Titani. Pezzi di storia. Affreschi d’arte enologica.
Ecco i vini ossidativi che elogia la Guida Slow Wine 2013 curata da Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni. Compaiono nella lista “Vini Slow” quei monumenti enologici che, sebbene a tutti gli effetti possano rientrare nella categoria del “patrimonio culturale” del Bel Paese, sulle tavole fanno fatica a comparire, sugli scaffali a girare e ai banconi del bar a tenere testa ai vari spritz o cocktail. Tesori apprezzati dagli appassionati, a tutte le latitudini, ma poco conosciuti dalle nuove generazioni dei wine lover. Ben lontani dall'essere vini che hanno fatto il loro tempo, sono prodotti che continuano a rappresentare ciò che di meglio può esprimere l'interazione tra il territorio, la mano dell’uomo e il tempo.
Re degli ossidativi rimane sempre il Marsala. Nella guida è recensito quello firmato da chi, nella sua lunga carriera di appassionato viticoltore, è stato cultore e difensore di questa tipologia di vino, l'icona del mondo enologico siciliano nel mondo, Marco de Bartoli. Compare nelle versioni del Marsala Superiore Riserva e del Vecchio Samperi. Tra i Vini Slow vi sono anche altre “grandi opere”, a rischio d’estinzione, come affermano gli stessi curatori. Tra questi la Malvasia di Bosa, perla della Sardegna centro-nord-occidentale. E sempre un altro esemplare prezioso di questa regione si è conquistato un posto d'onore, la Vernaccia di Oristano interpretata da Contini.
Ecco i Vini Slow
Antico Gregori – Contini
Malvasia di Bosa – Emidio Oggianu
Marsala Sup. Ris. 1987 – Marco De Bartoli
Vecchio Samperi Ventennale – Marco De Bartoli
Vin Santo di Carmignano Ris. 2006 – Tenuta di Capezzana
Vin Santo di Vigoleno 2002 – Lusignani
C.d.G.