E nella guida 2015 per la prima volta la stella a una macelleria e a un giapponese
Michael Ellis, responsabile internazionale delle guide Michelin nel suo italiano talvolta un po' stentato e Marco Do, direttore comunicazione di Michelin Italia, snocciolano alcune cifre di quelle che fotografano un settore in evoluzione.
Il dato che sembra più interessante, illustrato durante la presentazione dell'edizione 2015, è quello delle donne stellate nel mondo. Attualmente sono 110 di cui 47 solo in Italia facendo piazzare il nostro Paese al primo posto assoluto. Chef – d'eccellenza – è donna in Italia più che in altre parti del pianeta. E questo è uno di quei primati che immaginiamo possa far piacere. Una possibilità in più per l'universo femminile e crediamo che il circuito virtuoso di alcune chef negli ultimi anni abbia creato nuove opportunità e stimoli e il primato che rinfranca l'Italia da tante classifiche negative è di quelli che puó inorgoglire.
Nomi tanti, tra i più recenti, vogliamo ricordare Nadia Santini, Maura Gosio, Cristina Bowerman, Patrizia Di Benedetto, Caterina Ceraudo, Antonia Klugmann, Marianna Vitale, tanto per fare qualche nome. L'elenco è lungo. Altra nota di curiosità la prima stella michelin ad una macelleria. Non un posto qualsiasi, attenzione. Ma la Macelleria Damini ad Arzignano, in provincia di Vicenza, luogo di eccellenza dove comprare e mangiare carne di assoluta qualità. E qui la Rossa intercetta una tendenza, quella delle macellerie che sempre più si aprono alla ristorazione, al pasto da consumare sul posto. E poi Yjo, ristorante giapponese di Milano, vero luogo gourmet per amanti di sushi e tempure che però strizza l'occhio alla materia prima di alta qualità. I capperi di Pantelleria, per esempio, non mancano.