di Daniele Cernilli, DoctorWine
Fare una guida dei vini quest’anno è decisamente complicato. Lo è per noi, ma lo è per tutti quelli che se ne occupano e che le realizzano.
Le sedi dei Consorzi stanno riaprendo, e la collaborazione che ci stanno dando è decisiva, come sono state importantissime tutte le Anteprime che si sono svolte prima del lockdown di marzo. Molti assaggi erano stati effettuati in quelle occasioni, con campioni coperti, e noi siamo riusciti a scrivere già centinaia di schede in anticipo, tanto che circa la metà della nostra guida è già scritta e in via di traduzione. In redazione, anche lavorando in parte in remoto, sono state “passate” molte schede e mai come quest’anno il lavoro è stato particolarmente accurato. Ovviamente devo ringraziare tutti coloro che si sono dati molto da fare, e tutti i collaboratori che si sono impegnati in un lavoro decisamente più complicato del solito.
Qualche campione in più, in alcune regioni in particolare, questa volta lo abbiamo chiesto, diversamente da quanto facevamo in precedenza quando cercavamo di assaggiare principalmente nelle manifestazioni pubbliche e nel corso delle Anteprime. D’altra parte quest’anno non ci sono state le grandi fiere, Vinitaly, Prowein, il Decanter Wine World Award è stato organizzato solo con giudici residenti in Gran Bretagna, quindi le occasioni per assaggiare e valutare sono state molte di meno e abbiamo dovuto organizzarci diversamente in alcuni casi. Questo non ha comportato una pletora di richieste, però. Laddove è stato possibile abbiamo continuato a non chiedere campioni ai produttori, come è sempre stato almeno nell’80% dei casi.
Un altro problema non piccolo è rappresentato dal fatto che alcune aziende hanno ancora i vini dello scorso anno, non essendo stato possibile venderli. In quei casi abbiamo scelto di rimetterli in guida, sarebbe stato ingiusto e ingeneroso fare diversamente, e se realizziamo una pubblicazione dedicata al pubblico dei consumatori, i vini selezionati devono essere disponibili sul mercato, o comunque devono esserlo al momento dell’uscita del libro o subito dopo, in un ragionevole lasso di tempo. Una percentuale, peraltro non così grande, di vini già assaggiati e valutati nel corso dell’edizione precedente sarà perciò in guida anche quest’anno, e questo vuole essere utile per i consumatori e gli appassionati e un atto collaborativo per i produttori che hanno ancora a disposizione quei vini per molti mesi. È un modo per dare una mano, insomma, almeno nelle nostre intenzioni.
La presentazione è ancora prevista a Milano per il 3 e il 4 di ottobre, e speriamo vivamente che si possa fare perché significherebbe che la situazione si sarà normalizzata. Abbiamo anche un “piano B” però. Se non fosse possibile realizzare il consueto “bagno di folla” per i motivi che potete immaginare, organizzeremo una serie di seminari con i vini delle cantine che aderiranno. Tanti seminari, condotti dai nostri collaboratori, con centinaia di vini, con i partecipanti correttamente distanziati e con orari scaglionati su due giorni. Nel rispetto delle regole e del buon senso. Il minimo che si possa fare. E sono certo che tutto sarà forse un po’ più triste e consapevole, pensando alle tragedie che sono accadute, ma con la volontà di tutti di rimboccarsi le maniche e di ripartire. Non sarà facile né immediato, ma abbiamo il dovere di provarci.