Al teatro Politeama di Palermo la presentazione del nuovo Piano di Sviluppo Rurale e del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per la Sicilia. Presenti il ministro Maurizio Martina, il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e l'assessore regionale all'agricoltura Antonello Cracolici
(Rosario Crocetta, Maurizio Martina, Antonello Cracolici e Fabrizio Carrera – Ph Vincenzo Ganci)
Teatro Politeama di Palermo pieno fino all’inverosimile per la presentazione del nuovo Piano di sviluppo rurale 2014-2020 e del nuovo Feamp, il fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.
A fornire i dettagli, il ministro delle Politiche agricole e forestali Maurizio Martina, il presidente della regione siciliana Rosario Crocetta e l’assessore regionale siciliano all’agricoltura Antonello Cracolici. A moderare l’incontro il direttore di Cronache di Gusto Fabrizio Carrera.
Sul palco si comincia con un brindisi speciale a base di spremute di arance siciliane per presentare anche al ministro Martina l’iniziativa Bevi Salute (ne parliamo qui). Poi si comincia.
Ad iniziare il convegno, il presidente Crocetta: “L’agricoltura è l’orgoglio della nostra terra – dice il presidente – un punto centrale dello sviluppo della nostra regione. Non possiamo essere contrari agli accordi europei, ma l’Europa, però, dal canto suo, non può pensare di fare accordi penalizzando le terre del meridione europeo”.
Occhi puntati, dunque, sulla qualità e sulle eccellenze siciliane: “Dobbiamo sempre dire in giro che i nostri prodotti sono i migliori, perché realizzati in modi che pochi utilizzano – spiega Crocetta -. I mali storici del comparto agricolo siciliano ormai sono ben noti. Credo che bisogna riattivare immediatamente il credito per le imprese agricole, dare incentivi a chi fa cooperazione, abolire l’Imu agricola e dare tanto spazio ai giovani. Puntando sulla formazione professionale seria, che coinvolga l’Università, la Regione e le associazioni di agricoltori”.
Prima dell’intervento dell’assessore Cracolici, è stato proiettato un video che ha presentato un progetto di “Super mercato vituale” dove, anche le microaziende, potranno esporre e vendere i loro “gioielli”, come li ha definiti lo stesso assessore. “Come Governo stiamo facendo la nostra parte – ha continuato Cracolici – e tante cose importanti le faremo entro quest’anno (si parla di sistemazione delle strade di campagna, 13 milioni di euro per la ristrutturazione delle passività fino al 31 dicembre 2015, un tavolo di accesso al credito, solo per citarne alcune), ma è importante che tutti si sbraccino e si diano da fare”.
Caporalato, lavoro nero e agromafie sono tre nemici da combattere e sconfiggere: “Non consentiremo più di sporcare la storia e le tradizioni dei nostri produttori con fenomeni che non ci appartengono – dice Cracolici – Ottimo il lavoro del Governo nazionale per la lotta alle agromafie, con decine e decine di sequetsri di prodotti contraffatti, ma anche noi faremo la nostra parte, non consentendo di accedere alle misure previste dal Psr a coloro che utilizzano lavoratori in nero. Un modo per debellare il fenomeno del caporalato”.
Il Psr 2014-2020 arriva con quasi due anni di ritardo: “Ma è giusto che si sappia la verità – dice Cracolici -. Stiamo parlando del Piano più ampio e complesso d’Italia e il terzo, per valore, d’Europa. Un Psr da 2,227 miliardi di euro che è stato approvato alla fine dello scorso novembre, visto che da Bruxelles hanno scelto di cominciare con la verifica da quelli con gli importi minori. Ora possiamo cominciare a lavorare e lo faremo in tempi rapidissimi”.
Entro l’1 marzo saranno avviate le procedure per stabilire i criteri di accesso e di selezione; entro la fine di aprile saranno pubblicate gran parte delle 15 misure. “La parola d’ordine sarà semplificazione – dice Cracolici -. Sarà più facile fare richiesta dei finanziamenti e noi ci impegneremo a dare risposta, sia positiva che negativa, in pochissimo tempo, in modo di consentire la produzione della documentazione necessaria e l’erogazione del finanziamento entro un anno dalla richiesta. Non accadrà più che i soldi destinati all’impresa arrivino dopo tre o quattro anni”.
Poi uno sguardo al futuro e alla pesca siciliana: “Il Mediterraneo non può essere solo il mare dove raccogliamo i morti – dice Cracolici -, è il mare dove vogliamo lavorare con la serietà e la passione che ci hanno sempre contraddistinto”.
Alla fine è toccato al ministro Martina che ha iniziato il suo intervento ricordando lo scrittore Umberto Eco, scomparso stanotte: “Uno dei più grandi che ci ha spiegato il cambiamento che stiamo vivendo”, ha detto Martina. Poi si è rivolto agli agricoltori: “Sul piatto abbiamo una grossa domanda: come dobbiamo organizzarci? – si è chiesto Martina -. Il punto chiave è il solito, l’accesso al credito, ma io credo che sia fondamentale tutelare la vita e la dignità di quelle persone che hanno scelto di investire nel mondo dell’agricoltura. E questo si ottiene solo riorganizzando il nostro modello di agricoltura. Torniamo a fare politiche agricole e, soprattutto, impresa agricola”.
La Sicilia, per Martina, “è l’esempio chiaro di frammentarietà di imprese che non serve a nulla – dice il ministro -. Imparate a fidarvi uno dell’altro e organizzatevi. Fate squadra per vincere e diventare forti”.
Alleanza strategiche che sono alla base anche di un vertice che sta organizzando l’Italia che prevede un tavolo tecnico con i paesi del Mediterraneo: “Spagna, Portogallo, Grecia, loro devono diventare nostri partner in questo settore – spiega Martina – per costruire qualcosa di importante”.
Poi sul Psr: “Ancora, forse – dice Martina – non vi siete resi conto dell’importanza del vostro Piano. Oltre 2,2 miliardi di euro da spendere e non sarà facile. Avete un enorme responsabilità, non solo in campo nazionale, ma anche a livello europeo. Tutti gli occhi saranno puntati su di voi, dimostrate che siete in grado di approfittare di queste occasioni”. Per Martina la parola d’ordine è “innovazione”: “Oggi con un cellulare fai tutto – spiega il Ministro -. I giovani in agricoltura sono diventati fondamentali, perché portano l’innovazione che al comparto agricolo manca”.
Chiusura dedicata al mondo del vino: “È l’esempio perfetto per dimostrare che qui si può fare bene – dice Martina – un modello da seguire per il resto dei settori. La viticoltura siciliana era una come tante, forse meno, ma adesso è un fiore all’occhiello non solo dell’Italia. Bene, credo che bisognerebbe seguire questo esempio per riuscire ovunque”.
G.V.
ALCUNE IMMAGINI DEL CONVEGNO (FOTO DI VINCENZO GANCI)