di Michele Pizzillo, Milano
Se chiedi a Luciano Ferraro, caporedattore centrale del “Corriere della Sera” e grande conoscitore del mondo del vino, come sta il vino italiano, ti potrebbe rispondere “recati in edicola il 23 marzo e con il Corriere potrai acquistare “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia”, dove troverai, ne sono convinto, una risposta esauriente alla tua domanda”.
Da gran signore Ferraro, invece, ti fa qualche confidenza, ti svela alcune chicche che si potranno leggere solo fra due settimane e, quindi, spiega che “è stato un viaggio che ci ha permesso di scoprire quanto sia ricco, variegato e pieno di aspetti contrastanti il mondo italiano del vino. C’è un paradosso: i consumi sono in costante contrazione (ridotti a un terzo rispetto a mezzo secolo fa) aumenta invece l’interesse per quello che si beve. Per motivi salutisti (ed è per questo che l’attenzione cresce riguardo ai vini bio e super bio) e anche per motivi culturali, cercando di scoprire quali sono i protagonisti del rinascimento enologico italiano. La nostra guida cerca di soddisfare proprio questa volontà di conoscenza: non è una semplice “enciclopedia” che cataloga le bottiglie e le aziende, ma una sorta di percorso tra le viti di chi fa il vino, svelando i loro volti e raccontando le loro vite”. E, così, il capo redattore del Corriere ti fa la fotografia del vino italiano, poi ci penserà la guida, che ha scritto insieme al sommelier campione del mondo, Luca Gardini, a completare il quadro. Fa, di più, prendendoti quasi per mano per accompagnarti nel fantastico mondo del vino senza, però, farti perdere nessuna delle tante sfaccettature che caratterizzano il vino e chi lo produce. E vignaioli e vini che emozionano, sono tutti presenti nella Guida, con due novità: la selezione dei 100 vini attorno o sotto i 15 euro (uno per ogni vignaiolo raccontato), selezionati dagli autori e una nuova sezione dedicata a distillati, birra, olio. Mentre la seconda parte del volume è come l’edizione 2017, con l’elenco dei 100 migliori assaggi del super sommelier Luca Gardini”.
Da queste novità si intuisce subito che la V edizione della guida pubblicata e venduta dal Corriere della Sera (12,90 euro) che adesso il vino italiano sembra “un rebus, avvolto in un mistero, all'interno di un enigma”, dice Ferraro, facendo sua una famosa frase di Wiston Churchill, per descrivere la sensazione di un lettore di fronte a un mondo sempre più in bilico tra tradizione e rivoluzione. E, aggiunge: “Vignaioli in trincea per difendere antichi vitigni accanto ad altri che sperimentano, con nuove piante create in laboratorio. Difensori delle micro imprese familiari come garanzia di autenticità, contrapposti a fautori del mercato come unico faro per seguire il gusto del tempo. Tra gli apocalittici che prevedono mutazioni totali in campagna a causa dei cambiamenti climatici, e i naturalisti-ottimisti, convinti che le varie declinazioni delle bio-colture salveranno l'uomo e i suoi vini. Tutto ciò viene messo in scena, ogni anno, in centinaia di eventi, anteprime, festival e degustazioni, in piccoli borghi e nelle metropoli dell'intero pianeta. Sottrarre il vino dal suo destino di ennesimo prodotto della cultura di massa, dall'indistinto frastuono del linguaggio tecnico (quindi specialistico e per questo incomprensibile ai più) è l'obiettivo di questa guida”. Infatti, la pubblicazione del Corriere della Sera “vuole fornire tracce per percorsi possibili, alla scoperta delle persone celate dietro le etichette. Cento storie del vino, il distillato inebriante degli ultimi cinque anni di interviste, visite, assaggi, incontri – si legge nell’introduzione – Cento vignaioli diversi, dall'ultimo discendente di una nobile casata al giovane che riscatta la storia famigliare segnata dalla mezzadria. Con la passione come filo conduttore”.
Ed è proprio il mondo del vino che adesso potrebbe indicare alla politica la strategia giusta per uscire dal pantano post-elezioni. E’ un concetto che il capo redattore del Corriere ha pronunciato in occasione della sottoscrizione dell’accordo tra l’Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori vini) e l’Aspi (Associazione della sommellierie professionale italiana) per intraprendere un comune percorso finalizzato a sostenere la valorizzazione del vino e di quanti – produttori, vignaioli, tecnici, commercianti, ristoratori – vivono grazie al vino. Infine, una dedica a Gualtiero Marchesi, che se n'è andato il 26 dicembre 2017. E' stato il primo tra i grandi italiani della nuova cucina, a creare una carta dei vini all'altezza. Che diceva: “Cerco la purezza degli elementi, l’esaltazione della materia. Ci vogliono idee e cuore”. Idee e cuore, gli ingredienti per svelare il rebus del vino d'Italia”, dice Ferraro.
Sintesi dei migliori vini selezionati dal super sommelier Luca Gardini
Rossi
99/100
- Bolgheri Sassicaia 2015, di Tenuta San Guido
- Brunello di Montalcino Cerretalto 2012, di Casanova di Neri
97+/100
- Barolo Ester Canale Rosso Vigna Rionda 2014, di Giovanni Rosso
- Barolo Ravera 2014, di Elvio Cogno
- Barolo riserva Monprivato Ca’ d’Morissio 2010, di Giuseppe Mascarello e Figlio
- Nobile di Montepulciano delle Caggiole 2015, di Poliziano
97/100
- Barolo riserva 1752 Cannubi 2010, di Damilano
96+/100
- Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2010, di Il Marroneto
96/100
- Barbaresco Cottà2015, di Sottimano
- Barbaresco Montersino 2015, di Orlando Abrigo
Bianchi
98/100
- Terlaner Rarity 1991, della Cantina di Terlano
97+/100
- Verdicchio dei Castelli di Jesi riserva tardivo ma non tardo 2016, di Santa Barbera
97/100
- Gewurztraminer Spatlese Epokale 2009, di Tramin
96/100
- 8.9.10, di Gravner
- Trebbiano d’Abruzzo 2013, Valentini
95+/100
- Malvasia 2017, di Ronco Dei Tassi
95/100
- Fiano di Avellino Sequenzia 2016, di Benito Ferrara
- Pinot bianco Sirmian 2016, di Nals Margreid
- Ribolla Gialla 2010, di Radikon
- Vitovska 2016, di Zidarich
Bollicine
97/100
- Franciacorta brut rosé riserva Cabochon 2008, di Monte Rossa
94/100
- Franciacorta brut rosé riserva Anna Maria Clementi 2008, di Cà del Bosco
93/100
- Franciacorta brut rosé soul 2011, di Contadi Castaldi
92/100
- Franciacorta dosaggio zero numerozero, di Villa Crespia
91/100
- Valdobbiadene Prosecco brut nature Rive di Ogliano 2016, di BiancaVigna
90/100
- Trentodoc brut Altemasi riserva Graal 2010, di Cavit
- Trentodoc Perlé 2011, di Ferrari
- Valdobbiadene Prosecco superiore brut nature 2016, di Silvano Follador
Dolci
95/100
- Vecchio Samperi, di Marco De Bartoli
- Vernaccia di Oristano riserva 1991, di Contini
94/100
- Aegusa 1994, di Florio
90/100
- Verduzzo 2011, di Adriano Gigante