Il Lazio sembra essere uscito dallo stato di torpore in cui ha vissuto in questi ultimi tempi.
I curatori della Guida Slow Wine 2013, Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni, sembrano avere colto dai vini assaggiati una ripresa della marcia produttiva. Il Cesanse continua ad essere, e ora ancora di più, uno dei vitigni su cui piccoli produttori e cantine preferiscono concentrare il proprio lavoro. Accanto a questo, tanti altri vitigni locali emergono con espressioni interessanti. Segno di un fermento che dipinge un comparto vitivinicolo provato dalla diminuzione consistente di aziende vinicole nell’ultimo decennio, come rilevato dal Censtimento Agricoltura Istat 2011. Il quadro del Lazio presenta denominazioni “stanche” e altre che escono nel mercato con esemplari ben riusciti, come la Cori.
Grandi Vini
Latour a Civitella 2010 – Sergio Mottura
Vini Slow
Cesanese del Piglio Sup. Tenuta della Ioria 2010 – Casale della Ioria
Cesanese di Olevano Romano Cirsium 2009 – Damiano Ciolli
Gocce di Castiglionero 2009 – Trebotti
Moro 2010 – Marco Carpineti
Poggio della Costa 2011 – Sergio Mottura
Vini Quotidiani
Cenereto 2011 – Trappolini
Cesanese di Olevano Romano Consilium 2009 – Migrante
Marino Coste Rotonde 2011 – Colle Picchioni
Pantaleo 2011 – Cincinnato
Pecorino 2011 – Tenuta Santa Lucia
C.d.G.