(Fabio Rolfi, Paolo Cuccia, Attilio Fontana, Lara Magoni)
di Michele Pizzillo, Milano
L’apice della ristorazione lombarda, secondo Gambero Rosso (e, quindi, meritevoli dei famosi tre gamberi) è composta da Cracco, Seta del Mandarin Oriental (chef Antonio Guida), Da Vittorio (con i fratelli Enrico e Roberto Cerea) di Brusaporto con un punteggio di 92/100, seguiti da Enrico Bartolini Mudec Restaurant, Berton, Dal Pescatore (Nadia e Giovanni Santini) di Canneto sull’Oglio e D’O (Davide Oldani) di Cornaredo a quota 91/100 e, infine, con 90/100 Miramonti l’Altro (Philippe Léveillé) di Concesio.
Questo è emerso nel corso dell’evento The Best in Lombardy, il grande evento organizzato da Gambero Rosso con il patrocinio della Regione Lombardia con l’obiettivo di evidenziare la rilevanza che questa regione riveste in Italia e a livello internazionale nel settore agricolo, agroalimentare e nell’attrattività turistica. Tant’è vero che la giornata “consumata” a Palazzo Lombardia, oltre a presentare la 29esima edizione della guida “Milano e il meglio della Lombardia”, è stata importante anche per il convegno “Agrifood & Travel della Regione Lombardia” con i protagonisti del settore nonché per seminari, master class e una selezione dei migliori produttori che hanno animato Piazza città di Lombardia, antistante il palazzo che ospita la Regione.
La consegna dei riconoscimenti ai ristoranti (la guida di Milano segnala 1.180 indirizzi per mangiare, comprare e dormire) è stata sicuramente una delle attrattive che ha interessato il pubblico che ha partecipato all’evento, anche perché ad introdurre la presentazione della guida e la relativa premiazione, è stato il presidente Attilio Fontana, che ha evidenziato come i protagonisti della cucina assumono sempre di più il ruolo di “testimonial” delle città, alzando il livello in ogni settore. Per questo completiamo l’elenco dei premiati con i “tre gamberi”, l’equivalente delle “tre forchette” ma riservate alle osterie e, quindi, all’Osteria del Treno e Trippa di Milano, La Madia di Brione, La Locanda delle Grazie di Curtatone, Caffè La Crepa di Isola Dovarese e l’Osteria della Villetta dal 1900 di Palazzolo sull’Oglio. Tre, invece, “i tre mappamondi” assegnati ai ristoranti etnici, tutti di Milano: Casaramen, Iyo, Wicky’s Wicuisine. Per la migliore carta dei vini e quindi le “tre bottiglie” c’è la conferma di Al Donizetti di Bergamo. Poi una serie di premi speciali, come le novità dell’anno ed anche in questo caso tutti locali in attività a Milano come Carlo e Camilla in Duomo per il bistro, i ristoranti Nebbia e Serica, a Peck-City Life per la pausa gourmet, Fratelli Torcinelli per lo street food e Mood Market per la gastronomia. Ancora, L’Alchemia per il servizio di sala, Giancarlo Morelli dell’hotel Viu Milano per il servizio di sala in albergo, Daniel Canzian per la proposta al bicchiere al ristorante, Vinoir per la proposta al bicchiere al wine bar e, infine, per la qualità-prezzo i locali milanesi Le Nove Scodelle, Locanda Perbellini e Un Posto a Milano; Nasturzio di Albino, Due Spade di Cernusco sul Naviglio, La Piazzetta di Montevecchia e Mu Fish di Nova Milanese.
(Attilio Fontana a e Paolo Cuccia)
Senza dimenticare il ruolo trainante della Lombardia per le produzioni made in Italy. Ruolo evidenziato nel corso del convegno “Agrifood & travel della Regione Lombardia”, che ha permesso di esplorare e analizzare le molteplici sfaccettature dell’economia lombarda, ha commentato Paolo Cuccia, Presidente e Amministratore Delegato di Gambero Rosso e Amministratore Delegato di Class Editori, seguito da esponenti delle istituzioni come il presidente della Regione Attilio Fontana, l’assessore regionale Fabio Rolfi (agricoltura e alimentazione); i presidente dei consorzi di tutela come Cesare Baldrighi (Grana Padano), Silvano Brescianini (Franciacorta), Luigi Gatti (Vini dell’Oltrepò), Ettore Nicoletto (Lugana Doc) e Carlo Alberto Panont (direttore Consorzio Valtènesi), che hanno parlato di “Agricoltura, da commodity a premium. Le eccellenze, differenze e identità”, tra marketing e comunicazione del territorio, tracciabilità dei prodotti per rispondere alla domanda che arriva sia dall’Italia che dall’estero. E, ovviamente, punto di partenza per incrementare il turismo, anche in vista delle Olimpiadi invernali 2026 a Milano-Cortina. Altro tema trattato è quello “Dalla cultura all’ospitalità, dal fashion al fine dining. La creatività valorizza il territorio, incrementa flussi turistici e stimola nuovi sviluppi immobiliari”, con Mario Abbadessa (Hines), Lorenza Baroncelli (Triennale di Milano), Enrico Buonocore (Langosteria), Michaela Castelli (Sea), Luca Finardi (Mandarin Oriental), Lara Magoni (assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda) e Pietro Ruffini (Archive). Importante, inoltre, la riflessione di come una costante attenzione al mondo della formazione sia la chiave per la continua crescita di questi settori e di quanta attenzione la Regione Lombardia dedica all’education, con i contributi di Paola Iemmalo (Dorchetser Italia), Fabio Sferruzzi (Talent Garden), Alejandro Mazza (Ramazzotti – Pernot Ricard), Diego Montrone (Galdus), Vincenzo Russo (direttore scientifico dipartimento neuroscienze Iulm), Melania Rizzoli (assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro).
Questa volta è un po' difficile poter fare i confronti con le precedenti edizioni di “Milano e il meglio della Lombardia” perchè è stato rivoluzionato il punteggio della classifica dei ristoranti, visto che è stato dato più spazio alla sala e alla cantina, che possono raggiungere il 30% e il 20% del peso sul voto complessivo in centesimi e insieme possono valere altrettanto quanto la cucina. Contestualmente alla guida di Milano, è stato presentato lo speciale “The Best in Lombardy”, in edicola con il numero di agosto di Gambero Rosso Magazine, ricco di storie, protagonisti, itinerari e ricette della Lombardia. Lo speciale, in italiano e in inglese, sia in versione digitale che cartacea, accompagnerà l’eccellenza della Lombardia nel mondo con i world tour che, ogni anno, Gambero Rosso effettua in oltre 30 capitali mondiali che rappresentano i mercati più importanti e promettenti per l'export italiano di qualità.