. Delicato l’agrumato che si palesa alla fine.
Falanghina del Sannio Libero Vendemmia tardiva 2015 – Fontanavecchia, Torrecuso (Benevento)
E siamo in un’altra terra di falanghina che Libero Rillo valorizza al massimo con questo vino che affina il 70% in acciaio e il 30% in legno per 24 mesi. Il colore è paglierino luminoso. Il bouquet è prevalentemente fruttato con incursioni di erbe officinali e cedro. In bocca è sottile, fresco, molto sapido e dotato di persistenza r ottima lunghezza con chiusura tendenzialmente agrumata.
Fosarin Collio bianco 2019 – Ronco dei Tassi, Cormons (Gorizia)
50% di pinot bianco, 30% di friulano e 20% di malvasia per produrre questo bel bianco con il pinot che matura in legno e il resto in acciaio. Il colore è paglia con riflessi verdi. Bouquet elegante con sentori di fiori e di frutta. In bocca è un vino di grande bevibilità, fresco, sapido e con una bella nota agrumata.
Five Roses 77° Anniversario Salento 2021 – Leone de Castris, Salice Salentino (Lecce)
In questa azienda è come entrare nella storia della cultura della vite e del vino e non solo pugliese. E, di prodotti di punta ne propone a iosa, anche se per questa occasione la preferenza è per un vino con una lunga storia alle spalle che sarebbe lungo raccontare. Le uve sono quelle tipiche del Salento, negroamaro (80%) e malvasia nera (20%), con il vino che matura in acciaio con quattro mesi di permanenza sui lieviti. Il colore è rosato brillante. Al naso è molto fruttato ma con accenni floreali di garofano. Sapore pieno, fresco, sapido e molto beverino.
Friuli Colli Orientali Pinot Grigio 2021 – Torre Rosazza, Manzano (Udine)
E’ una delle aziende di Genagricola, società di proprietà di Assicurazioni Generali, con vigneti a Manzano dove sono selezionate le uve pinot grigio utilizzate per questo vino che sosta sei mesi sui lieviti in acciaio. Il colore è giallo paglierino brillante. Bouquet con i sentori tipici del pinot grigio. In bocca è caldo, avvolgente, di notevole persistenza con finale di mandorla amara ed erbe aromatiche.
Il Pigro dosaggiozero extra brut 2018 – Cantine Romagnoli, Vigolzone (Piacenza)
Alessandro Perini è un vignaiuolo che ha deciso di vendere i vini piacentini anche oltre i confini della propria terra e ci sta riuscendo molto bene visto il successo di questo metodo classico ottenuto da un uvaggio di pinot nero (60%) e chardonnay (40%) e permanenza di 36 mesi sui lieviti. Il colore è giallo dorato chiaro che perlage finissimo e persistente. Al naso è fragrante con sentori di susina gialla, mandorla fresca, crosta di pane e pietra focaia. In bocca colpisce la deliziosa componente di acidità che lo rende piacevole e decisamente rinfrescante.
Myo I Fiori di Leonie Friuli Colli Orientali 2019 – Zorzettig, Cividale del Friuli (Udine)
Uvaggio di pinot bianco (50%9, friulano (30%) e sauvignon (20%) per questo vino tenuto in acciaio per sei mesi sui lieviti. Il colore è giallo paglia brillante mentre il profumo è prevalentemente fruttato con accenni di mandorla fresca e fiori di campo. Sapore caldo, salino, pieno, di grande piacevolezza e buona persistenza. L’azienda è condotta da Annalisa Zorzettig che con la selezione Myò ha creato una sorta di brand al top.
Ugo Contini Bonacossi Toscana rosso 2016 – Capezzana, Carmignano (Prato)
E’ dal 2013 che i figli – Beatrice, Benedetta e Vittorio, ma venuto a mancare prematuramente – ricordano il papà con un sangiovese in purezza selezionato nella sua vigna preferita, la Viticciana, con filari abbelliti da piante di rosa in questa tenuta che risale prima dell’anno Mille. Il colore è rubino granato intenso. Profumo complesso tra sentori di ciliegie, erbe aromatiche, viola, tabacco e spezie dolci. In bocca è elegante, raffinato, pieno, caldo, elegante, tannini levigati e con una formidabile persistenza caratterizzata da un bello tocco speziato. Matura in barrique e tonneau per due anni e affina circa un anno in bottiglia.
Valdobbiadene Prosecco superiore di Cartizze 2020 – Le Colture, Valdobbiadene (Treviso)
I Ruggeri sono una storica famiglia del vino che solo nel 1983 si dedica alla spumantistica e con grandi risultati come dimostra questo Prosecco ottenuto con il metodo charmat. Il colore è giallo paglierino con perlage fine e persistente. Al naso prevale il profumo della rosa e successivamente quelli di frutta secca. In bocca l’ingresso è dolce ma non stucchevole, sapido, delicato e con una bella persistenza.
Valdobbiadene Prosecco superiore Rive di San Pietro di Barbozza 2019 – Valdo, Valdobbiadene
Il metodo di produzione è lo charmat lungo. Il colore è paglierino scarico con perlage finissimo. Al naso prevale il glicine e, successivamente, note speziate. In bocca il primo impatto è con i sentori di frutta bianca che precede la bellissima beva, la freschezza e la verticalità del vino nonché la spuma cremosa che accarezza il palato e anticipa un finale delicato.
Verdicchio dei Castelli di Jesi classico riserva Villa Bucci 2019 – Bucci, Ostra Vetere (Ancona)
Qui bisogna togliersi il cappello d’avanti ad Ampelio Bucci perché è una vera e propria istituzione perché produce degli autentici capolavori come questa riserva che matura in botti di rovere di Slavonia da 50 e 75 hl per 18 mesi. Colore oro pallido. Al naso prevalgono acacia e mandorla dolce. In bocca è ampio e sottile al tempo stesso, con un finale tipico dei vini che hanno sempre una marcia in più.
Veritas Castel del Monte Bombino nero rosato 2021 – Torrevento, Corato (Bari)
Uve di bombino nero raccolte nei vigneti che crescono all’ombra del maestoso Castel del Monte voluto da Federico II di Svevia e che tutt’ora accoglie una grande massa di turisti. Dopo la fermentazione in acciaio, nello stesso contenitore il vino affina per quattro mesi. Il colore è rosato brillante. Al naso di sente il fruttato con belle note di melograno e fragole. In bocca è un vino agile, molto piacevole e di deliziosa bevibilità.
Vigna Caracci Falerno del Massico bianco 2017 – Villa Matilde Avallone, Cellole (Caserta)
Questa è, forse, la cantina campana più completa visto che i fratelli Avallone possiedono vigneti un po’ in tutta la regione. Oltre ad essere fra i maggiori produttori di falanghina come questo vino ottenuto da uve che maturano in una vigna vecchia di oltre mezzo secolo. Il vino affina per il 70% in acciaio e l’altro 30% in anfora. Il colore è giallo paglierino luminoso con un bouquet che va dalle note agrumate al pepe bianco e a quella della macchia mediterranea. In bocca è vibrante, di grande carattere e straordinaria persistenza.