(Piazza Pretoria)
di Manuela Zanni, Palermo
Ci siamo. E' stata presentata Manifesta 12, la biennale nomade europea di arte e cultura contemporanea che si terrà a Palermo fino al 4 novembre 2018.
Si tratta di un evento di portata internazionale che ha avuto origine nei primi anni ’90 ad Amsterdam grazie alla brillante intuizione della storica dell’arte olandese Hedwig Fijen, che ancora oggi la guida, divenendo, nel tempo, importante occasione di dialogo tra arte e società in Europa. Palermo, da sempre fucina di differenze e ibridazioni, ben si presta a rappresentare attraverso l'arte, la natura, la cultura e l'architettura il sincretismo proprio dell'area del Mediterraneo. In particolare il programma di Manifesta12 si articola in tre percorsi principali: Garden of Flows, Out of Control Room e City on stage. Ciascun percorso coinvolge sedi che non sono spazi istituzionali pur essendo ciascuna contraddistinta da un particolare carattere e valore storico, sociale e politico ispirando un viaggio alla scoperta della profonda identità della città. Non sembrerà strano ai nostri lettori che parlando di identità della città si parli di gastronomia che ne è parte precipua. Il nostro pensiero, infatti, va immediatamente ad un quarto percorso, che si interseca con gli altri tre, all'interno del quale inserire delle tappe golose (e doverose) tra una visita e l'altra. Dalle panelle e crocchè, al pane con la milza, arancine, coppini di calia e semenza fino agli imperdibili gelati e granite, solo per citarne alcuni.
Il nostro percorso ideale inizia da “Chiluzzo” in piazza Kalsa dove è doveroso, munirsi del cosidetto “cuppino” di panelle e crocchè rigorosamente gustati con il succo di limone appena spremuto, o il classico panino con sgombro, milza o melanzana fritta. Così rifocillati iniziamo il cammino verso l'Orto Botanico, gioiello dell'architettura da esterni in cui ammirare l'erbario, l'orto sperimentale e le installazioni ambientali. All'uscita, laddove avessimo un leggero languorino, potremmo addentare una arancina allo storico bar Rosanero o se ne volessimo una in versione “XL” al bar Touring. Dopo aver visitato Palazzo Forcella de Seta, gioiello di architettura arabo-normanna, proseguendo verso Palazzo Butera, ci imbattiamo in un negozio di legumi e frutta secca. A questo punto è “buona norma” acquistare un secondo “cuppino” di calia e semenza da sgranocchiare per strada.
Trionfanti con il nostro “coppo” procediamo spediti verso il Giardino dei Giusti e lo Spasimo. Certo è che se non avessimo già le mani impegnate potremmo gustare una calda e succulenta pannocchia bollita, o dei lupini salati, da acquistare in uno dei tanti negozi di frutta e verdura che incontreremo per strada. E dopo aver visitato Palazzo Costantino, l'oratorio della Madonna dei Peccatori Pentiti, l'oratorio di San Lorenzo e tutti gli altri siti di cui potrete leggere qui potrete sempre tornare al Teatro Garibaldi, quartier generale della Manifestazione, per rifocillarvi all'interno dell'accogliente caffè attiguo al teatro con un buon bicchiere di vino accompagnato da stuzzichini vari.
E se, invece, vi fosse venuta voglia di dolce, superata Porta Felice, si apre dinanzi a noi il porto della Marina, la cosidetta “Cala”, dove potrete gustare un gelato o una granita di vari gusti in una delle gelaterie lungo il Foro Italico. Tra i gusti consigliati quelli più antichi, quali melone alla siciliana, scorsonera (gelsomino e cannella) oppure giardinetto (fragola, limone e pistacchio). E se, invece, vi venisse voglia di mangiare una bella fetta di anguria recatevi pure in uno dei chioschi per rinfrescare il palato con una bella fetta di anguria ghiacciata anzi “agghiacciatissima”. Per un buon caffè non perdete quello dello storico Bar Stagnitta lungo la Discesa dei Giudici attigua alla splendida Chiesa di Santa Caterina.