di Michele Pizzillo
Venerdì 30 aprile è l’ultimo giorno per la consegna degli elaborati per partecipare al Concorso letterario nazionale “Bere il Territorio” bandito dall’Associazione Go Wine per coinvolgere, in un progetto culturale, giovani tra i 16 e i 24 anni, e soggetti di età superiore ai 24 anni, nonché gli studenti (di età compresa fra i 14 e i 20 anni) degli Istituti agrari italiani, con una sezione speciale a latere del concorso generale.
I nomi dei vincitori, però, si conosceranno in estate, nel corso di una cerimonia che sarà fissata compatibilmente con la situazione pandemica – e, quindi, si spera in presenza – ad Alba. Nel frattempo gli elaborati saranno vagliati dalla giuria composta da Gianluigi Beccaria e Valter Boggione (dell’Università di Torino), dalla scrittrice Margherita Oggero, dal giornalista Bruno Quaranta del quotidiano La Stampa e da Massimo Corrado, presidente dell’Associazione Go Wine. I cinque esperti hanno il compito di selezionare i due migliori testi – racconto di un viaggio in un territorio del vino italiano, evidenziando esperienze, il rapporto con i valori cari all’enoturista come paesaggio, ambiente, cultura, tradizioni e vicende locali -, uno per ciascuna categoria, dalla sezione generale, per l’erogazione di un premio di 500 euro ciascuno. La stessa cifra sarà destinata al miglior lavoro di ricerca (frutto di un singolo studente o di un gruppo di studenti) per la sezione speciale riservata agli Istituti agrari. E’ stato, inoltre, istituito un premio speciale a favore di un libro edito durante l’anno 2020 che abbia come tema il vino o che, comunque, riservi al vino una speciale attenzione. Anche in questo caso la cifra è di 500 euro. Possiamo dire che l’Associazione Go Wine non si fa mancare nulla, visto che il progetto culturale che ha sempre accompagnato la sua vita fin dalla costituzione e giunge nel 2021 al traguardo della ventesima edizione, che è quello di fare crescere la cultura del consumo dei vini di qualità e contribuire, mediante il tema della narrazione, a valorizzare storia, tradizioni, paesaggio, vicende socio-culturali dei territori del vino.
Un concorso letterario che oltre alle finalità culturali con cui è stato ideato, potremmo anche considerarlo come una “palestra” per futuri collaboratori di “Cantine d’Italia”, la guida per l’enoturismo che GoWine pubblica per promuovere la cultura del vino e come promozione e comunicazione del territorio, visto che “conduce ai vini attraverso l’incontro con il luogo di produzione”. Una pubblicazione che “nel panorama delle guide di settore intende essere una guida con una sua precisa identità. Attraverso le cantine si giunge al vino, con le indicazioni delle principali etichette da conoscere e degustare”. E, poi, c’è il tema della narrazione perché “il vino è prima di tutto storia di persone, luoghi, anima la vita sociale ed economica di molti territori. Quasi sempre dietro un grande vino c’è un progetto importante, ci sono persone di qualità”, dice il presidente di GoWine, Massimo Corrado.
Per rendere più facile il viaggio, Cantine d’Italia – nell’edizione 2021 sono segnalate 790 cantine da visitare, con 4.350 etichette -, alla fine di ogni regione di riferimento, dopo le schede dedicate alle cantine, presenta un elenco di locali dove mangiare e/o dormire e sono ben 1.500 indirizzi. Quest’anno sono stati assegnati anche sette premi speciali: la piemontese Locanda La Raia, di Gavi, il premio “Alto confort” per l’ospitalità aziendale; l’emiliana Opera 02 Cà Montanari, di Castelvetro di Modena, il premio “Cantine Golose” per la tavola aziendale; la pugliese D’Araprì, di San Severo, il premio “Cantine Meravigliose” per l’EnoArcitettura dell’anno; al Museo del Vino Zeni Fratelli, di Bardolino, il premio “Enocultura”; al Montefalco Sagrantino 25 anni di Arnaldo Caprai, di Montefalco, il premio “Autoctono si nasce”; all’Ormeasco di Pornassio Superiore di Tenuta Maffone, di Pieve di Teco, il premio “Buono … non lo conoscevo!” e al Falerno del Massico Vigna Camarato di Villa Matilde di Cellole, il premio “Vini storici d’Italia”.