(Martina Caruso e Matteo Baronetto)
di Cristina Gambarini
E' Martina Caruso, la migliore chef donna secondo la Guida Identità Golose 2017.
E' stata presentata oggi al Magna Pars di Milano la nuova guida di Identità Golose 2017: 785 i ristoranti recensiti, 544 dall'Italia, 241 da tutto il mondo, con 36 paesi rappresentati. Sono questi i numeri della guida, giunta alla decima edizione. Rispetto alla versione 2016 ci sono 80 schede in più e per 700 di esse si è aggiunta alla fine la voce ” lo chef consiglia”, con suggerimenti su cosa mangiare, dove dormire, cosa vedere, direttamente consigliati dallo chef di turno. Quello che rimane invariato è il modus operandi: nessun punteggio ma soltanto un racconto dettagliato del ristorante selezionato. Per il secondo anno consecutivo non un'edizione cartacea, ma una guida digitale, scaricabile gratuitamente direttamente dal sito di Identità Golose. La versione digitale consente di aggiornare in tempo reale in ogni scheda, oltre a poter consultare a tempo di clic ognuna delle quasi 800 recensioni all around the world.
Tra i premi più attesi, come sempre, il miglior chef dell'anno, che è stato assegnato a Matteo Baronetto, del Cambio di Torino. Miglior chef straniero invece, è stato eletto Virgilio Martinez del Central di Lima, capitale di uno stato ormai in grandissima ascesa per ciò che riguarda la cucina di qualità. Tra le donne, invece, è stata Martina Caruso, dell'Hotel Signum a Salina, a conquistare il primo posto come migliore chef donna, con la sua cucina mediterranea “leggera e libera”, come ama defirla lei stessa. A Diego Rossi del ristorante Trippa di Milano, va il premio per le migliori ricette con la birra, mentre il premio per il Miglior cestino di pane è andato al ristorante Metamorfosi di Roy Caceres, a Roma. E ancora, miglior pasticcere il giovanissimo Andrea Tortora, a fianco del grande chef Norbert NiederKofler del St. Hubertus, e miglior sous chef il 32enne Claudio Catino del ristorante Bertòn. Per ciò che rigurda la sala, il premio come miglior maitre è andato a Barbara Manoni, di Casa Perbellini, a Verona.
Ecco poi gli altri riconoscimenti:
Miglior sommelier – Gianni Sinesi
Migliore carta dei vini e distillati – Ristorante Zuma di Roma
Sorpresa dell'anno – Floriano e Giovanni Pellegrino
Miglior food writer – Ryan King
Migliore famiglia – gli Abbruzzino
C.d.G.