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Psr Sicilia 2014-2020, si insedia il Comitato di sorveglianza: “Scommettiamo sul biologico”

01 Marzo 2016
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(Antonello Cracolici – ph Vincenzo Ganci)

“Vogliamo fare della Sicilia la terra biologica più pulita d’Europa che fa della qualità e della salubrità dei propri prodotti agricoli una strategia prioritaria per competere nel mercato globale. È questa l’impronta che stiamo dando al nuovo Programma di Sviluppo Rurale”. 

Lo ha detto l’assessore regionale siciliano all’Agricoltura Antonello Cracolici alla riunione di insediamento del Comitato di sorveglianza del Psr, che si è tenuta oggi. Il Comitato, al quale prendono parte funzionari del ministero, dell’assessorato, della direzione generale dell’agricoltura di Bruxelles e rappresentanti del partenariato sociale, è l’autorità chiamata ad approvare le procedure di selezione del programma comunitario.
“Nell’elaborazione dei criteri di selezione – ha aggiunto Cracolici – stiamo lavorando ad un sistema di gestione dei bandi più snello ed inclusivo, che scommetta su punti di premialità per favorire l’agricoltura biologica ed azioni per la chiusura della filiera, la concentrazione dell’offerta e la commercializzazione dei prodotti siciliani”.

Nel nuovo Psr 2014/2020 sono previste anche agevolazioni per progetti che puntano sull’innovazione tecnologica, la salvaguardia ambientale, la creazione di nuovi posti di lavoro. Al contrario saranno esclusi dai finanziamenti coloro che sfruttano il lavoro nero.
“Abbiamo inserito misure efficaci di semplificazione burocratica – ha proseguito Cracolici – come l’eliminazione del vecchio sistema delle graduatorie a scorrimento che sarà sostituito da un modello più dinamico, che prevede due bandi all’anno. Per snellire le procedure ci sarà un primo step per la presentazione delle domande e l’individuazione dei soggetti ammissibili, ed un secondo step per la valutazione della progettazione tecnica che si concentrerà soltanto sui progetti ammessi a finanziamento. Questo permetterà di accorciare i tempi di attesa per i beneficiari. Nella vecchia programmazione – ha concluso l’assessore regionale all’Agricoltura – i progetti venivano finanziati dopo tre anni, adesso puntiamo a dare risposte certe in sei mesi”.
C.d.G.