Al Vinitaly riflettori puntati sui vini sperimentali non in commercio.
Allo stand istituzionale del Mipaaf, il Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) presenta i risultati delle ricerche condotte sui vitigni e sulle tecniche di produzione vitivinicola. I vini saranno illustrati durante degustazioni guidate e workshop tenuti dai ricercatori durante i tre giorni della fiera.
Il Consiglio è presente al salone internazionale del vino e dei distillati con cinque strutture di ricerca.
Il primo è il CRA-VIT, Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano che proporrà in versione Brut e Dry il Prosecco ottenuto da uve di nuove selezioni (cloni) oggetto di studio e di Glera (il nuovo nome del vitigno Prosecco).
Il CRA-ENO, Centro di ricerca per l’enologia di Asti porterà due bianchi, il Cortese e lo Chardonnay, prodotti con un limitato utilizzo di additivi e coadiuvanti enologici, e due rossil, il Syrah e il Barbera, ottenuti con la tecnica dell’estrazione differita degli antociani.
Il CRA-VIC, Unità di ricerca sulla viticoltura di Arezzo presenta i vini ottenuti dalle sperimentazioni condotte in Toscana su nuove selezioni di Sangiovese e sul Foglia Tonda, varietà toscana praticamente scomparsa.
E’ la Malvasia puntinata del Lazio il vitigno su cui ha lavorato invece il CRA-ENC, Unità di ricerca per le produzioni enologiche dell’Italia Centrale di Velletri.
Il Primitivo, la Falanghina e il Moscato Giallo sono i vini che farà degustare il CRA-UTV, Unità di ricerca per l’uva da tavola e la viticoltura in ambiente mediterraneo di Turi, a Bari, con uve recuperate nell’ambito del progetto Vitivin-Valut trasferite e coltivate nell’azienda sperimentale del CRA –UTV.
C.d.G.