di Michele Pizzillo
Assodato che c’è la conoscenza della tecnica e del mondo del vino, però il primo controlla le parole prima di centellinarle con pacatezza; l’altro, super sommelier, le parole giuste li colorisce con qualche aggettivo spesso irripetibile.
Il primo, Luciano Ferraro, è capo redattore centrale del Corriere della Sera; il secondo, Luca Gardini, è l’irruente campione del mondo dei sommelier che del vino sa tutto. Insieme, sono una coppia formidabile di comunicatori del vino e, quando sono insieme, beh, sono eventi da non perdere, perché arricchiscono il bagaglio di conoscenza dell’appassionato di vino. Però, non tutti hanno la possibilità di poter partecipare a questi incontri, oltretutto non sono molto frequenti. Allora, cosa fare per sfruttare l’ottima comunicazione del vino di Ferraro e Gardini? Semplice – anche se non fa lo stesso effetto che fa ascoltandoli dal vivo -, non perdere il Corriere della Sera di domani 3 aprile, che in allegato propone la settima edizione di “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia. Guida all’eccellenza del 2019” (12,90 euro), che in 250 pagine centellina le conoscenze acquisiti da questi dei campioni della comunicazione del vino. E, anche con un compito veramente arduo come individuare, ogni anno, 100 vignaioli – fra migliaia distribuiti lungo la Penisola -, che hanno almeno un vino che costi meno di 15 euro. In più, questa volta con il punteggio, i 100 migliori vini secondo Gardini. Tutto, poi, tradotto in un linguaggio comprensibile, arricchito da aneddoti e curiosità che chiunque, opportunamente centellinati, potrà utilizzare quando si trova a dover conversare sul vino.
All’impresa titanica di scegliere i 100 migliori vignaioli e i 100 migliori vini, c’è quella altrettanto e forse più impegnativa – e qui c’è l’abilità dell’uomo che usa bene le parole, Ferraro -, di scegliere le parole giuste e semplici per raccontare chi c’è dietro ogni bottiglia di vino. Perché, aggiunge Ferraro, ricordando quanto era solito dire Luigi Veronelli, dietro ogni vignaiolo c’è sempre una grande storia da raccontare. Questo è la filosofia de “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia”. Infatti, nell’introduzione, Ferraro scrive “la prima parte della guida è dedicata al racconto di un drappello di vignaioli scelti per la loro storia personale e aziendale e per la capacità di offrire vini a prezzi non stellari, ovvero che non superino la soglia dei 15 euro. Proprietari di cantine importanti e piccoli vignaioli poco conosciuti, personaggi dello spettacolo (e in un caso anche della politica) assieme ad artigiani della vigna che si dedicano a pochi ettari di terra”. Aggiungendo le considerazioni di Joe Bastianich “se giri parecchio e hai tempo di cercare, puoi trovare una bottiglia decente a 15 dollari. Essere un professionista del vino, un sommelier, un critico enologico significa avere la capacità di discernere la qualità per i consumatori e poi rimetterla nelle loro mani senza farli finire all’ospizio dei poveri”.
“L’intento della guida è proprio quello di fare scoprire eccellenti bottiglie (e le storie umane che stanno dietro alle etichette) di vini che non saranno mai battuti all’asta da Sotheby’s ma che racchiudono luce e bevibilità, ricchezza di gusto e riferimenti ben marcati alla terra di provenienza – scrive Ferraro -. In qualche caso sono stati confermati produttori già conosciuti nelle precedenti edizioni, in molti altri si tratta di esordi, di volti nuovi” come nel caso del Veneto, del Friuli, della stessa Toscana. E’, insomma, il frutto di un anno di assaggi e di incontri e, parlando del suo partner, la firma del Corriere della Sera, scrive “solo un grande palato come Gardini può aiutare gli appassionati a diventare consumatori di vino, informati e consapevoli, a conoscere le eccellenze delle nostre cantine”.
Infine troverete una sezione che l’anno scorso ha raccolto consensi ed è stata quindi riproposta: una mini selezione dei migliori oli, birre e distillati. Anche in questo caso, oltre le mode. E, a pagina 47, questo commento di Dario Fo “Io sono sicuro che se il padre Dio in persona, invece di insegnarglielo al Noè, tanto tempo dopo, questo trucco meraviglioso di schiacciare l’uva, di tirar fuori il vino, glielo avesse insegnato subito, fino dal principio, all’Adamo, subito, prima dell’Eva, subito!… non saremmo in questo mondo maledetto, saremmo tutti in paradiso … salute!”. Quattro, poi, i premiati: Priscilla Incisa della Rocchetta, la donna del Sassicaia che potremmo anche definire la “signora del premio globale, visto che non c’è angolo di mondo che non si fa scappare occasione per premiarla per il suo Sassicaia”, qui premiata come la vignaiola dell’anno. Stefano Antonucci che da pacato impiegato di banca si è trasformato in vulcano personaggio che “fa del bene” al Verdicchio, conquistando il premio di vignaiolo della tradizione. La coppia Dietrich Ceolan e Michael Scalet, come giovane vignaiolo dell’anno. E, come vignaiolo straniero, l’uomo del Riesling Renano, Willi Schaefer.
La Guida sarà presentata al Vinitaly, lunedì 8, alle ore 15.30, presso la sala Puccini.